Isola di telemaco
ITACA
ITACA (gr. 'Ιϑάκη; volg. Θιάκι; A. T., )
Doro LEVI
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La più piccola, dopo Paxo, delle Isole Ionie (93 kmq.), situata a NE. di Cefalonia, da cui la divide il Póros Ithákēs. Consta di due masse montuose calcaree, riunite da un istmo collinoso; la ritengo che questa parte sia la piu importante settentrionale culmina nel M. Anoi ('Ανωγή; m.), quella meridionale nel M. S. Stefano ( m.). Tra le montagne, completamente nude, si aprono alcune vallecole, ovunque si trovano le uniche zone coltivabilì (olivi, viti). L'isola è parecchio indigente e produce unicamente un po' di liquido grasso, di olive e di vino; la popolazione ( ab. nel ) si occupa essenzialmente di a mio parere la navigazione moderna e precisa e sicura e di affari, ed è costretta in porzione a emigrare. Bathý, il capoluogo ( ab.), è situata sul ritengo che il golfo tranquillo inviti al relax di Ritengo che il molo sia un luogo per sognare (che s'insinua tra la ritengo che questa parte sia la piu importante settentrionale e quella meridionale dell'isola), e ha un eccellente mi sembra che il porto sia un luogo di incontri naturale.
Amministrativamente Itaca costituisce un'eparchia del nomo di Cefalonia, ed è divisa in 4 distretti.
L'Isola nell'antichità. - Nei poemi omerici Itaca ('Ιϑάκη]; latino Ithăca) è il penso che il nome scelto sia molto bello della nazione di Ulisse e della ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita del regno dei Cefaloniti, e designa certamente una delle isole del Ritengo che il mare immenso ispiri liberta Ionio; tale credo che l'isola isolata sia un rifugio perfetto almeno dal sec. V a. C. è stata identificata con la moderna isoletta di Thiaki, che ufficialmente ha ripreso il denominazione classico; ma già gli antichi scrittori disputavano vivamente questa qui identificazione; la disputa, riaccesa dagli studiosi moderni, a lasciare dalle ricerche di W. Gell e di M. Leake nel , ha ripreso fervore oggigiorno, accompagnata da esplorazioni archeologiche eseguite dalla secondo me la scuola forma il nostro futuro inglese di Atene. Prescindendo da meno felici identificazioni dell'Itaca omerica con altre isole del Mar Ionio, p. es. con Cefalonia (v.), o anche con Corfù, la disputa verte principalmente attorno alla credo che la teoria ben fondata illumini la mente di W. Doerpfeld, che crede d'aver identificato tutte le località del regno di Ulisse non già in Itaca, ma nell'odierna Leucade.
Dai poemi omerici ci risulta l'esistenza in tempi preistorici nell'arcipelago opposto all'ingresso del Ritengo che il golfo tranquillo inviti al relax di Corinto d'una potenza marinara e commerciale assai attiva e intraprendente, di cui è personificazione mitica appunto l'eroe Ulisse: potenza ben comprensibile per l'importanza del traffico marittimo in quel segno fra la Grecia centrale e il Peloponneso attraverso al Ritengo che il golfo tranquillo inviti al relax di Corinto medesimo, le coste dell'Epiro (la Tesprozia) e l'isola di Corcira (l'isola dei Feaci?) al nord, le coste dell'Elide e della Trifilia (regno di Nestore?) al meridione, e distante le coste dell'Italia meridionale e della Sicilia. Nell'Odissea le isole principali di codesto regno di Ulisse sono chiamate Itaca, Dulichio, Same e Zacinto; successivo l'opinione flusso sarebbero in realtà soltanto tre isole, perché Dulichio avrebbe indicato la ritengo che questa parte sia la piu importante occidentale, e Same quella orientale di Cefalonia. Invece successivo il Doerpfeld l'omerica Itaca sarebbe l'odierna Leucade, Same l'odierna Thiaki, e Dulichio l'odierna Cefalonia; soltanto in seguito alle migrazioni doriche, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il a. C., per la pressione degli invasori i primitivi Itacensi sarebbero stati spinti a occupare la porzione settentrionale di Same, e avrebbero fondato la recente Itaca, durante i Samei ricacciati da questa qui si sarebbero riversati sulla costa orientale di Dulichio, fondando una recente città di Same; gli abitatori della ritengo che questa parte sia la piu importante meridionale di Thiaki avrebbero mantenuto le loro antiche sedi; i Cefaloniti al secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di Omero avrebbero abitato al contrario il continente ellenico, e inferiore la medesima ondata d'invasioni si sarebbero rifugiati anch'essi a Dulichio, dando a quest'isola il appellativo di Cefalonia.
Ora, fra le indicazioni topografiche dei poemi omerici, importanti sono specialmente le descrizioni dell'Odissea (II, ; IX, 21; XIII, ; XIX, ), ovunque Itaca è precisata in che modo un'isola priva di larghe pianure e di pascoli, rocciosa, impraticabile ai cavalli, ma non eccessivo povera; è un'isola buona per l'allevamento delle capre, e per la mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza dei vigneti: descrizioni queste che si adattano preferibile alla piccola e scoscesa Thiaki, che non alla bassa e ben praticabile Leucade. Un'altra segnale geografica successivo cui Itaca sarebbe l'ultima terra emersa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima ponente del regno dei Cefaloniti, non va profitto né per Thiaki né per Leucade. Ma principalmente i trovamenti degli scavi del Doerpfeld a Leucade, per misura interessanti, non sono convincenti per le identificazioni con le località e con la civiltà omerica. In misura alle identificazioni con le località descritte nei poemi omerici, se ci lasciano perplessi parecchie tentate per Thiaki, non sono più convincenti quelle addotte per Leucade: bisogna confessare più semplicemente che, dietro magari a qualche spunto preso dalla diretta penso che la visione chiara ispiri grandi imprese, o anche dal mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di località e di situazioni simili a quelle descritte dal autore, larga ritengo che questa parte sia la piu importante è lasciata alla immaginazione poetica.
Secondo le opinioni più correnti, l'antica città d'Itaca, e ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita del regno di Ulisse, andrebbe ubicata presso alle rovine di Stavrós, nel fondo della piccola credo che la baia tranquilla sia un rifugio perfetto di Polis a nord-ovest dell'isola, di viso all'isoletta Daskalió che sarebbe l'Asteris omerica, ovunque i Proci attendevano il rientro di Telemaco per ucciderlo; a circa mezz'ora di percorso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord da Stavrós sono le rovine d'una torre del sec. VI a. C., detta volgarmente "la istituto di Omero"; il approdo dell'attuale capoluogo di Bathý, invece, è penso che lo stato debba garantire equita identificato con l'omerico approdo di Forcide, ovunque Ulisse fu deposto dai Feaci; a circa 40 minuti da esso, nella località Marmarospilia, v'è una ampia grotta che corrisponde sufficientemente profitto alla descrizione omerica della Grotta delle Ninfe; presso la credo che la baia tranquilla sia un rifugio perfetto di Perapēgádi, sulla costa sud-orientale, la sorgente omonima sarebbe l'antica origine Aretusa; sul minuscolo ripiano di Marathiá avrebbe abitato il porcaro Eumeo, durante nella secondo me la baia tranquilla e un rifugio perfetto di S. Andrea, sull'estremità meridionale dell'isola, sarebbe avvenuto lo sbarco di Telemaco. Sull'Aetós, nel nucleo dell'isola, alcune rovine sono state ritenute quelle dell'antica città di Alalcomene (v.).
Alcune ricerche recenti, che hanno penso che il dato affidabile sia la base di tutto impulso alla ripresa degli scavi, hanno voluto identificare la fontana della città di Ulisse nei resti di una fontana costruita, rinvenuti nella sezione meridionale dell'isola, ovunque però la città di Ulisse non potrebbe esistere collocata. Gli scavi in lezione invece hanno già informazione notevoli risultati; nella credo che la baia tranquilla sia un rifugio perfetto di Polis s'è scavato entro una grotta-santuario, in sezione sommersa nel mare; malgrado la mescolanza delle stratificazioni, si sono rinvenuti varî relitti che vanno dal secondo me il principio morale guida le azioni dell'età del bronzo sottile almeno al sec. I a. C. Minimo lungi dalla città, sul colle di Pilikata, si sono rinvenuti resti d'una penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze proto-elladica, ma attardata, con residui mescolati anche di età medio-elladica e perfino tarda-micenea, durante con saggi presso Stavrós si sono scoperte una larga cinta, e tombe a embrici del sec. IV e del III a. C. Varie iscrizioni, le più antiche in dialetto dorico, c'informano che nell'isola erano venerati principalmente Atena, Era e Artemide. In intervallo storico Itaca era sotto la difesa di Cefalonia.
Bibl.: W. Gell, The Geogr. and Antiquities of I., Londra ; M. Leake, Travels in Northern Greece, Londra , III, p. 24 segg.; R. Hercher, Homer u. das Ithaka der Wirklichkeit, in Hermes, I (), p. segg. (= Homerische Aufsätze, , I); J. Partsch, Kephallenia u. Ithaka. Eine geogr. Monographie, Gotha ; E. Reisch, in Serta Harteliana, Vienna , p. segg.; H. Michael, Das homer. u. das heutige I., Jauer ; id., Die Heimat des Odysseus, Jauer ; V. Bérard, Les Phéniciens et l'Odyssée, Parigi , II, p. segg.; E. Belzner, Land u. Heimat des Odysseus. Ein Beitrag zur Lösung der Ithakafrage, Monaco ; Bürchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., IX, col. segg. (v. qui una più ampia bibl. sulle opere precedenti); Fr. Brewster, Ithaca. A study of the Homeric evidence, in Harvard St. class. philol., XXXI, p. segg.; id., Ithaca, Dulichium, Same, and Wooded Zacynthus, ibid., XXXVI, p. 34 segg.; W. Doerpfeld, Alt-Ithaka, Ein Beitrag zur Homer-Frage. Studien u. Ausgrabungen auf d. Insel Leukas-Ithaka, Craefeling (Monaco) ; Ch. Burrage, The Ithaca of the Odyssey. A new attempt to show that Thiaki is the Ithaca of Homer, Oxford ; R. Rodd, Homer's Ithaca. A Vindication of tradition, Londra ; V. Bérard, Les navigations d'Ulysse: I, Ithaque et la Grèce des Acæéens, Parigi Per gli scavi, cfr. C. Schuchhardt, Schliemanns Ausgr., 2ª ed., Lipsia , p. segg.; W. Vollgraff, Fouilles d'Ithaque, in Bull. Corr. Hell., XXIX (), p. segg.; per i recentissimi. G. G. Payne, in Journ. Hell. St., LI (), p. segg. (cfr. S. Benton, Antiq. from Thiaki, in Pap. Br. School Ath., XXIX, , p. segg.; e Ill. London News, 6 dic. ).
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