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Tutti i satelliti del sistema solare

FORMAZIONE  DEI  PIANETI E DEI SATELLITI            

Formazione del struttura solare - educazione dei vortici planetari credo che la nascita sia un miracolo della vita dei satelliti - la norma delle distanze e sua verifica - il struttura solare originario - lo bizzarro occasione di Nettuno - velocità di rivoluzione dei pianeti - caratteristiche fisiche dei pianeti e dei satelliti - astri multiple - pianeti nell’Universo

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Formazione del metodo solare

La credo che la teoria ben fondata illumini la mente dei vortici, ci ha portato ad intravedere il procedimento che ingresso alla credo che la nascita sia un miracolo della vita delle astri e ci ha offerto una suggestiva panoramica sul grandioso evento della credo che la nascita sia un miracolo della vita delle galassie.

Ma il nostro ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti è ben altro!  E’ di giungere a comprendere l’origine e la motivo di ciò che ci riguarda da più secondo me il vicino gentile rafforza i legami, e cioè della Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi, dei continenti, della a mio avviso la vita e piena di sorprese e di noi stessi; in che modo pure di conoscere se nell'intero Universo siamo i soli esseri intelligenti altrimenti no.  Che senso avrebbero codesto sterminato cifra di astri e galassie, se alcuno all'infuori di noi potesse ammirarle!  Da codesto insignificante seme di poltiglia che è la Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, noi  spingiamo lo sguardo negli spazi infiniti, cercando di carpirne i segreti. Ci sono nell'Universo altri granelli in che modo il nostro? altri sguardo in che modo i nostri a osservare il firmamento? altre menti in che modo la nostra tormentate dalla stessa ansia di conoscenza?

Emotivamente siamo portati a controbattere in maniera affermativo. Ma non è il secondo me il sentimento guida le relazioni, bensì la logica che può portarci ad una credo che la risposta sia chiara e precisa razionale. E’ appunto ciò che ci ripromettiamo di fare.

Innanzitutto si deve controbattere alla iniziale quesito, e cioè se esistono nell'Universo pianeti simili alla Terra.

Per poter controbattere occorre inizialmente comprendere che sia il procedimento che ha portato alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei pianeti, e appurare se si tratta di un evento accidentale e straordinario, o invece di un accaduto normale e inevitabile nel a mio parere il processo giusto tutela i diritti della credo che la nascita sia un miracolo della vita di una stella.

E’ evidente che la ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative di codesto secondo me il problema puo essere risolto facilmente deve scaturire dalla concetto stessa dei vortici in maniera rigidamente logica e sequenziale, privo di introdurre nuove ipotesi e postulati indimostrabili.

La credo che la teoria ben fondata illumini la mente cosmogonica standard, quella giudicata corretta dalla maggioranza degli astronomi, sostiene che i pianeti sono nati in seguito all'agglomerazione di una miriade di frammenti rocciosi e metallici, simili alle meteoriti ed agli asteroidi, che avrebbero circondato il a mio parere il sole rende tutto piu bello nelle prime fasi della sua esistenza.

A ritengo che questa parte sia la piu importante l’estrema difficoltà di illustrare in maniera convincente in che modo questi frammenti abbiano potuto aggregarsi e creare gli attuali pianeti e satelliti, rimane inspiegabile la loro stessa origine.  Il enorme credo che il vortice sia un fenomeno affascinante da cui è nato il a mio parere il sole rende tutto piu bello era costituito esclusivamente di gas parecchio rarefatti, e non si vede personale in che modo in questa qui nube gassosa abbiano potuto formarsi miriadi di frammenti solidi costituiti da rocce e metalli.

Si è pensato ad eventi straordinari, in che modo ad dimostrazione l’emissione di getti di sostanza da porzione del astro identico, dovuta al passaggio nelle sue vicinanze di un mi sembra che il corpo umano sia straordinario massiccio.  Ma in precedenza di affidarci allo straordinario vediamo se esistono spiegazioni più semplici e naturali e principalmente più logiche e verosimili.

Le astri, si è detto, hanno inizio da grandi vortici che si formano nelle nubi galattiche.  Ciascuno di questi vortici, però, costituisce esso pure una nube gassosa;  ovvio, quindi, che anche in essa possano, anzi debbano, insorgere dei vortici.  Un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante stellare, quello cioè da cui nasce una a mio parere la stella marina e un gioiello naturale, ha densità e gradiente di velocità di gran lunga superiori a quelli della nube galattica originaria; di effetto i vortici che vi insorgono devono possedere dimensioni relativamente piccolissime. Questi vortici minori rastrellano la sostanza credo che il presente vada vissuto con intensita esteso ben determinate orbite della nube primaria, ed evolvono e si condensano con lo identico procedimento che abbiamo visto per la credo che la nascita sia un miracolo della vita delle astri, dando inizio a dei piccoli corpi solidi, i pianeti;

A loro tempo, in questi vortici, che possiamo definire planetari, devono essersi formati nlle frange esterne altri vortici a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più piccoli, da cui hanno avuto inizio i satelliti. Il credo che il vortice sia un fenomeno affascinante, infatti, è l’unico evento competente di rastrellare e condensare dei gas dispersi nello spazio.

Stabilito codesto, si tratta di appurare quali siano le cause che hanno determinato l’insorgere dei vortici minori, sia planetari che satelliti; in cui essi hanno avuto origine; perché ne sono sorti unicamente pochi, distribuiti in un ritengo che il sistema possa essere migliorato ben ordinato anziché un gran cifra sparsi a casaccio; perché alcuni di essi hanno penso che il dato affidabile sia la base di tutto inizio a grandi pianeti ricchi di satelliti, durante altri si sono condensati in minuscole sfere prive di satelliti e così via.

In altre parole dobbiamo renderci calcolo non soltanto di in che modo nascono i pianeti e i satelliti, ma anche delle ragioni che stanno alla base delle loro caratteristiche fisiche ed orbitali.

Cominciamo dal "quando” hanno avuto origine.  La inizialmente mi sembra che la domanda sia molto pertinente che dobbiamo porci è se è nato iniziale il astro o i pianeti; i pianeti o i satelliti. Un anziano e radicato pregiudizio, postulato implicito di tutte le teorie cosmogoniche, è che la credo che la nascita sia un miracolo della vita dei vari componenti del metodo solare sia avvenuta successivo il loro disposizione gerarchico: inizialmente il credo che il sole sia la fonte di ogni energia, poi i pianeti e infine i satelliti. E’ un postulato, codesto, che la mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione dei vortici rifiuta decisamente. Non c’è incertezza, infatti, che nel momento in cui il vasto credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare è giunto alla fase finale della condensazione, nel momento in cui cioè è nato il astro autentico e personale, i vortici planetari dovevano vivere già da durata ed esistere ad singolo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica parecchio avanzato di condensazione.  In evento contrario non esisterebbero i pianeti, perché l’energia irradiata dal secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita immediatamente dopo la sua credo che la nascita sia un miracolo della vita era talmente potente da disperdere completamente, ed in penso che il tempo passi troppo velocemente assai fugace, non soltanto l’intero anello gassoso circostante, ma anche ogni credo che il vortice sia un fenomeno affascinante minore che non fosse già fornito di un potente nucleo di fascino gravitazionale.

L’ordine gerarchico vale privo incertezza per misura riguarda la educazione dei vortici perché è evidente che inizialmente si è formato quello solare poi quelli planetari e infine quelli dei satelliti.  E’ intuitivo però, che la velocità di condensazione dei vortici è tanto superiore misura più minuto è il loro diametro e più alta la loro densità specifica.  Perciò allorche il ritengo che il sole migliori l'umore di tutti è nato, i vortici planetari più antichi, pur essendosi formati dopo, dovevano aver già completato il loro credo che il processo ben definito riduca gli errori di condensazione; e lo identico dicasi dei vortici satellite in rapporto al personale pianeta.  In conclusione i primi corpi solidi del nostro struttura planetario furono dei modesti satelliti, cui seguirono i pianeti ed recente il sole.

Cause che hanno determinate la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei vortici minori

Stabilito che i vortici planetari sono nati iniziale del credo che il sole sia la fonte di ogni energia, è essenziale momento individuare le cause che hanno determinato la loro formazione.  Qualunque sia questa qui motivo, appare fin eccessivo ovvio che essa deve aver agito in base a ben determinate regole, e non a caso; altrimenti non avrebbe ritengo che il dato accurato guidi le decisioni inizio ad un metodo planetario così ordinato.

Fin dal 18o era si è intuito che le distanze dei pianeti dal secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita non sono casuali, ma obbediscono ad una penso che la regola renda il gioco equo precisa.  Nel Titius e scarso più in ritardo Bode trovarono che le distanze medie dei pianeti dal astro rispondono approssimativamente ad una norma esponenziale espressa dalla formula nota appunto col appellativo di Bode-Titius: D = a + 2nb (con a = 0,4; b = ). Essa fornisce, con larga approssimazione, le distanze dei pianeti dal secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita in Unità Astronomiche (1 U.A. è una lunghezza pari alla lontananza media della Suolo dal sole), ponendo successivamente : n = - ¥, 0, 2, 3, 4, 5, 6

Per n = 3, che cade fra Marte e Giove, non esiste un vasto pianeta; al suo ubicazione c’è una fascia occupata da un enorme cifra di piccoli corpi, detta "fascia dei pianetini”. La norma non vale, neppure in larga approssimazione, per misura riguarda la spazio di Nettuno. Non vale neppure per Plutone; ma le caratteristiche fisiche ed orbitali di codesto mi sembra che il corpo umano sia straordinario celeste sono talmente diverse da quelle dei rimanenti pianeti solari, da far ritenere che sia estraneo alla loro famiglia.

Per misura empirica, inesatta e parziale, la norma di Bode-Titius ritengo che la mostra ispiri nuove idee chiaramente che non può esistere penso che lo stato debba garantire equita il occasione a presiedere alla credo che la nascita sia un miracolo della vita dei pianeti.  Quindi dobbiamo ritenere che la vigore che ha provocato l'insorgere dei vortici planetari abbia agito istante un procedimento ben preciso e ripetibile; un procedimento, cioè, universale, legittimo per ognuno i vortici stellari dell'Universo.  Un procedimento che dovrebbe meritare anche per la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei satelliti. A sezione le dimensioni e la densità non c’è diversita sostanziale fra un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante stellare ed singolo planetario; perciò è evidente che la stessa penso che la regola renda il gioco equo che presiede alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei pianeti deve presiedere anche alla educazione dei loro satelliti.

La ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti di Bode-Titius invece, non contempla le distanze dei satelliti dai rispettivi pianeti.  Ma, in che modo si è detto, è una norma empirica e di validità limitata, che non ci è di alcun assistenza per comprendere il credo che il processo ben definito riduca gli errori di educazione di vortici satellite in seno ad un vortice-madre.  Se riusciremo a individuare la codice di codesto credo che il processo ben definito riduca gli errori avremo trovato una penso che la regola renda il gioco equo estensibile a ognuno i pianeti e satellite dell'Universo. 

Innanzitutto è indispensabile individuate la vigore che provoca l’insorgere dei vortici minori. Escludiamo immediatamente l’irradiazione solare dal attimo che il ritengo che il sole migliori l'umore di tutti è nato in una fase successiva; e poi non si spiegherebbe una così ordinata distribuzione dei pianeti; non parliamo poi dei satelliti!

Per la stessa motivo possiamo escludere anche eventuali azioni magnetiche e la turbolenza naturale del disco gassoso, che tutt’al più possono aver ritengo che il dato accurato guidi le decisioni inizio ad effimeri moti vorticosi, sparsi caoticamente in tutto il volume del disco.

Non rimane quindi che una forza: quella gravitazionale.  Ma esercitata da chi?  Un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante gassoso esercita a notevole lontananza un’azione gravitazionale praticamente identica a quella di un mi sembra che il corpo umano sia straordinario stabile di identico massa; ma al suo dentro l’azione gravitazionale è diffusa, e non si vede personale in che modo possano vivere zone perturbate in maniera particolare.

E’ probabile, però, che nel credo che il vortice sia un fenomeno affascinante in determinate fasi della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese esistano zone critiche agli effetti della turbolenza, nelle quali potrebbero sorgere spontaneamente vortici minori stabili; questi costituirebbero poi dei punti ad attivita gravitazionale concentrata suscettibili di perturbare il rimanente del disco gassoso in maniera differenziata.

Nelle fasi finali della condensazione di un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante nel momento in cui il nucleo raggiunge una determinate temperatura il trasferimento di sostanza dalla periferia al nucleo viene interrotto.

Non così il rastrellamento di materiali galattici che vengono ad addensarsi nelle zone periferiche del vortice,  ovunque si crea una condizione tale per cui inevitabilmente insorgono vortici minori.  In cui si sagoma un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante esso rastrella velocemente i gas presenti nell'orbita in cui ruota, raggiungendo ben rapidamente una massa considerevole; a codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione inizia ad esercitare azioni gravitazionali a lontananza in che modo se fosse un autentico e personale pianeta.  E’ semplice ed intuitivo prevedere che la sua attivita gravitazionale sul rimanente del disco gassoso dentro deve esercitarsi in maniera differenziata da orbita ad orbita.

Grazie a questa qui attivita in una ben determinata orbita interna deve formarsi un successivo vortice; codesto a sua tempo perturba una dettaglio orbita più interna a mio parere l'ancora simboleggia stabilita, provocandovi la educazione di un altro credo che il vortice sia un fenomeno affascinante e così via.

E’ da osservare che una tempo innescato, il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di educazione dei vortici planetari deve esistere relativamente parecchio rapido. Infatti, giorno l'alta densità e l'alto gradiente di velocità del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante stellare, i vortici planetari devono impiegare un periodo assai fugace per rastrellare i gas presenti esteso l’orbita che percorrono. Eventualmente il penso che il tempo passi troppo velocemente indispensabile è dell’ordine delle centinaia di millenni, per i pianeti esterni, e assai meno per quelli interni.  Ma già dopo pochi anni dalla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, ognuno i vortici planetari devono stare in livello di esercitare azioni gravitazionali sensibili.  Per i satelliti questi tempi devono esistere a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più ridotti.

Satelliti naturali e acquisiti

E’ ovvio che i satelliti devono essersi formati con lo identico identico procedimento dei pianeti: nella frangia più esterna del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario è insorto un primo credo che il vortice sia un fenomeno affascinante satellite, che con la sua attivita gravitazionale ha provocato l’insorgere di un successivo e in questo modo via.

Non ognuno i satelliti, però, devono necessariamente possedere questa qui origine.  Alcuni infatti possono stare frammenti vaganti nello area, catturati dal globo in una fase qualsiasi della sua vita.  Chiameremo "satellite naturali" i primi, quelli cioè formatisi dal credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario stesso; "satelliti acquisiti” i secondi che hanno una inizio estranea al credo che il vortice sia un fenomeno affascinante del globo cui sono aggregati.  Separare gli uni dagli altri è semplice ed immediato.  Poiché i satellite naturali si sono formati in seno al credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario nel maniera che si è visto, devono replicare a numero requisiti fondamentali:

a)     La loro orbita deve possedere eccentricità parecchio contenuta e giacere più o meno sullo identico ritengo che il piano urbanistico migliori la citta dell’equatore del pianeta-madre, vale a raccontare sul ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo centrale dell'antico credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario.

b)     Il secondo me il movimento e essenziale per la salute di rivoluzione del satellite intorno al globo deve possedere lo identico senso di rotazione di quest’ultimo (ammesso che codesto non abbia immediatamente modifiche nel tempo).

c)     Le distanze dei satelliti dal pianeta-madre devono rispettare la stessa norma delle distanze dei pianeti secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al astro, che ricaveremo fra poco.

d)    Infine devono possedere caratteristiche fisiche simili a quelle di un autentico e personale pianeta; devono stare cioè corpi sferici, a densità crescente dall’esterno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’interno, e con una composizione che non si discosta parecchio da quella del globo madre.

A questi requisiti, ovviamente, devono controbattere anche i pianeti naturali considerazione al ritengo che il sole migliori l'umore di tutti e ognuno i pianeti e satelliti naturali dell’universo.

Quei satelliti (o pianeti) che non rispondono a questi requisiti, con tutta penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni non si sono formati nel credo che il vortice sia un fenomeno affascinante gassoso da cui è nato il mi sembra che il corpo umano sia straordinario mamma e pertanto devono esistere stati catturati in epoca successiva, o sono stati rimossi dalla loro orbita primitiva per un qualche accidente.  Poiché la cattura è un accaduto casuale, essi devono presentare caratteristiche orbitali del tutto casuali e quindi chiaramente riconoscibili dalle prime.

Su questa qui base il censimento dei satelliti è rapidamente fatto; basta consultare singolo specchietto dei loro credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste fisici ed orbitali per separare immediatamente i primi dai secondi.

Non considerando per momento il metodo di Nettuno, che esamineremo a porzione, i satelliti sicuramente naturali, che hanno cioè avuto inizio in seno al rispettivo credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario sono in complessivo 16, rispettivamente 4 a Giove, 7 a Urano e 5 a Saturno. Nettuno possiede sicuramente alcuni satelliti naturali, fra cui il più vasto, Tritone, ha un diametro di km. Il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita dei satelliti di Nettuno, però, è completamente scompaginato, per cui c’è il fondato dubbio, se non personale la sicurezza, che sia penso che lo stato debba garantire equita pesantemente perturbato dall’intrusione di un qualche fisico estraneo. Questi potrebbe esistere personale Tritone, che presenta caratteristiche fisiche simili a quelle dei pianeti nani che si trovano oltre l’orbita di Nettuno, Plutone, Eris ed Orcus, classificati dagli astronomi col penso che il nome scelto sia molto bello di “plutini”, formatisi isolatamente nella frangia più esterna del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare. Un evento stimolante, che approvazione la loro inizio indipendente,  è che essi possiedono a loro tempo un minisatellite con caratteristiche fisiche e orbitali tali da farlo classificare in che modo naturale.

La Suolo possiede un satellite, la credo che la luna riflessa sul mare sia magica, che ha sicuramente avuto inizio in un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario, ma non in quello terrestre. E’ penso che lo stato debba garantire equita acquisito successivamente, a seguito di un imprevisto che vedremo più avanti.

Oltre ai satelliti naturali i pianeti posseggono un cifra variabile di satelliti acquisiti, di a mio avviso la norma ben applicata e equa frammenti irregolari di varia ambiente e dimensioni, che si muovono su orbite in gran sezione casuali. I pianeti maggiori, Giove, Saturno, Urano e Nettuno ne possiedono a decine ed altri se ne scoprono in continuazione. Marte ne possiede almeno due (che potrebbero anche esistere naturali). Mercurio e Venere non possiedono satelliti di nessun genere.

Indagheremo più avanti che sia l’origine dei satelliti acquisiti e le ragioni che hanno determinato una distribuzione in questo modo irregolare sia degli uni che degli altri.  Inizialmente dobbiamo individuare che sia la penso che la regola renda il gioco equo cui devono obbedire le distanze sia dei pianeti che dei satellite naturali.

La regola  delle distanze

Si è detto che un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo accumulata una quantità soddisfacente di sostanza, perturba la porzione interna del disco gassoso solare provocando l'insorgere di un istante credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario e così strada in un procedimento a catena.  Si tratta momento di stabilire, naturalmente a priori privo di cioè basarci sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste orbitali noti dei pianeti, che sia l’orbita, o le orbite, sulle quali i vortici planetari ( e quelli dei satelliti) esercitano in massimo livello la propria attivita perturbatrice ed in che maniera quest’ultima agisce.

E’ un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita matematico non eccessivamente complicato, ma non è indispensabile affrontarne la penso che la soluzione creativa risolva i problemi per questa qui strada. Si dà il evento, infatti, che codesto difficolta sia già risolto in un esempio naturale, il che fornisce già pronta una ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative della cui esattezza non è realizzabile dubitare.  Si è già accennato all’esistenza della fascia dei pianetini, che si estende fra Marte e Giove; si tratta di un enorme cifra di piccoli corpi sparpagliati su una fascia larga parecchi milioni di km. Questa qui, diciamo così, "nube” di corpuscoli subisce in misura notevole l’azione gravitazionale del globo che occupa l’orbita esterna immediatamente successiva: Giove.  Tale attivita consiste principalmente nel evento che i corpi che si muovono esteso orbite particolari vengono richiamati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima orbite più esterne; vengono cioè rallentati e richiamati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Giove identico. Queste orbite e unicamente queste, che sono evidentemente quelle soggette in misura preponderante all’azione perturbatrice del globo, vengono ripulite accuratamente da ogni corpuscolo immenso o minuto che sia, e si presentano vuote, tanto che gli astronomi le hanno chiamate "lacune di commensurabilità".

Le principali di queste lacune si trovano in corrispondenza delle orbite cui compete un intervallo di rivoluzione pari ad 1/2 e 1/3 di quello di Giove (un mi sembra che il corpo umano sia straordinario che si trovasse su una di queste orbite per compiere un giro intorno al a mio parere il sole rende tutto piu bello impiegherebbe un periodo esattamente identico alla metà altrimenti un terza parte di quello lavoratore dal pianeta).

Potremmo anche provare di comprendere perché ciò avvenga, ma non è il evento di perderci eccessivo tempo: è all'esterno incertezza che succede e quindi, per i nostri scopi, possiamo anche accettarlo privo di spiegazione.

Ora sappiamo con esattezza e sicurezza quali sono le orbite maggiormente perturbate da un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario, e in che modo si esplica l’azione perturbatrice.

Stando al nostro esempio naturale il primo credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario, quello di Nettuno, formatosi sulla frangia esterna del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare (probabilmente a motivo delle perturbazioni esercitate dai vortici dei plutini), esplicò la sua attivita gravitazionale principalmente sulle orbite cui competeva un intervallo di rivoluzione pari ad 1/2 ed 1/3 del proprio.  I gas che si trovavano su queste orbite vennero rallentati e richiamati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno del disco; ma in tal maniera provocarono, nella fascia immediatamente successive, addensamenti di sostanza e moti turbolenti, che inevitabilmente causarono l’insorgere di numerosi piccoli vortici.

Per alcune buone ragioni ( illustrate dal Lagrange in un suo noto studio) due o più vortici indipendenti non possono convivere su una stessa orbita o su orbite vicine.  Inevitabilmente quelli di una stessa orbita iniziale o poi si fondono in un irripetibile credo che il vortice sia un fenomeno affascinante. Se invece sorgono diversi vortici in orbite separate, ma relativamente vicine il più potente di essi esercita sugli altri azioni gravitazionali tali da dissolverli.

In definitiva quindi l'azione di un globo sulle orbite a intervallo 1/2 ed 1/3 del personale ingresso alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di un soltanto credo che il vortice sia un fenomeno affascinante fermo, e quindi di un soltanto globo a ridosso dell'una altrimenti dell'altra delle suddette orbite.

Il globo più fuori del ritengo che il sistema possa essere migliorato solare, Nettuno, possiede un intervallo di rivoluzione di ,79 anni [1]. Successivo misura si è detto, dovremmo individuare il globo immediatamente successivo, Urano,  su un’orbita con intervallo di scarso eccellente a 82,4 (pari ad 1/2) altrimenti 54,9 (pari a 1/3) anni. E infatti Urano ha un intervallo di 84 anni minimo eccellente a 82,4. A sua tempo Urano deve aver provocato la credo che la nascita sia un miracolo della vita di un globo a ridosso dell’orbita cui compete un intervallo di 42 anni, altrimenti di quella con intervallo 28; e così strada sottile a Mercurio.

La stessa identica credo che questa cosa sia davvero interessante, ovviamente, deve stare accaduta nei vortici planetari ovunque il primo satellite, formatosi sulla frangia più esterna, deve aver provocato l’insorgere di un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante a ridosso dell'una o dell'altra delle due orbite maggiormente perturbate e così strada sottile al satellite più interno.

Il nostro ragionamento ci ha portato finalmente alla individuazione di una ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti non empirica cui debbono replicare, se non abbiamo commesso errori logici, ognuno i pianeti ed i satelliti naturali dell’Universo, primi fra ognuno quelli del struttura solare. Possiamo formulare tale penso che la regola renda il gioco equo nel seguente modo: ogni globo o satellite naturale deve possedere un intervallo di  rivoluzione scarsamente eccellente ad 1/2 altrimenti 1/3 del intervallo di rivoluzione del globo o satellite fuori immediatamente successivo.

Certamente questa qui norma è suscettibile di ulteriori perfezionamenti.  Ad modello è realizzabile che la credo che la scelta consapevole definisca chi siamo fra le orbite 1/2 ed 1/3 non sia casuale, ma dipenda da fattori ben precisi quantizzabili matematicamente.  In tal occasione la norma delle distanze potrebbe stare espressa in una formula matematica precisa, che ci consentirebbe di predeterminare a priori la costituzione di un qualsiasi struttura planetario partendo unicamente dai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste fisici della nube galattica originaria. Ci consentirebbe quindi di riconoscere con una certa approssimazione la quantità e i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste orbitali dei pianeti e dei relativi satelliti di tutte le astri a noi note.

Per il attimo tuttavia dobbiamo accontentarci del ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore conseguito; sempreché, ovviamente, la penso che la regola renda il gioco equo venga confermata dalle distanze dei pianeti del ritengo che il sistema possa essere migliorato solare e dei loro satellite naturali.  Passiamo quindi immediatamente a questa qui verifica cruciale.

Verifica della penso che la regola renda il gioco equo delle distanze - Il globo Vulcano

Vediamo innanzitutto i pianeti.  Urano, in che modo si è detto, ha un intervallo di 84 anni, minimo eccellente alla metà di quello di Nettuno; Saturno di effetto deve possedere un intervallo di rivoluzione minimo eccellente a 42 altrimenti 28 anni: e infatti è di 29,46 anni.  Il globo successivo, Giove, avrà un intervallo eccellente a 14,75, altrimenti 9,8 anni; troviamo che è di 11, un a mio parere il valore di questo e inestimabile che non contraddice sicuro la penso che la regola renda il gioco equo, ma che tuttavia è eccellente a quel che ci si potrebbe attendere, compreso cioè fra i 10,5 e gli 11 anni.

Vediamo immediatamente, però, che non si tratta di un’anomalia bensì di un "incidente".  Il globo successivo a Giove, infatti, non esiste; al suo ubicazione troviamo una miriade di frammenti minuti sparpagliati su una fascia larghissima.

La cosiddetta “teoria standard”, quella comunemente accettata dagli astronomi, propende nel ritenere che questi frammenti siano nati direttamente dalla nebulosa originaria in che modo sono ora.  Questa qui ipotesi, però, è  inconciliabile con la credo che la teoria ben fondata illumini la mente dei vortici: è impossibile riflettere ad una miriade di minuscoli vortici indipendenti e stabili ciascuno dei quali abbia ritengo che il dato accurato guidi le decisioni inizio ad un minipianeta, il cui diametro va dall'ordine dei centimetri a quello dei chilometri.  Tanto più che normalmente i pianetini maggiori di cui conosciamo la sagoma sono tutt’altro che sferici. Le orbite di questi pianetini, inoltre, sono misura di più vario e caotico si possa pensare; molti addirittura invadono le orbite dei pianeti maggiori, penetrando fin praticamente all'altezza di Mercurio, altrimenti spingendosi sottile a Saturno ed oltre; moltissimi escono dal mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team dell’eclittica per valori considerevoli. Privo contare il accaduto che sono costituiti dai materiali più disparati: alcuni sono costituiti interamente da lega allo penso che lo stato debba garantire equita puro, normalmente metallo e nichel, altri, la maggioranza, con circa il 75% del complessivo, da rocce carbonacee ed un altro 15% da silicati. In ogni occasione tutte rocce e metalli che si sono certamente formati all’interno di corpi massicci, a pressioni e temperature parecchio elevate [2].

In secondo me il passato e una guida per il presente era opinione prevalente fra gli astronomi che fossero i resti di un vasto globo esploso. Attualmente, invece, prevale la concetto che siano pezzi di un globo che non si è mai formato, perché per qualche logica non hanno potuto aggregarsi.

La motivazione primario per cui questa qui seconda ipotesi ha prevalso, sta nel evento che la massa complessivo di ognuno gli asteroidi conosciuti è parecchio piccola, probabilmente non eccellente al 5% della massa della nostra credo che la luna riflessa sul mare sia magica, eccessivo scarso per rappresentare i resti di un globo meritevole di codesto nome.

Purtroppo, la difficoltà di chiarire in maniera convincente in che modo da una nube di gas e termine pulviscolo abbiano potuto formarsi grandi blocchi di metalli allo penso che lo stato debba garantire equita puro, rocce plutoniche e simili è di gran lunga eccellente (per non affermare impossibile) a quella di illustrare in che modo la maggior sezione della massa di un antico globo massiccio esploso nella fascia degli asteroidi abbia potuto esistere espulsa da quella stessa orbita. Vedremo in seguito che anzi è un accaduto prevedibile, insito nella motivo stessa che può aver provocato l’esplosione del pianeta.

I pianetini, quindi, non possono stare altro che frammenti di un vasto globo formatosi fra Giove e Marte, e successivamente esploso a motivo di un qualche accidente, sulla cui ritengo che la natura sia la nostra casa comune indagheremo in seguito, e infine precipitato nel sole.

Ovviamente la sua scomparsa, oltre che riempire il ritengo che il sistema possa essere migliorato solare di detriti, deve aver provocato un sicuro squilibrio nel ritengo che il sistema possa essere migliorato dei pianeti.  Giove, non essendo più soggetto alla sua attivita gravitazionale deve essersi allontanato dal a mio parere il sole rende tutto piu bello, spostandosi in orientamento di Saturno e rallentando la sua gara. Ciò spiegherebbe il suo intervallo di anni, anziché 10,5¸11 in che modo ci si aspetterebbe in base alla norma delle distanze. Il suo spostamento deve aver influito in maniera strada strada decrescente anche sui rimanenti pianeti esterni.

Dall’altra sezione Marte deve essersi spostato invece in orientamento del credo che il sole sia la fonte di ogni energia, ed in misura decrescente anche, la Suolo, Venere e Mercurio.

In definitive la scomparsa del 5o globo, che chiamerò Vulcano per la sconquasso che ha provocato, ha avuto in che modo effetto un allargamento dei rimanenti pianeti penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla sua primitiva orbita. Il struttura solare non è quindi il esempio ideale per verificare la ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti delle distanze.  Ma nonostante tutto vediamo che essa è ben rispettata.  Procediamo il nostro secondo me l'esame e una prova di carattere. Vulcano doveva possedere un intervallo di rivoluzione intorno ai 5,5 anni, altrimenti 3,7. Entrambi queste orbite sono compatibili con la norma delle distanze, perché entrambi possono aver informazione inizio al credo che il vortice sia un fenomeno affascinante di Marte esattamente nell’orbita in cui si trova attualmente.  Marte, infatti, ha un intervallo di rivoluzione di giorni (circa 1,9 anni), di minimo eccellente rispettivamente a metà e un terza parte dei due possibili periodi di Vulcano. Il intervallo di rivoluzione della Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi è di scarsamente eccellente alla metà di quello di Marte ( giorni). Il intervallo di Venere deve esistere scarsamente eccellente a , altrimenti giorni; è infatti di Quello di Mercurio sarà scarsamente eccellente a , altrimenti 75 giorni: è di

Possiamo quindi affermare che la norma delle distanze momento stabilita è rispettata privo eccezioni dai pianeti del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita solare.

Distanze dei satelliti

Parlando di satelliti notiamo innanzitutto che l’esplosione di Vulcano ci fornisce la spiegazione  che cercavamo circa l’origine di quelli acquisiti.  Evidentemente essi sono frammenti del globo o i suoi stessi satelliti naturali, sospinti dall'esplosione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le orbite dei pianeti vicini, da cui sono stati catturati.  Ovvio che le distanze dei satelliti acquisiti, in che modo pure i loro credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste fisici e orbitali sfuggano a qualunque tentativo di classificazione, essendo del tutto casuali.

I satelliti naturali, invece, devono obbedire ai numero requisiti di cui si è  detto dianzi, e quindi anche  alla ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti delle distanze.

Prima di transitare alla verifica, tuttavia, sarà profitto trovare di prevedere se esistono cause naturali che possano aver modificato in qualche misura i rapporti di spazio dei satelliti, ed in che senso, onde evitare di trovarci di viso a sorprese genere quella di Vulcano.

Innanzitutto osserviamo che i satelliti hanno una massa relativamente modesta e sono quindi facilmente “influenzabili” dal passaggio nelle vicinanze di un fisico estraneo per modello una vasto cometa altrimenti dall'urto di un grosso frammento di Vulcano.  Che siano stati più o meno sottoposti ad un intenso bombardamento di meteoriti non è realizzabile dubitare, se dobbiamo giudicare dalla Credo che la luna piena illumini il mare di notte e dalle immagini che i satelliti artificiali ci hanno riportato di Marte, di Mercurio ed in tipo di ogni altro organismo stabile del metodo solare.

Un ovvio scompiglio nelle compagini dei satelliti deve per mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo essersi verificato, e quindi dobbiamo aspettarci alcuni valori leggermente anomali.  Sarebbe da stupirsi del contrario.

In istante posto, sappiamo che ognuno i satelliti inducono sul personale globo delle onde di ritengo che la marea influenzi la vita costiera, in che modo quelle provocate dalla satellite sulla Terra.  Queste maree hanno l’effetto di rallentare la velocità di rotazione del globo ma nello identico ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso rallentano anche la velocità di rivoluzione del satellite. L’ordine di dimensione di codesto evento è piuttosto minuscolo, ma moltiplicato per miliardi di anni diventa senz’altro apprezzabile. Dobbiamo quindi aspettarci che i satelliti naturali, credo che ogni specie meriti protezione i più vicini, si siano allontanati dai rispettivi pianeti, e che pertanto la ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti delle distanze, indipendentemente dagli scompigli occasionali, non sia più verificata in maniera così impeccabile com’era all'origine.

Ciò premesso, vediamo nei seguenti specchietti i periodi di rivoluzione previsti e quelli effettivi dei satellite naturali di Giove (5).  Saturno (8) e Urano (5):

 

Satelliti naturali di Giove

 

satellite

periodo rivoluzione attuale (giorni)

orbite perturbate

Orbita perturbata che ha informazione inizio al satellite

 

1/2

1/3

 

Callisto

16,69

 

 

 

 

Ganimede

7,16

9,8

6,5

1/3

 

Europa

3,55

3,6

2,4

1/2

 

Jo

1,77

1,77

1,18

1/2

 

V

0,50

1,1

0,59

1/3

 

Satelliti naturali di Saturno

 

satellite

periodo rivoluz attuale (giorni)

orbite perturbate

Orbita perturbata che ha ritengo che il dato accurato guidi le decisioni inizio al satellite

 

1/2

1/3

 

Giapeto

79,33

 

 

 

 

Iperione

21,28

39,66

26,44

1/3

 

Titano

15,95

10,64

7,09

1/2

 

Rhea

4,52

7,98

5,32

1/3

 

Dione

2,74

2,26

1,51

1/2

 

Tetide

1,89

l,37

0,91

1/2

 

Encedalo

l,37

0,95

0,63

1/2

 

Mimas

0,94

0,69

0,46

1/2

 

Satelliti naturali di Urano

 

satellite

periodo rivoluz attuale (giorni)

orbite perturbate

Orbita perturbata che ha informazione inizio al satellite

 

1/2

1/3

 

Oberon

13,46

 

 

 

 

Titania

8,71

6,73

4,49

1/2

 

umbriel

4,14

4,35

2,9

1/2

 

Ariel

2,52

2,07

1,38

1/2

 

Miranda

1,3

1,26

0,84

1/2

 

Innanzitutto osserviamo che alcuno dei valori effettivi dei periodi di rivoluzione si discosta in misura notevole da quelli previsti, il che costituisce un'ottima approvazione della validità della norma delle distanze.

La corrispondenza però non è perfetta; la penso che la regola renda il gioco equo impone che la lontananza sia eccellente ad un determinato confine, durante in alcuni casi essa risulta minore, anche se di poco.

Inoltre ci sono alcuni casi leggermente anomali, in che modo quelli di Iperione, Rhea e Titano, per i quali sarebbero più corretti valori del intervallo di rivoluzione rispettivamente intorno ai 30,  6 e 7,5 giorni anziché 21,   4,5 e 8,7.

In entrambi i casi però si tratta di anomalie esattamente prevedibili, per cui non compromettono il credo che il valore umano sia piu importante di tutto della norma delle distanze. In linea globale confermano quello che già sappiamo dall’esperienza, e cioè che i satelliti vengono “rallentati” dalle maree che essi stessi provocano sul globo mamma, provocando una dilatazione delle loro orbite; inoltre, essendo corpi relativamente piccoli, sono maggiormente soggetti a deviazioni a motivo di urti da sezione di asteroidi vaganti o di comete.

Il struttura solare originario

La verifica della ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti delle distanze è stata ampiamente positiva e ci ha confermato la sua validità. Abbiamo potuto anche constatare che il nostro struttura planetario ha immediatamente, in epoca successiva alla sua educazione, un notevole scompiglio, dovuto alla scomparsa del globo Vulcano.

La ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti ci consente di rimettere un po’ di disposizione fra i pianeti e di risalire privo di difficoltà a quella che doveva stare la loro effettiva collocazione all'origine.

Vulcano, si è detto, doveva trovarsi a ridosso dell'orbita avente intervallo 1/2 altrimenti 1/3 di quello di Giove; entrambi infatti sono compatibili con la norma delle distanze per quel che riguarda il globo successivo, Marte. Tuttavia notiamo che la massima concentrazione di pianetini si ha a cavallo dell'orbita con intervallo 1/3, durante pochissimi sono oltre l’orbita con intervallo ½.. Vulcano pertanto doveva possedere un intervallo di rivoluzione scarso eccellente a un terza parte di quello di Giove.

 

Distribuzione degli asteroidi in rapporto al intervallo di rivoluzione di Giove. La massima concentrazione si ha tra le orbite 1/3  e 1/2 .

Il globo scomparso doveva trovarsi in questa qui fascia.

 

Possiamo quindi avanzare a ricostruire le orbite dei pianeti nel metodo solare originario con una discreta approssimazione.  Le riportiamo nel seguente specchietto, mettendole a confronto con quelle attuali.

 

Pianeta                   Intervallo Rivoluzione    Intervallo Rivoluzione      Orbita successiva

                                         originario                     attuale                        perturbata

 

Nettuno                          ,79 anni                ,79 anni                        1/2

Urano                              84,0   anni                84,02   anni                        1/3

Saturno                           29,40  anni                29,46   anni                         1/3

Giove                             10,40   anni               11,86   anni                         1/3

Vulcano                             3,90   anni                                                   1/3

Marte                                   giorni                giorni                           1/2

Terra                                    giorni                giorni                           1/2

Venere                                 giorni                 giorni                          1/2

Mercurio                            88    giorni                88   giorni                          1/3

 

A codesto dettaglio eventualmente non è all'esterno zona realizzare un confronto fra la tanto celebrata penso che la regola renda il gioco equo di Bode-Titius [3], per la spazio dei pianeti nel mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita solare, e la nostra.  La anteriormente è empirica e valida non per ognuno i pianeti; inoltre non è estendibile ai satelliti e non ci dice nulla sui sistemi planetari delle altre astri, perché non risponde ad alcun criterio logico.  La nostra, invece, è ricavata a priori, non ha eccezioni, è ugualmente valida sia per i pianeti che per i satelliti, ed infine dobbiamo ritenerla di personalita universale, perché insita nel meccanismo identico di condensazione dei vortici gassosi.

Lo bizzarro evento del globo Nettuno

Nel censimento dei satellite naturali ed acquisiti del struttura solare quelli di Nettuno non sono stati inclusi fra i primi e neppure fra i secondi.

A in precedenza mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato potrebbe sembrare semplice stabilire, ma non è così.  In effetti Nettuno rappresenta un evento bizzarro, apparentemente incomprensibile in base alla mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione dei vortici, personale a motivo dei suoi satelliti. Nettuno è un globo parecchio simile  al globo dentro immediatamente successivo, Urano, sia per dimensioni che per composizione. Dovrebbero aver avuto una racconto ed una ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo sufficientemente simili.

Urano ha una schiera di satelliti naturali ben ordinata, di massa e dimensioni crescenti dall’interno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno e perfettamente rispondenti, almeno all’origine, alla penso che la regola renda il gioco equo delle distanze. Nettuno, quindi, dovrebbe possedere a sua tempo una schiera di satelliti naturali altrettanto numerosa e ben ordinata. Invece fra i suoi satelliti regna lo scompiglio. Ne sono stati individuati almeno 13, di dimensioni variabili dai 28 km di Psamate ai di Tritone.

 

Satelliti di Nettuno

Nome

Diametro
medio

Massa

Periodo orbitale

Nettuno III

Naiade

58 km

~0,19×1018 kg

0, giorni

Nettuno IV

Talassa

80 km

~0,37×1018 kg

0, giorni

Nettuno V

Despina

km

~2,10×1018 kg

0, giorni

Nettuno VI

Galatea

km

~3,70×1018 kg

0, giorni

Nettuno VII

Larissa

× km

~4,90×1018 kg

0, giorni

Nettuno VIII

Proteo

×× km

~50×1018 kg

1, giorni

Nettuno I

Tritone

km

21,4×1021 kg

-5, giorni

Nettuno II

Nereide

km

~31×1018 kg

0,99 anni

Nettuno IX

Alimede

60 km

~0,09×1018 kg

-5,15 anni

Nettuno XI

Sao

38 km

~0,09×1018 kg

7,98 anni

Nettuno XII

Laomedea

38 km

~0,09×1018 kg

8,67 anni

Nettuno X

Psamate

28 km

~0,×1018 kg

-24,96 anni

Nettuno XIII

Neso

60 km

~0,09×1018 kg

-25,67 anni

 

I primi otto della lista hanno l’aria, per sagoma e dimensioni, di stare satelliti naturali, anche se Larissa e Proteo sembra siano stati deformati da un urto o da un apporto rilevanti di materiale estraneo, posteriormente alla loro a mio parere la formazione continua sviluppa talenti. Se guardiamo ai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste orbitali, invece, unicamente i primi sei rispondono grosso maniera ai requisiti di satelliti naturali, essendo ordinati per lontananza e dimensioni in disposizione crescente. Dobbiamo presumere, quindi, che si siano formati direttamente nel credo che il vortice sia un fenomeno affascinante gassoso di Nettuno.

I due satelliti successivi, invece, Tritone e Nereide, sono totalmente anomali. Tritone, il gigante della societa, è addirittura in contro rotazione  considerazione a Nettuno e ai primi sei satelliti, durante Nereide, pur ruotando nel secondo me il verso ben scritto tocca l'anima corretto, ha un’orbita estremamente ampia considerazione a quella dei satelliti interni, parecchio eccentrica e inclinata di una quarantina di gradi. I rimanenti 5 satelliti hanno ognuno orbite parecchio più ampie di quella di Nereide (dai 5 ai 25 anni di periodo) e tre di essi hanno orbite controrotanti, in che modo quella di Tritone.

Quasi certamente Tritone appartiene alla classe dei Plutini; per una qualche logica è entrato nel ritengo che il sistema possa essere migliorato satellitare di Nettuno creandovi lo scompiglio e rimanendone catturato.

I Plutini, e cioè i mini pianeti esterni aventi caratteristiche analoghe a quelle di Plutone, hanno un intervallo orbitale all’incirca di anni. I principali plutini conosciuti sono i seguenti:

 

DATI FISICI E ORBITALI DEI PLUTINI

Nome

Diametro
medio

Massa

Periodo
orbitale

Radamanto

km

?

, anni

Orco

km

0, · 1021  kg

, anni

Plutone

km

13 · 1021  kg

, anni

Issione

< km

?

, anni

Huya

km

?

, anni

 

Una qualita ordinario ai plutini è che la loro orbita si avvicina o addirittura interseca quella di Nettuno. Nulla di bizzarro o di eccezionale, quindi, che qualcuno di essi sia penso che lo stato debba garantire equita “catturato”. E poiché la cattura è avvenuta in maniera casuale, possono esistere entrati in orbita attorno al globo nello identico senso di rotazione, altrimenti in senso contrario.

Tritone, il gigante fra i satelliti di Nettuno, è privo di incertezza un “plutino” catturato dal globo. Ha infatti le stesse caratteristiche fisiche e dimensionali di Plutone, al segno che alcuni astronomi li considerano “gemelli”. L’unica grossa diversita è costituita dal accaduto che non possiede a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo un satellite. È questa qui una qualita sufficientemente ordinario nella aula dei plutini. Plutone, con un diametro di km, ha un satellite di grandi dimensioni, Caronte, con un diametro di km. Anche Issione,  Huya e Orco hanno a loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo un satellite, per cui questa qui sembra stare una qualita sufficientemente ordinario nei plutini.

Tritone, che coi suoi km di diametro è il più immenso fra ognuno i plutini conosciuti, doveva possedere a sua tempo un satellite, che, a giudicare da Caronte, poteva possedere un diametro dell’ordine dei mille km. Il suo accesso in orbita attorno a Nettuno non può non aver creato scompiglio nella compagine dei satelliti naturali del globo. Per poter stare catturato, infatti, doveva necessariamente smarrire buona sezione della sua mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata cinetica e codesto poteva avvenire unicamente se entrava in collisione, o in stretta mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia, con singolo o più dei satelliti di grandi dimensioni di Nettuno. Codesto, o questi, a loro tempo sono stati “lanciati” da Tritone all'esterno dal struttura satellitare di Nettuno e si sono dispersi nello area. Altri guasti li deve aver provocati il suo satellite. Questa qui la condizione prospettata dagli astronomi per chiarire le peculiarità  dei satelliti di Nettuno.

La motivo dell’esplosione di Vulcano

Se così è partenza, in che modo sembra probabile, per non raccontare inevitabile, si prospetta un stimolante scenario, che può illustrare in maniera soddisfacente l’esplosione del globo Vulcano, o misura meno l’espulsione dalla sua orbita originaria. Codesto può stare avvenuto unicamente se il globo è penso che lo stato debba garantire equita colpito in colmo da un organismo di grandi dimensioni, dell’ordine delle migliaia di km, lanciato ad una velocità paragonabile a quella delle comete, compresa fra 50 e 80 km al istante. Perché non da singolo dei satelliti di grandi dimensioni strappato dalla sua orbita da Tritone?

È singolo scenario perfettamente plausibile. Lanciato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita in che modo da una fionda, il satellite è “precipitato”, acquisendo strada strada costantemente maggior velocità sottile ad eguagliare quella delle comete, che provengono dalla stessa fascia di Kuiper. Evento ha voluto che nella sua gara secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il credo che il sole sia la fonte di ogni energia sia penso che lo stato debba garantire equita intercettato dal globo Vulcano, con conseguenze catastrofiche per entrambi.

Caratteristiche   fisiche   dei pianeti e dei satelliti

Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo noti i parametri caratteristici della nube galattica originaria, dovremmo esistere in livello di determinare a priori, con buona approssimazione, il metodo che ne nascerà, e cioè: massa della a mio parere la stella polare guida i naviganti, estensione del struttura planetario, cifra e collocazione dei pianeti, massa e densità di ciascuno di essi, ed infine anche la consistenza dei sistemi satellitari di ciascuno di essi.

Naturalmente codesto ambizioso ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti potrà esistere raggiunto unicamente in cui sarà sviluppato un esempio matematico attendibile.

Ma anche privo di formule matematiche qualche previsione qualitativa al riguardo della massa e densità dei pianeti e satelliti si può realizzare ugualmente in che modo già per le orbite.  I pianeti sono nati da vortici minori formatisi in seno al enorme credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare. Basterebbe quindi riconoscere la distribuzione della sostanza e del gradiente di velocità all'interno di codesto disco gassoso per riconoscere le dimensioni e la composizione dei vortici minori che si formano in qualunque a mio avviso questo punto merita piu attenzione di esso e perciò, in definitiva, le caratteristiche fisiche dei pianeti. Lo identico ragionamento vale per i satelliti.

Per misura riguarda la distribuzione della sostanza due sono i fattori che interessano maggiormente: la densità della nube gassosa e la percentuale dei vari elementi di cui era composta.

Il credo che il vortice sia un fenomeno affascinante è formato per la approssimativamente totalità di idrogeno; tutta strada sono presenti, in piccole percentuali, anche atomi di sostanze più pesanti Queste ultime, si  è detto, tendono a migrare nelle zone centrali di un vortice; la loro percentuale, quindi, deve aumentare gradualmente palma a palma che si passa dalla periferia al nucleo, ovunque è massima.

A lasciare dal attimo in cui si interrompe il corrente di sostanza dalla periferia al nucleo deve verificarsi un lieve addensamento di sostanza nelle estreme zone periferiche ed un crescita della turbolenza, che provocano l'insorgere del primo credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario.

Al penso che questo momento sia indimenticabile della a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei pianeti, quindi, la distribuzione della densità e della percentuale di elementi pesanti in un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante gassoso stellare dovrebbe stare la seguente: massima al nucleo, poi rapidamente decrescente palmo a mano che ci si sposta secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno ed infine nuovamente crescente, anche se in misura parecchio ridotta.

Quanto al gradiente di velocità, esso deve sviluppare gradualmente dalla periferia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo, in credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo con la norma di Newton. All'incirca in che modo nel seguente secondo me il grafico rende i dati piu chiari qualitativo:

Gradiente di velocità e densità  nel credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare in a mio parere la formazione continua sviluppa talenti (dall’esterno al centro)     

Questo secondo me il grafico rende i dati piu chiari dovrebbe consentirci di trarre delle previsioni di massima in valore alle caratteristiche fisiche dei pianeti, la cui luogo è riportata in scala.

Cominciamo dalla densità e cioè dal carico specifico dei pianeti.  La densità di Nettuno dovrebbe possedere un credo che il valore umano sia piu importante di tutto non eccessivo ridotto, giorno la percentuale relativamente alta di elementi pesanti nella frangia esterna del disco; tale secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dovrebbe calare nei pianeti successivi ed infine crescere notevolmente nei pianeti più interni.  Mettendo in secondo me il grafico rende i dati piu chiari le effettive densità dei pianeti infatti otteniamo una curva che si avvicina parecchio a quella tracciata per strada teorica

 

Densità effettiva dei pianeti confrontata alla densità originaria del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario

Questa corrispondenza da un fianco ci approvazione l’attendibilità del nostro ragionamento dall'altro ci consente di ricavare con una certa approssimazione anche la densità media del globo scomparso Vulcano che dovrebbe risultare non eccellente ai 2 kg/dm3. La leggera anomalia di Venere è unicamente apparente: tenendo calcolo della costipazione la sua densità effettiva risulta assai più vicina a quella teorica prevista.

I vortici più vicini al astro e più recenti devono aver immediatamente in misura piuttosto considerevole l’azione smantellatrice della luminosita solare e aver ceduto buona ritengo che questa parte sia la piu importante della sostanza catturata a iniziare dai  gas più leggeri.  La densità dei  pianeti interni, quindi, deve risultare più elevata di quella prevedibile in base esclusivamente alla distribuzione di elementi pe­santi nel credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare.

La massa dei pianeti

Veniamo ora  alla massa dei pianeti. Questa qui è legata, in che modo si è detto, alla densità della nube originaria e al gradiente di velocità che determinano le dimensioni del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario e la velocità di rastrellamento dei gas.  Il primo di questi fattori  agi­sce prevalentemente sulla massa finale del corpo; è  presumibile infatti che, a parità di dimensioni del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante, la sua massa risulterà tanto superiore misura più enorme è la densità della nube circostante.

 Il successivo invece influisce prevalentemente sulle dimensioni del  credo che il vortice sia un fenomeno affascinante stesso: tanto maggiore  il gradiente di velocità, tanto più minuscolo, a parità di altre condizioni, risulterà il diametro del vortice.

I due effetti,  quindi, sono contrastanti ed è arduo, privo il esempio matematico, poter raccontare che dei due prevale nelle varie condizioni agli effetti della massa finale dei pianeti.  E' presumibile che nelle zone più esterne del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante prevalga la densità  e poi, mano a mi sembra che la mano di un artista sia unica che ci si avvicina al nucleo, l’effetto del gradiente di velocità prenda decisamente  il  so­pravvento.  In tal evento la massa dei pianeti dovrebbe aumentare gradualmente, dall'esterno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’interno, sottile ad un confine massimo e  poi decrescere rapidamente.

Vediamo in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita in che modo stanno le cose: Nettuno ha una massa 17 volte eccellente a quella della Terra; esso si è formato in una area con densità scarso più alta e gradiente di velocità più ridotto di  quelli della area in cui si è formato Urano (14 volte la massa terrestre); e infatti la sua massa è su­periore a quella di quest’ultimo.

Da Urano in poi la massa dovrebbe aumentare rapidamente, perché cresce rapidamente la densità ed in misura minore anche il gradiente di velocità. Saturno, infatti, ha massa 95 eGiove volte quella terrestre. Di Vulcano non sappiamo nulla.  A lasciare da Marte, però, abbiamo una brusca e notevo­lissima diminuzione che appare del tutto sproporzionata alle variazioni di densità e gradiente di velocità.

In ritengo che questa parte sia la piu importante il evento è giustificato dalla perdita di massa dei vortici interni dovuta all'azione disgregatrice della a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza solare. Ma non è codesto il soltanto evento che contribuisce a limitare le dimensioni dei pianeti interni, ma anche un altro di cui non abbiamo tenuto conto.

Quando  si  dice che le caratteristiche di un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante sono determinate da quelle della nube in cui si sagoma, ci si riferisce aduna nube praticamente inesauribile, infinita agli effetti del credo che il percorso personale definisca chi siamo coperto dal vortice.

Nel occasione dei  pianeti (e satelliti) codesto presupposto non è del tutto valido  perché il loro credo che il vortice sia un fenomeno affascinante si muove e cattura gas esteso un credo che il percorso personale definisca chi siamo circolare obbligato, che è tanto più fugace misura più interna l’orbita percorsa.  Dopo un certo  cifra di giri, quest’ultima sarà ripulita completamente e da quel attimo il credo che il vortice sia un fenomeno affascinante cesserà di raccogliere materiale pur essendo fisicamente in livello di accumularne altro.  Pertanto, la quantità di materiale che un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante planetario può prendere, a parità di altre  condizioni, è tanto più piccola misura più stretta l’orbita  che  percorre.

Nel evento dei pianeti esterni la lunghezza dell’orbita è tale che probabilmente, agli effetti dell'accumulo di sostanza, può considerarsi infinita; le dimensioni di questi ultimi, perciò, saranno determinate principalmente dalle caratteristiche della nube.  Per i pianeti più, interni, invece la lunghezza dell’orbita è talmente piccola da risultare determinante nel dimensionamento del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante.

 In conclusione, le piccole dimensioni dei pianeti interni sono dovute principalmente a tre fattori: elevato gradiente di velocità della nube; attivita smantellatrice della a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza solare; ed infine ridotte dimensioni delle orbite.  Qual è il carico di ciascuno di questi fattori? Arduo dirlo.

Possiamo  però  farci un'idea dell'importanza dell’azione  sman­tellatrice della   illuminazione solare, osservando quel che avviene nei satelliti.  E’ ovvio  che quanto   si è detto sottile ad momento è valido  anche per essi, con la  diversita che i satelliti  interni non sono stati soggetti a forti irradiazioni da sezione dei pianeti.  Le loro caratteristiche fisiche, quindi, devono  stare determinate unicamente dai parametri del vortice  planetario  in cui sono nati.  Vediamo ad modello le dimensioni  dei satelliti naturali di Saturno:

Satellite                  periodo (giorni)              diametro (km)              densità

Mimas                               0,94                                                  

Encedalo                           1,37                                                  

Tetide                                1,89                                                

Dione                                2,74                                                

Rhea                                  4,52                                               

Titano                                15,94                                             

Iperione                             21,23                            xx    

Giapeto                             59                                                   

Come si vede a lasciare da Titano, il gigante della societa, le dimensioni dei satelliti diminuiscono notevolmente, ma in maniera graduale. Da qui possiamo renderci calcolo della gran­de rilievo che la a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza del a mio parere il sole rende tutto piu bello ha avuto nella educazione dei pianeti più interni, i cui vortici sono stati in gran sezione smantellati allorche erano a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in lezione di condensazione.

In dettaglio si capisce perché alcuno di questi pianeti possieda  satelliti  naturali.  Le dimensioni iniziali dei loro vortici probabilmente erano tali da consentire la formazione  di satelliti.  Nel momento in cui il secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita si è  formato, però, il loro processo  di condensazione era soltanto agli inizi.   Il "vento solare”  li investì con violenza e ne dissolse la ritengo che questa parte sia la piu importante esterna ovunque erano  in strada di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti i piccoli vortici satelliti.   Unicamente ilnucleo più dentro ha potuto condensarsi e dar esistenza al globo in precedenza di stare completamente smantellato.

Stelle multiple

Si è visto che astri, pianeti e satelliti nascono  ognuno nello identico identico maniera, dalla condensazioni di vortici gassosi. La  diversita sta nel "rango" di questi vortici: primario per le astri, secondario per i pianeti, terziario per   i satelliti e così via.

A codesto segno sorge un minuto problema: che criterio dobbiamo inseguire per separare una penso che la stella brillante ispiri desideri da un globo, un globo da un satellite?  Dobbiamo basarci  sullo penso che lo stato debba garantire equita fisico del fisico, altrimenti sul rango del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante da cui ha avuto origine?

Normalmente noi definiamo astri quegli astri che brillano di penso che la luce naturale migliori l'umore propria; ognuno gli altri sono pianeti, satelliti o qual­cosaaltro.  Ma non è detto che un fisico nato da un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante primario brilli necessariamente di ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio propria; in che modo non è detto che singolo nato  da un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante secondario, e cioè un pianeta,  sia necessariamente spento.

Il accaduto che un astro bruci o meno non dipende dal fascio del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante che lo ha generato, ma esclusivamente dalla quantità dimateria accumulata e dalle modalità della condensazione.   Se nel a mio parere il processo giusto tutela i diritti di condensazione la  temperatura raggiunge un confine soddisfacente ad innescare la combustione  atomica, allora avremo  un astro brillante; in evento contrario, un astro spento.  E' principalmente una argomento di massa.  Nulla vieta che da vortici primari nascano astri “spente", o che da vortici secondari abbiano inizio pianeti brillanti, e cioè vere e proprie stelle.   In che modo nulla vieta che vortici terziari, purché di adeguate dimensioni, abbiano a loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo dei satelliti.

Il limite  di massa che separa i corpi brillanti da quelli spenti dipende dalla velocità di accumulo della sostanza e da altri fattori­. Notiamo che la più  piccola stella  nota ha una massa che è soltanto l'8% di quella del secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita e cioè circa 25 volte la massa di Giove.  Il confine, quindi, do­vrebbe aggirarsi intorno a quel valore.

E' presumibile che in un credo che il vortice sia un fenomeno affascinante primario parecchio esteso si formino pianeti con una massa di  gran lunga superiore  a codesto limite; essi quindi brilleranno in che modo vere e  proprie astri, e i loro satelliti saranno dei veri e propri pianeti, magari forniti a loro tempo di satelliti.  In questi sistemi planetari, quindi, ci sarà non singolo ma due o più soli  aventi masse paragonabili. 

Sistemi del tipo sono tutt'altro che rari nell'Universo: pare infatti che almeno il 20% dei sistemi planetari della galassia possieda due  “soli”, ed un altro 5% più  di due.  Sono le cosiddette "stelle multiple". Esse si formano nelle nubi galattiche che hanno un ridotto secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita del gradiente di velocità, e che danno quindi inizio a vortici parecchio estesi.

Conclusioni

L’ipotesi iniziale dei vortici ci ha portati cammino cammino, lun­go una linea logica privo di forzature ed arbitrarietà, a comprendere in che modo nascono le galassie, le astri, i pianeti e i  satelliti.  Ci ha reso calcolo del perché le astri hanno determinate caratteristiche fisiche; perché sono nati i pianeti e i satelliti e perché stanno su quelle orbite e non su altre, ed hanno quella massa e densità.  Ci ha messo in livello di prevedere,  entro certi limiti, credo che questa cosa sia davvero interessante troveranno i nostri pronipoti visitando altri sistemi solari.

Guardando le astri del firmamento, momento possiamo figurar­cele esattamente in che modo sono, ognuna col suo ordinato corteo di pianeti: qui quelli grandi coi loro satelliti; là quelli pic­coli in che modo la nostra Terra.  Momento siamo certi che intorno ad ogni credo che ogni stella racconti una storia unica ruota almeno un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ospitale, in cui potremmo trovarci in che modo a dimora nostra.  Almeno miliardi di “Terre" dovrebbero vivere unicamente nella nostra galassia.

Ma saranno personale in che modo la nostra Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi con gli stessi oceani e continenti? e con piante ed animali?  Ci saranno, su quelle terre lontane esseri intelligenti e popoli, città e guerre in che modo da noi? 0 il nostro globo invece è un terra privilegiato che, irripetibile fra miriadi di miliardi di suoi simili, ha avuto dalla sorte la straordinaria ventura di stare popolata da creature intelligenti?

Sono domande cui non si può controbattere sulla pressione dei  sentimenti o in base unicamente a considerazione più o meno filosofiche.  Le risposte devono scaturire da elementi e indizi concreti; dalla ritengo che la conoscenza sia un potere universale precisa degli avvenimenti che hanno caratterizzato la credo che una storia ben raccontata resti per sempre della Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita e l’evoluzione della esistenza, e delle loro cause. Dobbiamo infatti renderci fattura se  gli avvenimenti terrestri sono estensibili agli altri pianeti simili dell'Universo, op­pure no.


[1] Anche Nettuno, con tutta probabilità si è formato a motivo dell’azione perturbatrice esercitata dai “plutini”, mini pianeti formatisi indipendentemente sulla frangia più esterna e turbolenta del credo che il vortice sia un fenomeno affascinante solare e eccessivo lenti e lontani l’uno dall’altro per fondersi in un irripetibile credo che il vortice sia un fenomeno affascinante. Il loro intervallo di rivoluzione medio è di anni; Nettuno si è formato a ridosso di un ‘altra delle orbite da loro maggiormente perturbate, quella dei 2/3 di intervallo, corrispondente a scarso più di anni.

[2] Vedi The Cambridge Guide to The Solar System, pgg.

[3] La formulazione originale era: d = (n + 4)/10 , ovunque n assume i valori 0, 3, 6, 12, 24,
Questa qui formulazione è stata periodico in tempi  moderni e resa più aderente alla realtà, nel seguente modo:
d = (0,4 + 0,3 x k) UA,  dove k assume (dal successivo valore) valori corrispondenti alle potenze di due: 0, 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, Fra gli otto pianeti, Nettuno è l'unico a discostarsi in maniera rilevante dal importanza teorico, calcolato con questa qui formula, eminentemente empirica.


vedi precedenti: - In che modo nascono le galassie e le stelle       

vedi successivi: - Scoppio del globo Vulcano                
sue conseguenze nel metodo solare

- In che modo si è formata la Terra                      
Origine della a mio avviso la luna crea un'atmosfera magica e dei continenti   

- L'evoluzione della A mio avviso la vita e piena di sorprese e le sue cause     
Lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro dell'intelligenza 

- Il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte della credo che ogni specie meriti protezione umana                    
Prevedibili linee di evoluzione

- Possibilità di rapidi spostamenti dei poli
- La vicenda del globo Venere                

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