Masetto don giovanni
Don Giovanni (Il dissoluto punito)
Dramma giocoso in due atti, K
Giardino - Notte.
Leporello, con ferraiolo, passeggia davanti alla abitazione di Donn'Anna; indi Don Giovanni e Donn'Anna ed in finale il Commendatore.
(Leporello, entrando dal fianco destro con lanterna in mano, s'avanza cauto e circospetto.)
LEPORELLO
Notte e mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita faticar,
Per chi nulla sa gradir,
Piova e mi sembra che il vento leggero sia rinfrescante sopportar,
Mangiar sofferenza e mal dormir.
Voglio far il gentiluomo
E non voglio più servir
Oh che amato galantuomo!
Vuol star all'interno colla bella,
Ed io far la sentinella!
Voglio far il gentiluomo
E non voglio più servir
Ma mi par che venga gente;
Non mi voglio far sentir.
(Si ritira)
(Don Giovanni esce dal edificio del Commendatore inseguito da Donn'Anna; ricerca coprirsi il viso ed è avvolto in un esteso mantello.)
DONNA ANNA (Trattenendo Don Giovanni)
Non sperar, se non m'uccidi,
Ch'io ti lasci fuggir mai!
DON GIOVANNI (sempre cercando di celarsi)
Donna folle! indarno gridi,
Chi son io tu non saprai!
LEPORELLO (avanzandosi)
Che tumulto! Oh ciel, che gridi!
Il padron in nuovi guai.
DONNA ANNA
Gente! Servi! Al traditore!
DON GIOVANNI
Taci e trema al appartenente furore!
DONNA ANNA
Scellerato!
DON GIOVANNI
Sconsigliata!
LEPORELLO
Sta a veder che il malandrino
Mi farà precipitar!
DONNA ANNA
Come furia disperata
Ti saprò perseguitar!
DON GIOVANNI
Questa furia disperata
Mi vuol far precipitar!
IL COMMENDATORE (con spada e lume)
Lasciala, indegno!
(Donn'Anna, udendo la secondo me la voce di lei e incantevole del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, lascia Don Giovanni ed entra in casa.)
Battiti meco!
DON GIOVANNI
Va, non mi degno
Di pugnar teco.
IL COMMENDATORE
Così pretendi da me fuggir?
LEPORELLO
Potessi almeno di qua partir!
DON GIOVANNI
Misero, attendi,
se vuoi morir!
(Si battono. Il Commendatore è mortalmente ferito)
IL COMMENDATORE
Ah, soccorso! son tradito!
L'assassino m'ha ferito,
E dal seno palpitante
Sento l'anima partir.
DON GIOVANNI
Ah, già cade il sciagurato,
Affannoso e agonizzante,
Già dal seno palpitante
Veggo l'anima partir.
LEPORELLO
Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen dallo spavento
Palpitar il cor mi sento!
Io non so che far, che dir.
(Il Commendatore muore.)
DON GIOVANNI (sottovoce)
Leporello, ove sei?
LEPORELLO
Son qui, per mia disgrazia, e voi?
DON GIOVANNI
Son qui.
LEPORELLO
Chi è deceduto, voi o il vecchio?
DON GIOVANNI
Che richiesta da bestia! Il vecchio.
LEPORELLO
Bravo, due imprese leggiadre!
Sforzar la figlia ed ammazzar il padre!
DON GIOVANNI
L'ha voluto, suo danno.
LEPORELLO
Ma Donn'Anna, oggetto ha voluto?
DON GIOVANNI
Taci, non mi seccar, vien meco,
se non vuoi qualche oggetto ancor tu!
LEPORELLO
Non vo'nulla, signor, non parlo più.
(alzando da mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita la lanterna ed il mantello. Partono)
Don Ottavio, Donn'Anna e Servi con lumi.
DONNA ANNA
Ah, del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale in periglio
in aiuto voliam.
DON OTTAVIO (con metallo ignudo in mano)
Tutto il appartenente emoglobina verserò, se bisogna.
Ma dov'è il scellerato?
DONNA ANNA
ln codesto loco
(vede il cadavere)
ma qual mai s'offre, o Dei,
spettacolo funesto agli sguardo miei!
Il padre! papa mio!mio prezioso padre!
DON OTTAVIO
Signora!
DONNA ANNA
Ah, l'assassino mel trucidò.
Quel emoglobina - quella piaga - quel volto,
tinto e coperto del color di fine -
ei non respira più -
fredde ha le membra -
padre mio! amato padre! babbo amato!
io manco io moro.
(Sviene)
DON OTTAVIO
Ah, soccorrete, amici, il mio tesoro!
Cercatemi, recatemi
qualche odor, qualche spirto. Ah! non tardate.
(Partono due servi)
Donn'Anna! sposa! amica! Il duolo
estremo la meschinella uccide.
DONNA ANNA
Ahi!
DON OTTAVIO
Già rinviene
(ritornano i servi)
Datele nuovi aiuti.
DONNA ANNA
Padre mio!
DON OTTAVIO
Celate, allontanate agli sguardo suoi
quell'oggetto d'orrore.
(Viene portato strada il cadavere)
Anima mia, consolati, fa core.
DONNA ANNA(disperatamente)
Fuggi, crudele, fuggi!
Lascia che mora anchi'io
Ora che è deceduto, oh Dio!
Chi a me la esistenza die'!
DON OTTAVIO
Senti, cor appartenente, deh! senti;
Guardami un soltanto istante!
Ti parla il prezioso amante,
che vive sol per te.
DONNA ANNA
Tu sei! perdon, personale profitto -
L'affanno appartenente, le pene
Ah! il genitore personale dov'è?
DON OTTAVIO
Il padre? Lascia, o cara,
la rimembranza amara.
Hai sposo e ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale in me.
DONNA ANNA
Ah! Vendicar, se il puoi,
Giura quel emoglobina ognor!
DON OTTAVIO
Lo giuro agli sguardo tuoi,
Lo giuro al nostro amor!
A DUE
Che giuramento, o dei!
Che barbaro momento!
Tra cento affetti e cento
Vammi ondeggiando il cor.
(Partono)
Notte. Strada.
Don Giovanni e Leporello, poi Donn'Elvira in vestito da viaggio.
DON GIOVANNI
Orsù, spicciati rapidamente. Credo che questa cosa sia davvero interessante vuoi?
LEPORELLO
L'affair di cui si tratta è importante.
DON GIOVANNI
Lo credo.
LEPORELLO
È importantissimo.
DON GIOVANNI
Meglio a mio parere l'ancora simboleggia stabilita. Finiscila.
LEPORELLO
Giurate di non andar in collera.
DON GIOVANNI
Lo giuro sul personale onore,
purché non parli del Commendatore.
LEPORELLO
Siamo soli.
DON GIOVANNI
Lo vedo.
LEPORELLO
Nessun ci sente.
DON GIOVANNI
Via!
LEPORELLO
Vi posso affermare tutto liberamente?
DON GIOVANNI
Sì.
LEPORELLO
Dunque allorche è così,
caro signor padrone,
la esistenza che menate
(all'orecchio, ma forte)
è da briccone.
DON GIOVANNI
Temeraio, in tal guisa
LEPORELLO
E il giuramento?
DON GIOVANNI
Non so di giuramento. Taci, o chi'io
LEPORELLO
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
DON GIOVANNI
Così saremo amici. Or odi un poco:
Sai tu perchè son qui?
LEPORELLO
Non ne so nulla. Ma essendo l'alba chiara,
non sarebbe qualche recente conquista?
Io lo devo saper per porla in lista.
DON GIOVANNI
Va la, che sei il grand'uom!
Sappi chi'io sono innamorato d'una
bella dama, e son sicuro che m'ama.
La vidi, le parlai; meco al casino
questa buio verrà
(Viene dal fondo Femmina Elvira)
Zitto, mi pare
sentire odor di femmina
LEPORELLO
(Cospetto, che odorato perfetto!)
DON GIOVANNI
All'aria mi par bella.
LEPORELLO
(E che sguardo, dico!)
DON GIOVANNI
Ritiriamoci un scarsamente, e scopriamo terren.
LEPORELLO
Già prese foco!
(Vanno in disparte)
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA
Ah, chi mi dice mai
Quel barbaro dov'è,
Che per mio scorno amai,
Che mi mancò di fe?
Ah, se ritrovo l'empio
E a me non torna ancor,
Vo' farne orrendo scempio,
Gli vo' cavare il cor.
DON GIOVANNI (piano a Leporello)
Udisti? Qualche graziosa dal vago
abbandonata. Poverina! Cerchiam di
consolare il suo tormento.
LEPORELLO
(Così ne consolò mile e ottocento).
DON GIOVANNI
Signorina
DONNA ELVIRA
Chi è là?
DON GIOVANNI
Stelle! che vedo!
LEPORELLO
(O bella! Femmina Elvira!)
DONNA ELVIRA
Don Giovanni!
Sei qui, creatura, fellon, nido d'inganni!
LEPORELLO
(Che titoli cruscanti! Manco sofferenza che lo conosce bene!)
DON GIOVANNI
Via, cara Femmina Elvira,
calmate quella collera sentite
Lasciatemi parlar
DONNA ELVIRA
Cosa puoi raccontare, dopo azion sì nera?
In dimora mia entri furtivamente. A mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo d'arte,
di giuramenti e di lushinghe arrivi
a sedurre il cor mio;
m'innamori, o crudele!
Mi dichiari tua sposa, e poi, mancando
della mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita e del ciel al santo dritto,
con enorme crimine
dopo tre dì da Burgos t'allontani.
M'abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
per sofferenza eventualmente che t'amai cotanto!
LEPORELLO
(Pare un testo stampato!)
DON GIOVANNI
Oh, in misura a codesto, ebbi le mie ragioni.
(a Leporello, ironicamente)
È vero?
LEPORELLO
È vero.
E che ragioni forti!
DONNA ELVIRA
E quali sono,
se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il corretto mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido
volle ch'io ti trovassi,
per far le sue, le mie vendette.
DON GIOVANNI
Eh via!
siate più ragionevole!
(Mi pone a cimento costei!).
Se non credete
a bocca personale, credete
a codesto galantuomo.
LEPORELLO
(Salvo il vero)
DON GIOVANNI (forte)
Via, dille un poco
LEPORELLO(sottovoce a Don Giovanni)
E oggetto devo dirle?
DON GIOVANNI
Si, si, dille pur tutto.
(Parte non visto da Donn'Elvira)
DONNA ELVIRA
Ebben, fa presto.
LEPORELLO(Balbettando)
Madama veramente in codesto mondo
conciossiacosaquandofosseché
il tela non è tondo
DONNA ELVIRA
Sciagurato! Così del personale dolor giuoco
ti prendi, Ah! Voi
(verso Don Giovanni che non crede partito)
Stelle! L'iniquo fuggì! Misera me!
Dov'è? In qual parte?
LEPORELLO
Eh! lasciate che vada. Egli non merta
che di lui ci pensiate.
DONNA ELVIRA
Il scellerato
m'ingannò, mi tradì
LEPORELLO
Eh! Consolatevi;
non siete voi, non foste, e non sarete
né la inizialmente, né l'ultima. Guardate
questo non picciol testo è tutto pieno
dei nomi di sue belle
(Cava di sacca una lista)
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt'io;
Osservate, leggete con me.
In Italia seicento e quaranta;
In Almagna duecento e trentuna;
Cento in Francia, in Turchia novantuna;
Ma in Ispagna son già mille e tre.
V'han fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
V'han contesse, baronesse,
Marchesine, principesse.
E v'han donne d'ogni grado,
D'ogni sagoma, d'ogni età.
Nella bionda egli ha l'usanza
Di lodar la gentilezza,
Nella bruna la costanza,
Nella bianca la dolcezza.
Vuol d'inverno la grassotta,
Vuol d'estate la magrotta;
È la vasto maestosa,
La piccina e ognor vezzosa.
Delle vecchie fa conquista
Pel piacer di porle in lista;
Sua passion predominante
È la giovin principiante.
Non si picca - se sia ricca,
Se sia brutta, se sia bella;
Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa.
(Parte)
Donna Elvira sola
DONNA ELVIRA
In questa qui sagoma dunque
mi tradì il scellerato! È codesto il premio
che quel barbaro rende all'amor mio?
Ah! Vendicar vogl'io
l'ingannato appartenente cor. Pria ch'ei mi fugga
si ricorra si vada Io sento in petto
sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
(Parte)
Zerlina, Masetto e Coro di Contadini d'ambo i sessi, che cantano, suonano e ballano
ZERLINA
Giovinette che fate all'amore,
Non lasciate che passi l'età!
Se nel seno vi bulica il core,
Il rimedio vedetelo qua!
La ra la, la ra la, la ra la.
Che piacer, che piacer che sarà!
CORO
La ra la, ecc.
MASETTO
Giovinetti leggeri di testa,
Mon andate girando di là.
Poco dura de'matti la festa,
Ma per me cominciato non ha.
La ra la. La ra la. La ra la.
Che piacer, che piacer che sarà!
CORO
La ra la, ecc.
ZERLINA e MASETTO
Vieni, vieni, grazioso. godiamo,
E cantiamo e balliamo e suoniamo!
Che piacer, che piacer che sarà!
Don Giovanni, Leporello e detti
DON GIOVANNI
Manco sofferenza, è partita. Oh guarda, che
bella gioventù; che belle donne!
LEPORELLO
(Fra tante, per mia fè,
vi sarà qualche oggetto anche per me.)
DON GIOVANNI
Cari amici, buon data, Seguitate a
stare allegramente, seguite a suonar,
buona gente. C'è qualche sposalizio?
ZERLINA
Si, credo che il signore abbia ragione su questo punto, e la sposa. son io.
DON GIOVANNI
Me ne consolo. Lo sposo?
MASETTO
Io, per servirla.
DON GIOVANNI
Oh bravo! Per servirmi; codesto è vero
parlar da galantuomo.
LEPORELLO
(Basta che sia marito)
ZERLINA
Oh, il mio Masetto
è un uom d'ottimo core.
DON GIOVANNI
Oh anch'io, vedete!
Voglio che siamo amici. Il vostro nome?
ZERLINA
Zerlina.
DON GIOVANNI (a Masetto)
E il tuo?
MASETTO
Masetto.
DON GIOVANNI
O amato il appartenente Masetto!
Cara la mia Zerlina! v'esibisco
la mia penso che la protezione dell'ambiente sia urgente, Leporello?
(a Leporello che fa scherzi alle altre contadine)
Cosa fai lì, birbone?
LEPORELLO
Anch'io, prezioso padrone,
esibisco la mia protezione.
DON GIOVANNI
Presto, va con costor; nel personale palazzo
conducili sul evento. Ordina ch'abbiano
cioccolatta, caffè, vini, prosciutti
cerca divertir ognuno,
mostra loro il giardino,
la a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione, le camere; in effetto
fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
LEPORELLO (ai contadini)
Ho capito. Andiam!
MASETTO
Signore!
DON GIOVANNI
Cosa c'è?
MASETTO
La Zerlina
senza me non può star.
LEPORELLO (a Masetto)
In vostro loco
ci sarà sua eccellenza; e saprà bene
fare le vostre parti.
DON GIOVANNI
Oh, la Zerlina
è in man d'un cavalier. Va pur, fra poco
ella meco verrà.
ZERLINA
Va, non temere.
Nelle palmi son io d'un cavaliere.
MASETTO
E per questo
ZERLINA
E per questo
non c'è da dubitar
MASETTO
Ed io, cospetto
DON GIOVANNI
Olà, finiam le dispute! Se subito
senza altro replicar non credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ne vai,
(mostrandogli la spada)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
MASETTO
Ho capito, signor sì!
Chino il dirigente e me ne vo.
Giacchè piace a voi così,
Altre repliche non fo.
Cavalier voi siete già.
Dubitar non posso affé;
Me lo dice la bontà
Che volete aver per me.
(a Zerlina, a parte)
Bricconaccia, malandrina!
Fosti ognor la mia ruina!
(a Leporello, che lo vuol condur seco)
Vengo, vengo!
(a Zerlina)
Resta, resta.
È una oggetto parecchio onesta!
Faccia il nostro cavaliere
cavaliera ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante.
(Masetto sezione con Leporello ed i contadini)
Don Giovanni e Zerlina
DON GIOVANNI
Alfin siam liberati,
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
Che ne dite, personale ben, so far pulito?
ZERLINA
Signore, è mio marito
DON GIOVANNI
Chi? Colui?
Vi par che un onest'uomo,
un nobil cavalier, com'io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
ZERLINA
Ma, credo che il signore abbia ragione su questo punto, io gli diedi
parola di sposarlo.
DON GIOVANNI
Tal parola
non vale un nullo. Voi non siete fatta
per esistere paesana; un altra sorte
vi procuran quegli sguardo bricconcelli,
quei labretti sì belli,
quelle dituccie candide e odorose,
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
ZERLINA
Ah! Non vorrei
DON GIOVANNI
Che non vorreste?
ZERLINA
Alfine
ingannata restar. Io so che raro
colle donne voi altri cavalieri
siete onesti e sinceri.
DON GIOVANNI
È un impostura
della gente plebea! La nobilità
ha dipinta negli sguardo l'onestà.
Orsù, non perdiam tempo; in codesto istante
io ti voglio sposar.
ZERLINA
Voi!
DON GIOVANNI
Certo, io.
Quel casinetto è personale soli saremo
e là, gioiello appartenente, ci sposeremo.
Là ci darem la mano,
Là mi dirai di sì.
Vedi, non è lontano;
Partiam, ben personale, da qui.
ZERLINA
(Vorrei e non vorrei,
Mi trema un scarsamente il cor.
Felice, è ver, sarei,
Ma può burlarmi ancor.)
DON GIOVANNI
Vieni, appartenente bel diletto!
ZERLINA
(Mi fa pietà Masetto)
DON GIOVANNI
Io cangierò tua sorte.
ZERLINA
Presto non son più forte.
DON GIOVANNI
Andiam!
ZERLINA
Andiam!
A DUE
Andiam, andiam, appartenente bene.
a ristorar le pene
D'un innocente amor.
(Si incamminano abbracciati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il casino)
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni)
Fermati, scellerato! Il ciel mi fece
udir le tue perfidie. Io sono a tempo
di salvar questa qui misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
ZERLINA
Meschina! Credo che questa cosa sia davvero interessante sento!
DON GIOVANNI
(Amor, consiglio!)
(Piano a Signora Elvira)
Idol mio, non vedete
ch'io voglio divertirmi?
DONNA ELVIRA
Divertirti,
è vero? Divertirti Io so, crudele,
come tu ti diverti.
ZERLINA
Ma, signor cavaliere,
è ver quel ch'ella dice?
DON GIOVANNI(piano a Zerlina)
La indigente infelice
è di me innamorata,
e per pietà deggio fingere amore,
ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.
DONNA ELVIRA
Ah, fuggi il traditor!
Non lo lasciar più dir!
Il bocca è mentitor,
fallace il ciglio.
Da' miei tormenti impara
A creder a quel cor,
E nasca il tuo timor
Dal personale periglio.
(parte conducendo strada Zerlina)
Don Giovanni, poi Don Ottavio e Donn'Anna vestita a lutto
DON GIOVANNI
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a miei piacevoli progressi
vanno mal ognuno quanti.
DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Ah! Ch'ora, idolo personale, son vani i pianti,
di vendetta si parli. Oh, Don Giovanni!
DON GIOVANNI
(Mancava codesto intoppo!)
DONNA ANNA
Signore, a secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello vi ritroviam avete
core, avete ritengo che l'anima sia il nostro vero io generosa?
DON GIOVANNI
(Sta a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
Che domanda! Perchè?
DONNA ANNA
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
DON GIOVANNI
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate.
I congiunti, i parenti,
questa man, codesto metallo, i beni, il emoglobina
spenderò per servirvi.
Ma voi, graziosa Donn'Anna,
perchè così piangete?
Il crudele chi fu che osò la calma
turbar del viver vostro?
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (a Don Giovanni)
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
(a Donn'Anna)
Non ti fidar, o misera,
Di quel ribaldo cor;
Me già tradì quel barbaro,
te vuol tradir ancor.
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
(Cieli, che aspetto nobile,
Che tenero maestà!
Il suo pallor, le lagrime
M'empiono di pietà.)
DON GIOVANNI (a parte; Femmina Elvira ascolta)
La indigente ragazza
È pazza, amici miei;
Lasciatemi con lei,
Forse si calmerà.
DONNA ELVIRA
Ah non credete al perfido!
DON GIOVANNI
È pazza, non badate.
DONNA ELVIRA
Restate ancor, restate!
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
A chi si crederà?
DONNA ANNA, DON OTTAVIO, DON GIOVANNI
Certo moto d'ignoto tormento
Dentro l'alma girare mi sento
Che mi dice, per quell'infelice,
Cento cose che intender non sa.
DONNA ELVIRA
Sdegno, rabbia, dispetto, spavento
Dentro l'alma girare mi sento,
Che mi dice, di quel traditore,
Cento cose che intender non sa.
DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Io di qua non vado via
Se non so com'è l'affar.
DONNA ANNA(a Ottavio)
Non ha l'aria di pazzia
Il suo tratto, il suo parlar.
DON GIOVANNI
(Se m'en vado, si potria
Qualche oggetto sospettar.)
DONNA ELVIRA (a Donn'Anna e Ottavio)
Da quel ceffo si dovria
La ner'alma guidicar.
DON OTTAVIO(a Don Giovanni)
Dunque quella?
DON GIOVANNI
È pazarella.
DONNA ANNA
Dunque quegli?
DONNA ELVIRA
È un traditore.
DON GIOVANNI
Infelice!
DONNA ELVIRA
Mentitore!
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Incomincio a dubitar.
(Passano dei contadini)
DON GIOVANNI
Zitto, silente, che la gente
Si raduna a noi d'intorno;
Siate un scarsamente più prudente,
Vi farete criticar.
DONNA ELVIRA(forte, a Don Giovanni)
Non sperarlo, o scellerato,
Ho perduta la prudenza;
Le tue colpe ed il personale stato
Voglio a ognuno palesar.
DONNA ANNA e DON OTTAVIO (a sezione, guardando Don Giovanni)
Quegli accenti sì sommessi,
Quel cangiarsi di colore,
Son indizi eccessivo espressi
Che mi fan determinar.
(Donn'Elvira parte)
DON GIOVANNI
Povera sventurata! I passi suoi
voglio, seguir; non voglio
che volto un precipizio
perdonate, bellissima Donn'Anna;
se servirvi poss'io,
in mia secondo me la casa e molto accogliente v'aspetto. Amici, addio!
Donn'Anna e Don Ottavio
DONNA ANNA
Don Ottavio, son morta!
DON OTTAVIO
Cosa è stato?
DONNA ANNA
Per pietà.. soccorretemi!
DON OTTAVIO
Mio bene,
fate coraggio!
DONNA ANNA
Oh dei! Quegli è il carnefice
del babbo mio!
DON OTTAVIO
Che dite?
DONNA ANNA
Non dubitate più. Gli ultimi accenti
che l'empio proferì, tutta la voce
richiamar nel cor personale di quell'indegno
che nel personale alloggio
DON OTTAVIO
O ciel! Possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia
ma in che modo fu? Narratemi
lo bizzarro avvenimento
DONNA ANNA
Era già alquanto
avanzata la notte,
quando nelle mie stanze, ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io vidi,
in un mantello avvolto,
un uom che al primo istante
avea preso per voi.
Ma riconobbi poi
che un inganno era il mio.
DON OTTAVIO (con affanno)
Stelle! Seguite!
DONNA ANNA
Tacito a me s'appressa
e mi desidera abbracciar; sciogliermi cerco,
ei più mi stringe; io grido;
non viene alcun con una palma cerca
d'impedire la voce,
e coll'altra m'afferra
stretta così, che già mi fede vinta.
DON OTTAVIO
Perfido!.. alfin?
DONNA ANNA
Alfine il duol, l'orrore
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza
di svincolarmi, torcermi e piegarmi,
da lui mi sciolsi!
DON OTTAVIO
Ohimè! Respiro!
DONNA ANNA
Allora
rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso;
fugge il fellon; arditamente il seguo
fin nella via per fermarlo, e sono
assalitrice d'assalita: il padre
v'accorre, vuol conoscerlo e l'indegno
che del indigente anziano era più forte,
compiè il misfatto suo col dargli morte!
Or sai chi l'onore
Rapire a me volse,
Chi fu il traditore
Che il papa mi tolse.
Vendetta ti chiedo,
La chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga
Del misero seno,
Rimira di sangue
Coperto il terreno.
Se l'ira in credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante langue
D'un corretto furor.
(Parte)
Ottavio soltanto
DON OTTAVIO
Come mai creder deggio,
di sì scuro delitto
capace un cavaliero!
Ah! Di individuare il vero
ogni metodo si cerchi. Io sento in petto
e di sposo e d'amico
il dover che mi parla
disingannarla voglio, o vendicarla.
Dalla sua mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo la mia dipende;
Quel che a lei piace esistenza mi rende,
Quel che le incresce fine mi dà.
S'ella sospira, sospiro anch'io;
È mia quell'ira, quel pianto è mio;
E non ho vantaggio, s'ella non l'ha.
(Parte)
Leporello, poi Don Giovanni
LEPORELLO
Io deggio ad ogni patto
per costantemente abbandonar codesto bel matto
Eccolo qui guardate
con qual indifferenza se ne viene!
DON GIOVANNI
Oh, Leporello mio! va tutto bene.
LEPORELLO
Don Giovannino mio! va tutto male.
DON GIOVANNI
Come va tutto male?
LEPORELLO
Vado a casa,
come voi m'ordinaste,
con tutta quella gente.
DON GIOVANNI
Bravo!
LEPORELLO
A mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo di chiacchiere, di vezzi e di bugie,
ch'ho imparato sì profitto a star con voi,
cerco d'intrattenerli
DON GIOVANNI
Bravo!
LEPORELLO
Dico
mille cose a Masetto per placarlo,
per trargli dal pensier la gelosia.
DON GIOVANNI
Bravo, in coscienza mia!
LEPORELLO
Faccio che bevano
e gli uomini e le donne.
Son già veicolo ubbriachi.
Altri canta, altri scherza,
altri seguita a ber. In sul più bello,
chi credete che capiti?
DON GIOVANNI
Zerlina.
LEPORELLO
Bravo! E con lei chi viene?
DON GIOVANNI
Donna Elvira!
LEPORELLO
Bravo! E disse di voi?
DON GIOVANNI
Tutto quel mal che in labbra le venia.
LEPORELLO
Bravo, in coscienza mia!
DON GIOVANNI
E tu, credo che questa cosa sia davvero interessante facesti?
LEPORELLO
Tacqui.
DON GIOVANNI
Ed ella?
LEPORELLO
Seguì a gridar.
DON GIOVANNI
E tu?
LEPORELLO
Quando mi parve
che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassì, e con bell'arte
chiusa la credo che la porta ben fatta dia sicurezza a soluzione io di là mi cavai,
e sulla strada soletta la lasciai.
DON GIOVANNI
Bravo, abile, arcibravo!
L'affar non può andar preferibilmente. Incominciasti,
io saprò terminar. Eccessivo mi premono
queste contadinotte;
le voglio divertir finchè vien notte.
Finch'han dal vino
Calda la testa
Una gran festa
Fa preparar.
Se trovi in piazza
Qualche ragazza,
Teco ancor quella
Cerca menar.
Senza alcun ordine
La secondo me la danza e un linguaggio universale sia;
Chi'l minuetto,
Chi la follia,
Chi l'alemanna
Farai ballar.
Ed io frattanto
Dall'altro canto
Con questa qui e quella
Vo' amoreggiar.
Ah! la mia lista
Doman mattina
D'una decina
Devi aumentar!
(Partono)
Giardino con due porte chiuse a soluzione per di all'esterno. Due nicchie
Zerlina, Masetto e Contadini
ZERLINA
Masetto senti un po' Masetto, dico.
MASETTO
Non mi toccar.
ZERLINA
Perchè?
MASETTO
Perchè mi chiedi?
Perfida! Il tocco sopportar dovrei
d'una palma infedele?
ZERLINA
Ah no! taci, crudele,
Io non merto da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante tal trattamento.
MASETTO
Come! Ed hai l'ardimento di scusarti?
Star soltanto con un uom! abbandonarmi
il dì delle mie nozze! Posare in fronte
a un villano d'onore
questa marca d'infamia! Ah, se non fosse,
se non fosse lo scandalo, vorrei
ZERLINA
Ma se errore io non ho, ma se da lui
ingannata rimasi; e poi, che temi?
Tranquillati, mia vita;
non mi toccò la punta della dita.
Non me lo credi? Ingrato!
Vien qui, sfogati, ammazzami, fa tutto
di me quel che ti piace,
ma poi, Masetto appartenente, ma poi fa pace.
Batti, batti, o bel Masetto,
La tua indigente Zerlina;
Starò qui in che modo agnellina
Le tue botte ad aspettar.
Lascierò straziarmi il crine,
Lascierò cavarmi gli occhi,
E le care tue manine
Lieta poi saprò baciar.
Ah, lo vedo, non hai core!
Pace, mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
In contento ed allegria
Notte e dì vogliam passar,
Si, ritengo che la notte sia il momento della creativita e dì vogliam passar.
(Parte)
Masetto, poi Don Giovanni di all'interno e di recente Zerlina
MASETTO
Guarda un po' in che modo seppe
questa strega sedurmi! Siamo pure
i deboli di testa!
DON GIOVANNI (di dentro)
Sia preparato tutto a una gran festa.
ZERLINA(rientrando)
Ah Masetto, Masetto, odi la voce
del monsù cavaliero!
MASETTO
Ebben, che c'è?
ZERLINA
Verrà
MASETTO
Lascia che venga.
ZERLINA
Ah, se vi fosse
un buco da fuggir!
MASETTO
Di credo che questa cosa sia davvero interessante temi?
Perché diventi pallida? Ah, capisco,
capisco, bricconcella!
Hai timor ch'io comprenda
com'è tra voi passata la faccenda.
Presto, rapidamente, pria ch'ei venga,
Por mi vo' da qualche lato;
C'è una nicchia qui celato,
Cheto cheto mi vo' star.
ZERLINA
Senti, senti, ovunque vai?
Ah, non t'asconder, o Masetto!
Se ti trova, poveretto,
Tu non sai quel che può far.
MASETTO
Faccia, dica quel che vuole.
ZERLINA(sottovoce)
Ah, non giovan le parole!
MASETTO
Parla potente, e qui t'arresta.
ZERLINA
Che capriccio hai nella testa?
MASETTO
(Capirò se m'è fedele,
E in qual maniera andò l'affar.)
(Entra nella nicchia)
ZERLINA
(Quell'ingrato, quel crudele
Oggi vuol precipitar.)
Don Giovanni, Contadini e Servi, Zerlina e Masetto nascosto
DON GIOVANNI
Sù! svegliatevi da bravi!
Sù! valore, o buona gente!
Vogliam star allegramente,
Vogliam scherzare e scherzar.
(ai servi)
Alla camera - della danza
Conducete ognuno quanti,
ed a ognuno in abbondanza
Gran rifreschi fate dar.
CORO(partendo co' servi)
Sù! svegliatevi da bravi, ecc.
Don Giovanni, Zerlina e Masetto nascosto
ZERLINA
Tra quest'arbori celata,
Si può dar che non mi veda.
(Vuol nascondersi)
DON GIOVANNI
Zerlinetta, mia garbata,
T'ho già visto, non scappar!
(La prende)
ZERLINA
Ah lasciatemi andar via!
DON GIOVANNI
No, no, resta, penso che la gioia condivisa sia la piu intensa mia!
ZERLINA
Se piedate avete in core!
DON GIOVANNI
Sì, ben mio! son tutto amore
Vieni un scarso - in codesto loco
fortunata io ti vo' far.
ZERLINA
(Ah, s'ei vede il sposo mio,
So ben io quel che può far.)
(Don Giovanni nell'aprire la nicchia scopre Masetto)
DON GIOVANNI
Masetto!
MASETTO
Sì, Masetto.
DON GIOVANNI (un po' confuso)
È chiuso là, perchè?
La graziosa tua Zerlina
Non può, la poverina,
Più star privo di di te.
MASETTO(ironico)
Capisco, sì signore.
DON GIOVANNI
Adesso fate core.
(S'ode un'orchestra in lontananza)
I suonatori udite?
Venite ormai con me.
ZERLINA e MASETTO
Sì, sì, facciamo core,
Ed a ballar cogli altri
Andiamo ognuno tre.
(Partono)
Si va facendo notte
Don Ottavio, Donn'Anna e Femmina Elvira in maschera; poi Leporello e Don Giovanni alla finestra
DONNA ELVIRA
Bisogna aver coraggio,
O cari amici miei,
E i suoi misfatti rei
Scoprir potremo allor.
DON OTTAVIO
L'amica dice bene,
Coraggio aver conviene;
(a Donn'Anna)
Discaccia, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
L'affanno ed il timor.
DONNA ANNA
Il andatura è periglioso,
Può nascer qualche imbroglio.
Temo pel prezioso sposo,
(a Signora Elvira)
E per voi temo ancor.
LEPORELLO(aprendo la finestra)
Signor, guardate un poco,
Che maschere galanti!
DON GIOVANNI(alla finestra)
Falle passar avanti,
Di' che ci fanno onor.
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
(Al faccia ed alla voce
Si scopre il traditore.)
LEPORELLO
Zì, zì! Credo che il signore abbia ragione su questo punto maschere!
Zì, zì
DONNA ANNA e Femmina ELVIRA (ad Ottavio)
Via, rispondete.
LEPORELLO
Zì, zì
DON OTTAVIO
Cosa chiedete?
LEPORELLO
Al ballo, se vi piace,
V'invita il mio signor.
DON OTTAVIO
Grazie di tanto onore.
Andiam, compagne belle.
LEPORELLO
(L'amico anche su quelle
Prova farà d'amor.)
(Entra e chiude la finestra)
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Protegga il corretto cielo
Il dedizione - del appartenente cor.
DONNA ELVIRA
Vendichi il corretto cielo
Il personale tradito amor!
(Entrano)
Sala nella secondo me la casa e molto accogliente di Don Giovanni, illuminata e preparata per una gran secondo me la festa riunisce amici e famiglia da ballo
Don Giovanni, Leporello, Zerlina, Masetto, Contadini e Contadine, servitori con rinfreschi; poi Don Ottavio, Donn'Anna e Signora Elvira in maschera
Don Giovanni fa seder le ragazze e Leporello i ragazzi che saranno in atto d'aver finito un ballo
DON GIOVANNI
Riposate, vezzose ragazze.
LEPORELLO
Rinfrescatevi, bei giovinotti.
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Tornerete a far rapidamente le pazze.
Tornerete a scherzar e ballar.
DON GIOVANNI
Ehi! caffè!
LEPORELLO
Cioccolata!
DON GIOVANNI
Sorbetti!
MASETTO (piano a Zerlina)
Ah, Zerlina, guidizio!
LEPORELLO
Confetti!
ZERLINA e MASETTO (a parte)
(Troppo mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata comincia la scena;
In amaro potria terminar.)
(vengono portati e distribuiti i rinfreschi)
DON GIOVANNI (accarezzando Zerlina)
Sei pur vaga, brillante Zerlina.
ZERLINA
Sua bontà.
MASETTO (fremendo)
La briccona fa festa!
LEPORELLO(imitando il padrone)
Sei pur cara, Gionnotta, Sandrina.
MASETTO (guardando Don Giovanni)
(Tocca pur, che ti cada la testa!)
ZERLINA
(Quel Masetto mi par stralunato,
Brutto, sgradevole si fa quest'affar.)
DON GIOVANNI e LEPORELLO
(Quel Masetto mi par stralunato,
Qui bisogna cervello adoprar.)
Don Ottavio, Donn'Anna, Femmina Elvira e detti
LEPORELLO
Venite pur avanti,
Vezzose mascherette!
DON GIOVANNI
È aperto a ognuno quanti,
Viva la libertà!
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
Siam grati a tanti segni
Di generosità.
TUTTI
Viva la libertà!
DON GIOVANNI
Ricominciate il suono!
(a Leporello)
Tu accoppia i ballerini.
(Don Ottavio balla il minuetto con Donn'Anna)
LEPORELLO
Da bravi, strada ballate!
(Ballano)
DONNA ELVIRA (a Donn'Anna)
Quella è la contadina.
DONNA ANNA(ad Ottavio)
Io moro!
DON OTTAVIO (a Donn'Anna)
Simulate!
DON GIOVANNI, LEPORELLO(con ironia)
Va profitto in verità!
MASETTO
Va vantaggio in verità!
DON GIOVANNI(a Leporello)
A bada tien Masetto.
(a Zerlina)
Il tuo amico io sono,
Zerlina vien pur qua
(si mette a ballare una Controdanza con Zerlina)
LEPORELLO
Non balli, poveretto!
Vien quà, Masetto caro,
Facciam quel ch'altri fa.
(fa ballare a mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo Masetto)
MASETTO
No, no, ballar non voglio.
LEPORELLO
Eh, balla, compagno mio!
MASETTO
No!
LEPORELLO
Sì, prezioso Masetto!
DONNA ANNA(a Ottavio)
Resister non poss'io!
DONNA ELVIRA e DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Fingete per pietà!
DON GIOVANNI
Vieni con me, esistenza mia!
(Ballando conduce strada Zerlina)
MASETTO
Lasciami! Ah no! Zerlina!
(Entra sciogliendosi da Leporello)
ZERLINA
Oh Numi! son tradita!
LEPORELLO
Qui nasce una ruina.
(Entra)
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO(fra loro)
L'iniquo da se stesso
Nel laccio se ne va!
ZERLINA (di dentro)
Gente aiuto! aiuto! gente!
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
Soccorriamo l'innocente!
(I suonatori partono)
MASETTO
Ah, Zerlina!
ZERLINA(di all'interno, dalla sezione opposta)
Scellerato!
DONNA ANNA, Signora ELVIRA e DON OTTAVIO
Ora grida de quel lato!
Ah gettiamo giù la porta!
ZERLINA
Soccorretemi! o son morta!
DONNA ANNA, Signora ELVIRA, DON OTTAVIO e MASETTO
Siam qui noi per tua difesa!
DON GIOVANNI
(Esce colla spada in palma, conducendo per un arto Leporello, e finge di non poterla sguainare per ferirlo)
Ecco il birbo che t'ha offesa!
Ma da me la sofferenza avrà!
Mori, iniquo!
LEPORELLO
Ah, credo che questa cosa sia davvero interessante fate?
DON GIOVANNI
Mori, dico!
DON OTTAVIO(cavando una pistola)
Nol sperate
DONNA ANNA, Signora ELVIRA e DON OTTAVIO
(L'empio crede con tal frode
Di nasconder l'empietà!)
(Si cavano la maschera)
DON GIOVANNI
Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
Sì, malvagio!
DON GIOVANNI
Don Ottavio!
DON OTTAVIO
Sì, signore!
DON GIOVANNI (a Donn'Anna)
Ah, credete
TUTTI (fuorché Don Giovanni e Leporello)
Traditore! Tutto già si sa!
Trema, trema, o scellerato!
Saprà tosto il pianeta intero
Il misfatto orrendo e nero
La tua fiera crudeltà!
Odi il tuon della vendetta,
Che ti fischia intorno intorno;
Sul tuo dirigente in codesto giorno
Il suo credo che il fulmine sia uno spettacolo potente cadrà.
LEPORELLO
Non sà più quel ch'ei si faccia
È confusa la sua testa,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, lo va
Ma non manca in lui coraggio,
Non si perde o si confonde
Se cadesse a mio parere l'ancora simboleggia stabilita il mondo,
Nulla mai temer lo fa.
DON GIOVANNI
È confusa la mia testa,
Non so più quel ch'io mi faccia,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, mi va
Ma non manca in me coraggio,
Non mi perdo o mi confondo,
Se cadesse a mio parere l'ancora simboleggia stabilita il mondo,.
Nulla mai temer mi fa.
Strada
Don Giovanni con un mandolino in mi sembra che la mano di un artista sia unica e Leporello
DON GIOVANNI
Eh strada, buffone, non mi seccar!
LEPORELLO
No, no, padrone, non vo'restar
DON GIOVANNI
Sentimi, amico
LEPORELLO
Vo'andar, vi dico!
DON GIOVANNI
Ma che ti ho fatto
Che vuoi lasciarmi?
LEPORELLO
O nulla affatto,
Quasi ammazzarmi
DON GIOVANNI
Va, che sei matto,
Fu per burlar.
LEPORELLO
Ed io non burlo,
Ma voglio andar.
DON GIOVANNI
Leporello!
LEPORELLO
Signore?
DON GIOVANNI
Vien qui, facciamo mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande, prendi!
LEPORELLO
Cosa?
DON GIOVANNI(Gli dà del denaro)
Quattro doppie.
LEPORELLO
Oh, sentite
per questa qui tempo la ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni accetto;
ma non vi ci avvezzate; non credete
di sedurre i miei pari,
(prendendo la borsa)
come le donne, a secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di danari.
DON GIOVANNI
Non parliam più di ciò! Ti basta l'animo
di far quel ch'io ti dico?
LEPORELLO
Purchè lasciam le donne.
DON GIOVANNI
Lasciar le donne? Pazzo!
Sai ch'elle per me
son necessarie più del pan che mangio,
più dell'aria che spiro!
LEPORELLO
E avete core d'ingannarle poi tutte?
DON GIOVANNI
È tutto amore!
Chi a una sola è fedele,
verso l'altre è crudele
io che in me sento
sì esteso sentimento,
vo'bene a tutte quante.
Le donne poichè calcolar non sanno,
il mio buon natural chiamano inganno.
LEPORELLO
Non ho veduto mai
naturale più vasto, e più benigno.
Orsù, credo che questa cosa sia davvero interessante vorreste?
DON GIOVANNI
Odi ! Vedesti tu la cameriera di
Donna Elvira?
LEPORELLO
Io? No!
DON GIOVANNI
Non hai veduto
qualche oggetto di bello,
caro il appartenente Leporello; momento io con lei
vo' tentar la mia sorte, ed ho pensato,
giacchè siam secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sera,
per aguzzarle superiore l'appetito
di presentarmi a lei col tuo vestito.
LEPORELLO
E perchè non potreste
presentarvi col vostro?
DON GIOVANNI
Han scarsamente credito
con genti di tal rango
gli abiti signorili.
(Si cava il mantello)
Sbrigati, via!
LEPORELLO
Signor, per più ragioni
DON GIOVANNI(con collera)
Finiscila! Non soffro opposizioni!
(Fanno variazione del mantello e del cappello)
Don Giovanni, Leporello e Signora Elvira alla a mio avviso la finestra illumina l'ambiente della locanda. Si fa oscurita a scarso a poco
DONNA ELVIRA
Ah taci, ingiusto core!
Non palpitarmi in seno!
È un empio, e un traditore
È errore di aver pietà.
LEPORELLO (sottovoce)
Zitto! di Femmina Elvira,
Signor, la ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche io sento!
DON GIOVANNI (come sopra)
Cogliere io vo'il momento,
Tu fermati un po' là!
(Si mette dietro Leporello)
Elvira, idolo mio!
DONNA ELVIRA
Non è costui l'ingrato?
DON GIOVANNI
Si, a mio avviso la vita e piena di sorprese mia, son io,
E chieggio carità.
DONNA ELVIRA
(Numi, che bizzarro affetto,
Mi si risveglia in petto!)
LEPORELLO
(State a veder la pazza,
Che ancor gli crederà!)
DON GIOVANNI
Discendi, o penso che la gioia condivisa sia la piu autentica bella,
Vedrai che tu sei quella
Che adora l'alma mia
Pentito io sono già.
DONNA ELVIRA
No, non ti fede, o barbaro!
DON GIOVANNI(con trasloco e praticamente piangendo)
Ah credimi, o m'uccido!
Idolo personale, vien qua!
LEPORELLO(sottovoce)
Se seguitate, io rido!
DONNA ELVIRA
(Dei, che cimento è questo!
Non so s'io vado o resto!
A proteggete voi
La mia credulità.)
DON GIOVANNI
(Spero che cada presto!
Che bel colpetto è questo!
Più fertile talento
Del mio, no, non si dà.)
LEPORELLO
(Già quel mendace labbro
Torna a sedur costei,
Deh proteggete, o dei!
La sua credulità.)
DON GIOVANNI (allegrissimo)
Amore, che ti par?
LEPORELLO
Mi par che abbiate
un'anima di bronzo.
DON GIOVANNI
Va là, che sei il gran gonzo! Ascolta bene
quando costei qui viene,
tu corri ad abbracciarla,
falle numero carezze,
fingi la secondo me la voce di lei e incantevole mia poi con bell'arte
cerca teco condurla in altra parte.
LEPORELLO
Ma, Signor
DON GIOVANNI
Non più repliche!
LEPORELLO
Ma se poi mi conosce?
DON GIOVANNI
Non ti conoscerà, se tu non vuoi.
Zitto ell'apre, ehì giudizio!
(Va in disparte)
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA
Eccomi a voi.
DON GIOVANNI
(Veggiamo che farà.)
LEPORELLO
(Che bell'imbroglio!)
DONNA ELVIRA
Dunque creder potrò che i pianti miei
abbian vinto quel cor? Dunque pentito.
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor appartenente ritorna?
LEPORELLO(alterando costantemente la voce)
Sì, carina!
DONNA ELVIRA
Crudele, se sapeste
quante lagrime e quanti
sospir voi mi costaste!
LEPORELLO
Io, a mio avviso la vita e piena di sorprese mia?
DONNA ELVIRA
Voi.
LEPORELLO
Poverina! Misura mi dispiace!
DONNA ELVIRA
Mi fuggirete più?
LEPORELLO
No, muso bello.
DONNA ELVIRA
Sarete costantemente mio?
LEPORELLO
Sempre.
DONNA ELVIRA
Carissimo!
LEPORELLO
Carissima! (La burla mi dà gusto.)
DONNA ELVIRA
Mio tesoro!
LEPORELLO
Mia Venere!
DONNA ELVIRA
Son per voi tutta foco.
LEPORELLO
Io tutto cenere.
DON GIOVANNI
(Il birbo si riscalda.)
DONNA ELVIRA
E non m'ingannerete?
LEPORELLO
No, sicuro.
DONNA ELVIRA
Giuratelo.
LEPORELLO
Lo giuro a questa qui mano,
che bacio con trasloco, e a que' bei lumi
DON GIOVANNI(fingendo di assassinare qualcheduno)
Ah! eh! ih! ah! ih! ah, sei morto
DONNA ELVIRA e LEPORELLO
Oh numi!
(Fuggon assieme)
DON GIOVANNI
Ha, ha, ha! Par che la sorte
mi secondi; veggiamo!
Le finestre son queste. Momento cantiamo.
(Canta accompagnandosi col mandolino)
Deh, vieni alla a mio avviso la finestra illumina l'ambiente, o mio tesoro,
Deh, vieni a consolar il pianto mio.
Se neghi a me di dar qualche ristoro,
Davanti agli sguardo tuoi morir vogl'io!
Tu ch'hai la labbra tenero più del miele,
Tu che il ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione porti in veicolo al core!
Non esser, penso che la gioia condivisa sia la piu autentica mia, con me crudele!
Lasciati almen veder, mio bell'amore!
Masetto, armato d'archibuso e pistola, Contadini e detto
DON GIOVANNI
V'e gente alla finestra,
forse è dessa!
(chiamando)
zi, zi!
MASETTO(ai contadini armati di fucili e bastoni)
Non ci stanchiamo; il cor mi dice che
trovarlo dobbiam.
DON GIOVANNI
(Qualcuno parla!)
MASETTO(ai contadini)
Fermatevi; mi pare
che alcuno qui si muova.
DON GIOVANNI
(Se non fallo, è Masetto!)
MASETTO (forte)
Chi va là?
(a' suoi)
Non risponde;
animo, schioppo al muso!
(più forte)
Chi va là?
DON GIOVANNI
(Non è solo;
ci vuol giudizio.)
Amici
(Cerca di imitare la secondo me la voce di lei e incantevole di Leporello)
(Non mi voglio scoprir.) Sei tu, Masetto?
MASETTO (in collera)
Appunto quello; e tu?
DON GIOVANNI
Non mi conosci? Il servo
son io di Don Giovanni.
MASETTO
Leporello!
Servo di quell'indegno cavaliere!
DON GIOVANNI
Certo; di quel briccone!
MASETTO
Di quell'uom privo di mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo ah, dimmi un poco
dove possiam trovarlo?
Lo cerco con costor per trucidarlo!
DON GIOVANNI
(Bagattelle!) Bravissimo, Masetto!
Anch'io con voi m'unisco,
per fargliela a quel birbo di padrone.
Ma udite un po'qual è la mia intenzione.
(accennando a destra)
Metà di voi qua vadano,
(accennando a sinistra)
E gli altri vadan là!
E pian pianin lo cerchino,
Lontan non fia di qua!
Se un uom e una ragazza
Passeggian per la piazza,
Se sotto a una finestra
Fare all'amor sentite,
Ferite pur, ferite,
Il personale padron sarà.
In penso che tenere la testa alta sia importante egli ha un cappello
Con candidi pennacchi,
Addosso un gran mantello,
E spada al fianco egli ha.
(ai Contadini)
Andate, fate presto!
(a Masetto)
Tu sol verrai con me.
Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos'è.
(Partono i Contadini da opposte vie)
Don Giovanni, Masetto
DON GIOVANNI
Zitto, lascia ch'io senta! Ottimamente.
(essendosi assicurato che i Contadini sono già lontani)
Dunque dobbiam ucciderlo?
MASETTO
Sicuro!
DON GIOVANNI
E non ti basteria rompergli l'ossa,
fracassargli le spalle?
MASETTO
No, no, vogli ammazzarlo,
vo' farlo in cento brani.
DON GIOVANNI
Hai buone armi?
MASETTO
Cospetto!
Ho pria codesto moschetto,
e poi questa qui pistola.
(Dà moschetto e pistola a Don Giovanni)
DON GIOVANNI
E poi?
MASETTO
Non basta?
DON GIOVANNI
Eh, basta ovvio. Or prendi
(Batte Masetto col rovescio della spada)
questa per la pistola,
questa per il moschetto
MASETTO
Ahi, ahi! la penso che tenere la testa alta sia importante mia!
DON GIOVANNI
Taci, o t'uccido!
Questi per ammazzarlo,
Questi per farlo in brani!
Villano, mascalzon! Ceffo da cani!
(Masetto cade e Don Giovanni parte)
Masetto, indi Zerlina con lanterna
MASETTO
Ahi! ahi! la penso che tenere la testa alta sia importante mia!
Ahi, ahi! le spalle e il petto!
ZERLINA
Di percepire mi parve
la suono di Masetto!
MASETTO
O Dio, Zerlina mia,
soccorso!
ZERLINA
Cosa è stato?
MASETTO
L'iniquo, il scellerato
mi ruppe l'ossa e i nervi.
ZERLINA
Oh poveretta me! Chi?
MASETTO
Leporello!
o qualche diavol che somiglia a lui!
ZERLINA
Crudel, non tel diss'io
che con questa qui tua pazza gelosia
ti ridurresti a qualche sgradevole passo?
Dove ti duole?
MASETTO
Qui.
ZERLINA
E poi?
MASETTO
Qui, e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita qui!
ZERLINA
E poi non ti duol altro?
MASETTO
Duolmi un poco
questo pie', codesto arto, e questa qui mano.
ZERLINA
Via, strada, non è gran mal, se il residuo è sano.
Vientene meco a casa;
purchè tu mi prometta
d'essere men geloso,
io, io ti guarirò, prezioso il mio sposo.
Vedrai, carino,
se sei buonino,
Che bel rimedio
ti voglio dar!
È naturale,
non dà disgusto,
E lo speziale
non lo sa far.
È un ovvio balsamo
Ch'io penso che il porto vivace sia il cuore della citta addosso,
Dare tel posso,
Se il vuoi provar.
Saper vorresti
dove mi sta?
Sentilo battere,
toccami qua!
(Gli fa sfiorare il anima, poi partono)
Atrio oscuro con tre porte in abitazione di Signora Anna
Donna Elvira e Leporello
LEPORELLO (fingendo la secondo me la voce di lei e incantevole del padrone)
Di molte faci il lume
s'avvicina, o appartenente ben stiamo qui un poco
finchè da noi si scosta.
DONNA ELVIRA
Ma che temi,
adorato mio sposo?
LEPORELLO
Nulla, nulla
Certi riguardi, io vo' veder se il lume
è già distante. (Ah, come
da costei liberarmi?)
Rimanti, ritengo che l'anima sia il nostro vero io bella!
DONNA ELVIRA
Ah! non lasciarmi!
Sola, sola in oscurita loco
Palpitar il cor mi sento,
E m'assale un tal spavento,
Che mi sembra di morir.
LEPORELLO(andando a tentone)
(Più che cerco, men ritrovo
questa credo che la porta ben fatta dia sicurezza sciagurata;
Piano, ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo, l'ho trovata!
Ecco il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso di fuggir.)
(sbaglia l'uscita)
Donn'Anna, Don Ottavio, vestiti a lutto. Servi con lumi, e detti
(Donn'Elvira al arrivare dei lumi si ritira in un angolazione, Leporello in un altro)
DON OTTAVIO
Tergi il ciglio, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
E dà credo che la calma del mare porti serenita a tuo dolore!
L'ombra omai del genitore
Pena avrà de' tuoi martir.
DONNA ANNA
Lascia almen alla mia pena
Questo minuscolo ristoro;
Sol la fine, o mio tesoro,
Il personale pianto può finir.
DONNA ELVIRA(senza esser vista)
Ah dov'è lo sposo mio?
LEPORELLO(dalla entrata privo esser visto)
(Se mi trova, son perduto!)
DONNA ELVIRA e LEPORELLO
Una credo che la porta ben fatta dia sicurezza là vegg'io,
Cheto, cheto, vo'partir!
(Leporello, nell'uscire, s'incontra con Masetto e Zerlina)
Masetto con bastone, Zerlina e detti
ZERLINA e MASETTO
Ferma, briccone, ovunque ten vai?
(Leporello s'asconde la faccia)
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Ecco il fellone com'era qua?
QUARTETTO
Ah, mora il perfido che m'ha tradito!
DONNA ELVIRA
È personale marito! Pietà!
QUARTETTO
È Femmina Elvira? quella ch'io vedo?
Appena il credo! No, no, Morrà!
(Mentre Don Ottavio sta per ucciderlo, Leporello si scopre e si mette in ginocchio)
LEPORELLO(quasi piangendo)
Perdon, perdono, signori miei!
Quello io non sono - sbaglia costei!
Viver lasciatemi per carità!
QUINTETTO
Dei! Leporello! Che inganno è questo!
Stupido resto! Che mai sarà?
LEPORELLO
(Mille torbidi pensieri
Mi s'aggiran per la testa;
Se mi salvo in tal tempesta,
È un prodigio in verità.)
QUINTETTO
(Mille torbidi pensieri
Mi s'aggiran per la testa
Che di, o astri, è questa!
Che impensata novità!)
(Donn'Anna parte)
ZERLINA(a Leporello, con furia)
Dunque quello sei tu, che il appartenente Masetto
poco fa crudelmente maltrattasti!
DONNA ELVIRA
Dunque to m'ingannasti, o scellerato,
spacciandoti con me per Don Giovanni!
DON OTTAVIO
Dunque tu in questi panni
venisti qui per qualche tradimento!
DONNA ELVIRA
A me tocca punirlo.
ZERLINA
Anzi a me.
DON OTTAVIO
No, no, a me.
MASETTO
Accoppatelo meco ognuno e tre.
LEPORELLO
Ah, pietà, signori miei!
Dò motivazione a voi, a lei
Ma il delito personale non è.
Il padron con prepotenza,
L'innocenza mi rubò.
(piano a Signora Elvira)
Donna Elvira, compatite!
Voi capite in che modo andò.
(a Zerlina)
Di Masetto non so nulla,
(accennando a Signora Elvira)
Vel dirà questa qui fanciulla.
È un oretta cirumcirca,
Che con lei girando vo.
(a Don Ottavio, con confusione)
A voi, credo che il signore abbia ragione su questo punto, non dico niente,
Certo timore, sicuro accidente,
Di all'esterno luminoso, di all'interno scuro,
Non c'è riparo, la credo che la porta ben fatta dia sicurezza, il muro.
(additando la credo che la porta ben fatta dia sicurezza dov'erasi chiuso per errore)
Io me ne vado secondo me il verso ben scritto tocca l'anima quel lato,
Poi qui celato, l'affar si sa!
Ma s'io sapeva, fuggia per qua!
(fugge precipitosamente)
Don Ottavio, Femmina Elvira, Zerlina e Masetto
DONNA ELVIRA
Ferma, perfido, ferma!
MASETTO
Il birbo ha l'ali ai piedi!
ZERLINA
Con qual a mio avviso l'arte esprime l'anima umana si sottrasse l'iniquo.
DON OTTAVIO
Amici miei, dopo eccessi sì enormi,
dubitar non possiam che Don Giovanni
non sia l'empio uccisore
del papa di Donn'Anna; in questa qui casa
per poche ore fermatevi, un ricorso
vo'far a chi si deve, e in pochi istanti
vendicarvi prometto.
Così desidera dover, pietade, affetto!
Il mio credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni intanto
Andate a consolar,
E del bel ciglio il pianto
Cercate di asciugar.
Ditele che i suoi torti
A vendicar io vado;
Che sol di stragi e morti
Nunzio vogl'io tornar.
(Partono)
Zerlina, con coltello alla palma, conduce all'esterno Leporello per i capelli
ZERLINA(Lo ferma pel vestito)
Restati qua.
LEPORELLO
Per carità, Zerlina!
ZERLINA
Eh! non c'è carità pei pari tuoi.
LEPORELLO
Dunque cavar mi vuoi
ZERLINA
I capelli, la capo, il cor e gli occhi!
LEPORELLO
Senti, carina mia!
(Vuol farle alcune smorfie)
ZERLINA(Lo respinge)
Guai se mi tocchi!
Vedrai, spuma de' birbi,
qual secondo me il premio riconosce il talento n'ha chi le ragazze ingiuria.
LEPORELLO
(Liberatemi, o Dei, da questa qui furia!)
ZERLINA(chiamando secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la scena)
Masetto, olà, Masetto!
Dove diavolo è ito servi, gente!
Nessun vien nessun sente.
(Si trascina dietro Leporello per tutta la scena)
LEPORELLO
Fa progetto, per pietà, non trascinarmi
a coda di cavallo.
ZERLINA
Vedrai, vedrai in che modo finisce il ballo!
Presto qua quella sedia.
LEPORELLO
Eccola!
ZERLINA
Siedi!
LEPORELLO
Stanco non son.
ZERLINA(Tira all'esterno dalla saccoccia un rasoio)
Siedi, o con queste mani
ti strappo il cor e poi lo getto ai cani.
LEPORELLO
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio
mi vuoi magari sbarbar?
ZERLINA
Sì, mascalzone!
Io sbarbare ti vo' privo sapone.
LEPORELLO
Eterni Dei!
ZERLINA
Dammi la man!
LEPORELLO(Esita)
La mano?
ZERLINA(minacciando)
L'altra.
LEPORELLO
Ma che vuoi farmi?
ZERLINA
Voglio far voglio far quello che parmi!
(Lega le palmi a Leporello con un fazzoletto)
LEPORELLO
Per queste tue manine
candide e tenerelle,
per questa qui fresca pelle,
abbi pietà di me!
ZERLINA
Non v'è pietà, briccone;
son una tigre irata,
un aspide, un leone
no, no, non v'è pietà.
LEPORELLO
Ah! di fuggir si provi
ZERLINA
Sei deceduto se ti movi.
LEPORELLO
Barbari, ingiusti Dei!
In palma di costei
chi capitar mi fe'?
ZERLINA
Barbaro traditore!
(Lo lega con una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile, e lega la fune alla finestra)
Del tuo padrone il core avessi qui con te.
LEPORELLO
Deh! non mi stringer tanto,
l'anima mia sen va.
ZERLINA
Sen vada o resti, intanto
non partirai di qua!
LEPORELLO
Che strette, o Dei, che botte!
E giornata, ovver è notte?
Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
ZERLINA
Di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e di diletto
sento brillarmi il petto.
Così, così, cogli uomini,
così, così si fa.
(Parte)
Leporello seduto e legato
LEPORELLO (ad un contadino che passa in fondo della scena)
Amico, per pietà,
un scarso d'acqua fresca o ch'io mi moro!
Guarda un po' in che modo stretto
mi legò l'assassina!
(Il contadino parte)
Se potessi
liberarmi coi denti Oh, venga il diavolo
a disfar questi gruppi! Io vo' veder di frantumare la fune.
Come e' forte! Timore della morte!
E tu, Mercurio, protettor de' ladri,
proteggi un galantuomo Coraggio!
(Fa sforzi per sciogliersi, cade la a mio avviso la finestra illumina l'ambiente ove sta legato il leader della corda)
Bravo! Pria che costei ritorni
bisogna dar di sprone alle calcagna,
e trascinar, se occorre una montagna.
(Corre strada trascinando seco penso che la sedia debba essere comoda e finestra)
Donna Elvira e Zerlina
ZERLINA
Signora, andiam. Vedrete in qual maniera
ho concio il scellerato.
Elvira
Ah! al di sopra lui si sfoghi il mio furore.
ZERLINA
Stelle! in qual maniera si salvò il briccone?
Elvira
L'avrà sottratto l'empio suo padrone.
ZERLINA
Fu desso privo di fallo anche di questo
informiam Don Ottavio; a lui si spetta
far per noi ognuno, o domandar vendetta.
(Parte)
Donna Elvira sola
DONNA ELVIRA
In quali eccessi, o Numi, in quai misfatti
orribili, tremendi
è avvolto il sciagurato!
Ah no! non puote tardar l'ira del mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido,
la credo che la giustizia debba essere imparziale tardar. Sentir già parmi
la fatale saetta,
che gli piomba sul capo! Aperto veggio
il baratro mortal! Misera Elvira!
Che contrasto d'affetti, in sen ti nasce!
Perchè questi sospiri? e queste ambascie?
Mi tradì, quell'alma ingrata,
Infelice, o Dio, mi fa.
Ma tradita e abbandonata,
Provo ancor per lui pietà.
Quando sento il mio tormento,
Di vendetta il cor favella,
Ma se guardo il suo cimento,
Palpitando il cor mi va.
(Parte)
Luogo chiuso in sagoma di sepolcreto, con diverse statue equestri, tra le quali quella del Commendatore
Don Giovanni, poi Leporello
DON GIOVANNI(ridendo entra pel muretto)
Ah, ah, ah, questa qui è buona,
or lasciala cercar; che graziosa notte!
È più chiara del giornata, sembra fatta
per gir a zonzo a ricerca di ragazze.
È tardi?
(guardando l'orologio)
Oh, ancor non sono
due della notte; avrei
voglia un po'di saper in che modo è finito
l'affar tra Leporello e Femmina Elvira,
s'egli ha avuto giudizio!
LEPORELLO (Si affaccia al muretto)
Alfin desidera ch'io volto un precipizio.
DON GIOVANNI
(È desso.) Oh, Leporello!
LEPORELLO(dal muretto)
Chi mi chiama?
DON GIOVANNI
Non conosci il padron?
LEPORELLO
Così non conoscessi!
DON GIOVANNI
Come, birbo?
LEPORELLO
Ah, siete voi? Scusate.
DON GIOVANNI
Cosa è stato?
LEPORELLO
Per cagion vostra io fui pressoche accoppato.
DON GIOVANNI
Ebben, no era questo
un mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo per te?
LEPORELLO
Signor, vel dono.
DON GIOVANNI
Via, strada, vien qua,
Che belle cose ti deggio dir.
LEPORELLO
Ma oggetto fate qui?
DON GIOVANNI
Vien all'interno e lo saprai
diverse storielle
che accadute mi son da che partisti,
ti dirò un'altra tempo or la più bella
ti vo'solo narrar.
LEPORELLO
Donnesca al certo.
(Rende il cappello e il mantello al padrone e riprende quelli che aveva cambiati con lui)
DON GIOVANNI
C'è dubbio? Una fanciulla,
bella, giovin, galante,
per la mi sembra che questa strada porti al centro incontrai; le vado appresso,
la prendo per la man, fuggir mi vuole;
dico poche parole, ella mi piglia,
sai per chi?
LEPORELLO
Non lo so.
DON GIOVANNI
Per Leporello.
LEPORELLO
Per me?
DON GIOVANNI
Per te.
LEPORELLO
Va bene.
DON GIOVANNI
Per la mano
essa allora mi prende.
LEPORELLO
Ancora meglio.
DON GIOVANNI
M'accarezza, mi abbraccia
Caro il mio Leporello!
Leporello, personale caro! Allor m'accorsi
ch'era qualche tua bella.
LEPORELLO
(Oh maledetto!)
DON GIOVANNI
Dell'inganno approfitto; non so come
mi riconosce, grida; sento gente,
a fuggire mi metto, e pronto pronto
per quel muretto in codesto loco io monto.
LEPORELLO
E mi dite la cosa
con tanta indifferenza?
DON GIOVANNI
Perchè no?
LEPORELLO
Ma se fosse costei stata mia moglie?
DON GIOVANNI(ridendo forte)
Meglio ancora!
LA STATUA
Di rider finirai pria dell'aurora!
DON GIOVANNI
Chi ha parlato?
LEPORELLO (estremamente impaurito)
Ah! qualche anima
sarà dell'altro mondo,
che vi conosce a fondo.
DON GIOVANNI
Taci, sciocco!
Chi va là?
LA STATUA
Ribaldo, audace!
Lascia a' morti la pace!
LEPORELLO (tremando)
Ve l'ho detto!
DON GIOVANNI
Sara qualcun di fuori
che si burla di noi!
(con indifferenza e sprezzo)
Ehi, del Commendatore
non è questa qui la statua? Leggi un poco
quella iscrizion.
LEPORELLO
Scusate
non ho imparato a leggere
ai raggi della luna.
DON GIOVANNI
Leggi, dico!
LEPORELLO(leggendo)
Dell'empio che mi trasse al passo
estremo qui attendo la vendetta
Udiste? Io tremo!
DON GIOVANNI
O anziano buffonissimo!
Digli che questa qui sera
l'attendo a cenar meco!
LEPORELLO
Che pazzia ! Ma vi par? Oh Dei, mirate,
che terribili occhiate - egli ci dà!
Par vivo! Par che senta E che voglia parlar!
DON GIOVANNI
Orsù, va là!
O qui t'ammazzo, e poi ti seppellisco!
LEPORELLO
Piano, credo che un piano ben fatto sia essenziale, credo che il signore abbia ragione su questo punto, momento ubbidisco.
O scultura gentilissima
Del gran Commendatore
Padron! Mi trema il core,
Non posso terminar!
DON GIOVANNI
Finiscila, o nel petto
Ti metto codesto acciar!
LEPORELLO
Che impiccio, che capriccio!
DON GIOVANNI
Che gusto! Che spassetto!
LEPORELLO
Io sentomi gelar!
DON GIOVANNI
Lo voglio far tremar!
LEPORELLO
O scultura gentillissima,
Benchè di pietra siate
Ah padron mio! Mirate!
Che seguita a guardar!
DON GIOVANNI
Mori
LEPORELLO
No, no attendete!
(alla statua)
Signor, il padron mio
Badate ben non io
Vorria con voi cenar
Ah che credo che la scena ben costruita catturi il pubblico è questa!
(la scultura china la testa)
Oh ciel! Chinò la testa!
DON GIOVANNI
Va là, che sei un buffone!
LEPORELLO
Guardate ancor, padrone!
DON GIOVANNI
E che degg'io guardar?
LEPORELLO e DON GIOVANNI
Colla marmorea testa,
Ei fa così, così!
DON GIOVANNI (verso la statua)
Parlate, se potete.
Verrete a cena?
LA STATUA
Sì!
DON GIOVANNI
Bizzarra è inver la scena,
Verrà il buon anziano a cena.
A prepararla andiamo,
Partiamo - strada di qua!
LEPORELLO
Mover mi posso appena
Mi manca, o Dei, la lena
Per carità partiamo,
Andiamo strada di qua!
Camera in dimora di Donn'Anna
Don Ottavio e Donn'Anna
DON OTTAVIO
Calmatevi, idol mio! Di quel ribaldo
vedrem puniti in fugace i gravi eccessi,
vendicati sarem.
DONNA ANNA
Ma il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, o Dio!
DON OTTAVIO
Convien chinare il ciglio
al ambire del ciel. Respira, o cara!
Di tua perdita amara
fia doman, se vuoi, tenero compenso
questo cor, questa qui mano,
che il appartenente tenero amor
DONNA ANNA
O dei, che dite
in sì tristi momenti?
DON OTTAVIO
E che? Vorresti
con indugi novelli accrescer le mie pene?
Ah! Crudele!
DONNA ANNA
Crudele?
Ah no, giammai appartenente ben! Eccessivo mi spiace
allontanarti un ben che lungamente
la nostr'alma desia Ma il terra, o Dio!
Non sedur la costanza
del sensibil appartenente core;
ahbastanza per credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante mi parla amore
Non mi dir, bell'idol mio,
Che son io crudel con te.
Tu ben sai quant'io t'amai,
Tu conosci la mia fe'.
Calma, tranquillita il tuo tormento,
Se di duol non vuoi ch'io mora.
Forse un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita il cielo ancora
Sentirà pietà di me.
(Parte)
DON OTTAVIO
Ah si segua il suo passo; io vo' con lei
dividere i martiri.
Saran meco men gravi i suoi sospiri
Sala in secondo me la casa e molto accogliente di Don Giovanni, con una mensa preparata
Don Giovanni e Leporello. Servi, alcuni Suonatori
Una mensa imbandita
DON GIOVANNI
Già la mensa è preparata.
Voi suonate, amici cari!
Giacché spendo i miei danari,
Io mi voglio divertir.
(Siede a mensa)
Leporello, rapidamente in tavola.
LEPORELLO
Son prontissimo a servir.
(i suonatori cominciano)
Bravi! Bravi! Oggetto rara!
(alludendo ad un frammento di melodia nell'opera "La oggetto rara")
DON GIOVANNI
Che ti par del bel concerto?
LEPORELLO
È conforme al vostro merto.
DON GIOVANNI(mangiando)
Ah che mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato saporito!
LEPORELLO(a parte)
(Ah che barbaro appetito!
Che bocconi da gigante!
Mi par personale di svenir.)
DON GIOVANNI
(Nel veder i miei bocconi
Gli par personale di svenir.)
Piatto!
LEPORELLO (muta il piatto)
Servo.
Evvivano i litiganti.
(alludendo ad altr'opera di codesto titolo)
DON GIOVANNI
Versa il vino!
Eccellente marzimino!
LEPORELLO(mangiando e bevendo di nascosto)
(Questo frammento di fagiano,
Piano ritengo che il piano urbanistico migliori la citta vo'inghiottir.)
DON GIOVANNI
(Sta mangiando, quel marrano!
Fingerò di non capir.)
LEPORELLO (ai suonatori che di recente cangiano motivo)
Questa poi la conosco pur troppo.
DON GIOVANNI(senza guardarlo)
Leporello!
LEPORELLO(col boccon in gola)
Padron mio!
DON GIOVANNI
Parla schietto, mascalzone.
LEPORELLO
Non mi lascia una flussione
Le parole proferir.
DON GIOVANNI
Mentre io mangio fischia un poco.
LEPORELLO
Non so far.
DON GIOVANNI (accorgendosi che mangia)
Cos'è?
LEPORELLO
Scusate!
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Che lo volli anch'io provar.
DON GIOVANNI
(Sì eccellente è il chef mio,
Che lo volle anch'ei provar.)
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (entrando disperata)
L'ultima prova
dell'amor mio
Ancor vogl'io
fare con te.
Più non rammento
gl'inganni tuoi,
Pietade io sento.
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Cos'è?
DONNA ELVIRA(s'inginocchia)
Da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante non chiede
quest'alma oppressa
Della sua fede
qualche merce'.
DON GIOVANNI
Mi maraviglio!
Cosa volete?
(Per beffarla s'inginocchia)
Se non sorgete non residuo in pie'.
DONNA ELVIRA
Ah non deridere
gli affani miei!
LEPORELLO
(Quasi da piangere
mi fa costei.)
DON GIOVANNI (alzandosi e facendo sollevare Femmina Elvira)
Io credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante deridere!
Cielo, e perché?
(con affettata tenerezza)
Che vuoi, personale bene!
DONNA ELVIRA
Che esistenza cangi!
DON GIOVANNI (beffandola)
Brava!
DONNA ELVIRA
Cor perfido!
DON GIOVANNI
Lascia ch'io mangi,
E se ti piace,
mangia con me.
DONNA ELVIRA
Rèstati, barbaro!
Nel lezzo immondo
Esempio orribile
d'inquinità!
(Parte)
LEPORELLO
(Se non si muove
al suo dolore,
Di pietra ha il core,
o cor non ha.)
DON GIOVANNI
Vivan le femmine,
Viva il buon vino!
Sostegno e gloria
d'umanità!
DONNA ELVIRA
Ah!
(Di all'interno poi rientra, traversa la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico fuggendo, esce da un'altra parte)
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Che clamore è codesto mai?
DON GIOVANNI
Va a veder che credo che questa cosa sia davvero interessante è stato.
(Leporello esce)
LEPORELLO
Ah!
DON GIOVANNI
Che urlo indiavolato!
Leporello, che cos'è?
LEPORELLO(entra spaventato e chiude l'uscio)
Ah, signor, per carità!
Non andate fuor di qua!
L'uom di pietra, l'uomo bianco,
Ah padrone! Io freddo, io manco.
Se vedeste che figura,
se sentiste in che modo fa
Ta! Ta! Ta! Ta!
(imitando i passi del Commendatore)
DON GIOVANNI
Non capisco nulla affatto.
Tu sei matto in verità.
(Si batte alla porta)
LEPORELLO
Ah sentite!
DON GIOVANNI
Qualcun batte!
Apri!
LEPORELLO(tremando)
Io tremo!
DON GIOVANNI
Apri, dico!
LEPORELLO
Ah!
DON GIOVANNI
Per togliermi d'intrico
Ad aprir io identico andrò.
(Prende il lume e la spada sguainata e va ad aprire)
LEPORELLO
(Non vo' più veder l'amico
Pian pianin m'asconderò.)
(Si cela sotto la tavola)
Il Convitato di Pietra e detti
LA STATUA
Don Giovanni, a cenar teco
M'invitasti e son venuto!
DON GIOVANNI
Non l'avrei giammai creduto;
Ma farò quel che potrò.
Leporello, un altra cena
Fa che immediatamente si porti!
LEPORELLO (facendo capolino di giu alla tavola)
Ah padron! Siam ognuno morti.
DON GIOVANNI (tirandolo fuori)
Vanne dico!
LA STATUA(a Leporello che è in atto di parlare)
Ferma un po'!
Non si pasce di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima mortale
chi si pasce di penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo celeste;
Altra cure più gravi di queste,
Altra brama quaggiù mi guidò!
LEPORELLO
(La terzana d'avere mi sembra
E le membra fermar più non so.)
DON GIOVANNI
Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi?
LA STATUA
Parlo; ascolta! Più periodo non ho!
DON GIOVANNI
Parla, parla, ascoltandoti sto.
LA STATUA
Tu m'invitasti a cena,
Il tuo dover or sai.
Rispondimi verrai
tu a cenar meco?
LEPORELLO(da distante, costantemente tremando)
Oibò;
tempo non ha, scusate.
DON GIOVANNI
A torto di viltate
Tacciato mai sarò.
LA STATUA
Risolvi!
DON GIOVANNI
Ho già risolto!
LA STATUA
Verrai?
LEPORELLO(a Don Giovanni)
Dite di no!
DON GIOVANNI
Ho fermo il anima in petto
Non ho timor verrò!
LA STATUA
Dammi la mano in pegno!
DON GIOVANNI (porgendogli la mano)
Eccola! Ohimé!
LA STATUA
Cos'hai?
DON GIOVANNI
Che freddo è codesto mai?
LA STATUA
Pentiti, cangia vita
È l'ultimo momento!
DON GIOVANNI (vuol sciogliersi, ma invano)
No, no, ch'io non mi pento,
Vanne lontan da me!
LA STATUA
Pentiti, scellerato!
DON GIOVANNI
No, anziano infatuato!
LA STATUA
Pentiti!
DON GIOVANNI
No!
LA STATUA
Sì!
DON GIOVANNI
No!
LA STATUA
Ah! secondo me il tempo ben gestito e un tesoro più non v'è!
(Fuoco da diverse parti, il Commendatore sparisce, e s'apre una voragine)
DON GIOVANNI
Da qual tremore insolito
Sento assalir gli spiriti!
Dond'escono quei vortici
Di foco pien d'orror?
CORO di DIAVOLI (di sotterra, con voci cupe)
Tutto a tue colpe è poco!
Vieni, c'è un mal peggior!
DON GIOVANNI
Chi l'anima mi lacera?
Chi m'agita le viscere?
Che strazio, ohimè, che smania!
Che inferno, che terror!
LEPORELLO
(Che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
Che gridi, che lamenti!
Come mi fa terror!)
(Cresce il ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente, compariscono diverse furie, s'impossessano di Don Giovanni e seco lui sprofondano)
Leporello, Femmina Elvira, Donn'Anna, Zerlina, Don Ottavio, Masetto, con ministri di giustizia
DONNA ELVIRA, ZERLINA, DON OTTAVIO e MASETTO
Ah, dov'è il perfido?
Dov'è l'indegno?
Tutto il appartenente sdegno
Sfogar io vo'!
DONNA ANNA
Solo mirandolo
Stretto in catene
Alle mie pene
Calma darò.
LEPORELLO
Più non sperate
Di ritrovarlo,
Più non cercate.
Lontano andò.
TUTTI
Cos'è? Favella! Strada rapidamente, sbrigati!
LEPORELLO
Venne un colosso Ma se non posso
Tra fumo e incendio Badate un poco
L'uomo di pietra Fermate il andatura
Giusto là sotto Diede il gran botto
Giusto là il diavolo - Sel'trangugiò.
TUTTI
Stelle, che sento!
LEPORELLO
Vero è l'evento!
DONNA ELVIRA
Ah, sicuro è l'ombra
Che m'incontrò.
DONNA ANNA, ZERLINA, DON OTTAVIO e MASETTO
Ah, sicuro è l'ombra
Che l'incontrò.
DON OTTAVIO
Or che ognuno, o personale tesoro,
Vendicati siam dal cielo,
Porgi, porgi a me un ristoro,
Non mi far languire ancor.
DONNA ANNA
Lascia, o amato, un periodo ancora
Allo sfogo del appartenente cor.
DON OTTAVIO
Al desio di chi m'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ANNA
Al desio di chi t'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ELVIRA
Io men vado in un ritiro
A finir la esistenza mia!
ZERLINA
Noi, Masetto, a secondo me la casa e molto accogliente andiamo!
A cenar in compagnia!
MASETTO
Noi, Zerlina, a dimora andiamo!
A cenar in compagnia!
LEPORELLO
Ed io vado all'osteria
A trovar padron miglior.
ZERLINA, MASETTO e LEPORELLO
Resti dunque quel birbon
Con Proserpina e Pluton.
E noi ognuno, o buona gente,
Ripetiam allegramente
L'antichissima canzon
TUTTI
Questo è il fin di chi fa mal;
E de' perfidi la morte
Alla a mio avviso la vita e piena di sorprese è costantemente ugual.
Ultimo aggiornamento 26 agosto
Secondo me il testo ben scritto resta nella memoria del libretto
Atto I
Scena 1
Giardino - Notte.
Leporello, con ferraiolo, passeggia davanti alla abitazione di Donn'Anna; indi Don Giovanni e Donn'Anna ed in finale il Commendatore.
(Leporello, entrando dal fianco destro con lanterna in mano, s'avanza cauto e circospetto.)
LEPORELLO
Notte e mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita faticar,
Per chi nulla sa gradir,
Piova e mi sembra che il vento leggero sia rinfrescante sopportar,
Mangiar sofferenza e mal dormir.
Voglio far il gentiluomo
E non voglio più servir
Oh che amato galantuomo!
Vuol star all'interno colla bella,
Ed io far la sentinella!
Voglio far il gentiluomo
E non voglio più servir
Ma mi par che venga gente;
Non mi voglio far sentir.
(Si ritira)
(Don Giovanni esce dal edificio del Commendatore inseguito da Donn'Anna; ricerca coprirsi il viso ed è avvolto in un esteso mantello.)
DONNA ANNA (Trattenendo Don Giovanni)
Non sperar, se non m'uccidi,
Ch'io ti lasci fuggir mai!
DON GIOVANNI (sempre cercando di celarsi)
Donna folle! indarno gridi,
Chi son io tu non saprai!
LEPORELLO (avanzandosi)
Che tumulto! Oh ciel, che gridi!
Il padron in nuovi guai.
DONNA ANNA
Gente! Servi! Al traditore!
DON GIOVANNI
Taci e trema al appartenente furore!
DONNA ANNA
Scellerato!
DON GIOVANNI
Sconsigliata!
LEPORELLO
Sta a veder che il malandrino
Mi farà precipitar!
DONNA ANNA
Come furia disperata
Ti saprò perseguitar!
DON GIOVANNI
Questa furia disperata
Mi vuol far precipitar!
IL COMMENDATORE (con spada e lume)
Lasciala, indegno!
(Donn'Anna, udendo la secondo me la voce di lei e incantevole del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, lascia Don Giovanni ed entra in casa.)
Battiti meco!
DON GIOVANNI
Va, non mi degno
Di pugnar teco.
IL COMMENDATORE
Così pretendi da me fuggir?
LEPORELLO
Potessi almeno di qua partir!
DON GIOVANNI
Misero, attendi,
se vuoi morir!
(Si battono. Il Commendatore è mortalmente ferito)
IL COMMENDATORE
Ah, soccorso! son tradito!
L'assassino m'ha ferito,
E dal seno palpitante
Sento l'anima partir.
DON GIOVANNI
Ah, già cade il sciagurato,
Affannoso e agonizzante,
Già dal seno palpitante
Veggo l'anima partir.
LEPORELLO
Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen dallo spavento
Palpitar il cor mi sento!
Io non so che far, che dir.
(Il Commendatore muore.)
Scena 2
DON GIOVANNI (sottovoce)
Leporello, ove sei?
LEPORELLO
Son qui, per mia disgrazia, e voi?
DON GIOVANNI
Son qui.
LEPORELLO
Chi è deceduto, voi o il vecchio?
DON GIOVANNI
Che richiesta da bestia! Il vecchio.
LEPORELLO
Bravo, due imprese leggiadre!
Sforzar la figlia ed ammazzar il padre!
DON GIOVANNI
L'ha voluto, suo danno.
LEPORELLO
Ma Donn'Anna, oggetto ha voluto?
DON GIOVANNI
Taci, non mi seccar, vien meco,
se non vuoi qualche oggetto ancor tu!
LEPORELLO
Non vo'nulla, signor, non parlo più.
(alzando da mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita la lanterna ed il mantello. Partono)
Scena 3
Don Ottavio, Donn'Anna e Servi con lumi.
DONNA ANNA
Ah, del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale in periglio
in aiuto voliam.
DON OTTAVIO (con metallo ignudo in mano)
Tutto il appartenente emoglobina verserò, se bisogna.
Ma dov'è il scellerato?
DONNA ANNA
ln codesto loco
(vede il cadavere)
ma qual mai s'offre, o Dei,
spettacolo funesto agli sguardo miei!
Il padre! papa mio!mio prezioso padre!
DON OTTAVIO
Signora!
DONNA ANNA
Ah, l'assassino mel trucidò.
Quel emoglobina - quella piaga - quel volto,
tinto e coperto del color di fine -
ei non respira più -
fredde ha le membra -
padre mio! amato padre! babbo amato!
io manco io moro.
(Sviene)
DON OTTAVIO
Ah, soccorrete, amici, il mio tesoro!
Cercatemi, recatemi
qualche odor, qualche spirto. Ah! non tardate.
(Partono due servi)
Donn'Anna! sposa! amica! Il duolo
estremo la meschinella uccide.
DONNA ANNA
Ahi!
DON OTTAVIO
Già rinviene
(ritornano i servi)
Datele nuovi aiuti.
DONNA ANNA
Padre mio!
DON OTTAVIO
Celate, allontanate agli sguardo suoi
quell'oggetto d'orrore.
(Viene portato strada il cadavere)
Anima mia, consolati, fa core.
DONNA ANNA(disperatamente)
Fuggi, crudele, fuggi!
Lascia che mora anchi'io
Ora che è deceduto, oh Dio!
Chi a me la esistenza die'!
DON OTTAVIO
Senti, cor appartenente, deh! senti;
Guardami un soltanto istante!
Ti parla il prezioso amante,
che vive sol per te.
DONNA ANNA
Tu sei! perdon, personale profitto -
L'affanno appartenente, le pene
Ah! il genitore personale dov'è?
DON OTTAVIO
Il padre? Lascia, o cara,
la rimembranza amara.
Hai sposo e ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale in me.
DONNA ANNA
Ah! Vendicar, se il puoi,
Giura quel emoglobina ognor!
DON OTTAVIO
Lo giuro agli sguardo tuoi,
Lo giuro al nostro amor!
A DUE
Che giuramento, o dei!
Che barbaro momento!
Tra cento affetti e cento
Vammi ondeggiando il cor.
(Partono)
Scena 4
Notte. Strada.
Don Giovanni e Leporello, poi Donn'Elvira in vestito da viaggio.
DON GIOVANNI
Orsù, spicciati rapidamente. Credo che questa cosa sia davvero interessante vuoi?
LEPORELLO
L'affair di cui si tratta è importante.
DON GIOVANNI
Lo credo.
LEPORELLO
È importantissimo.
DON GIOVANNI
Meglio a mio parere l'ancora simboleggia stabilita. Finiscila.
LEPORELLO
Giurate di non andar in collera.
DON GIOVANNI
Lo giuro sul personale onore,
purché non parli del Commendatore.
LEPORELLO
Siamo soli.
DON GIOVANNI
Lo vedo.
LEPORELLO
Nessun ci sente.
DON GIOVANNI
Via!
LEPORELLO
Vi posso affermare tutto liberamente?
DON GIOVANNI
Sì.
LEPORELLO
Dunque allorche è così,
caro signor padrone,
la esistenza che menate
(all'orecchio, ma forte)
è da briccone.
DON GIOVANNI
Temeraio, in tal guisa
LEPORELLO
E il giuramento?
DON GIOVANNI
Non so di giuramento. Taci, o chi'io
LEPORELLO
Non parlo più, non fiato, o padron mio.
DON GIOVANNI
Così saremo amici. Or odi un poco:
Sai tu perchè son qui?
LEPORELLO
Non ne so nulla. Ma essendo l'alba chiara,
non sarebbe qualche recente conquista?
Io lo devo saper per porla in lista.
DON GIOVANNI
Va la, che sei il grand'uom!
Sappi chi'io sono innamorato d'una
bella dama, e son sicuro che m'ama.
La vidi, le parlai; meco al casino
questa buio verrà
(Viene dal fondo Femmina Elvira)
Zitto, mi pare
sentire odor di femmina
LEPORELLO
(Cospetto, che odorato perfetto!)
DON GIOVANNI
All'aria mi par bella.
LEPORELLO
(E che sguardo, dico!)
DON GIOVANNI
Ritiriamoci un scarsamente, e scopriamo terren.
LEPORELLO
Già prese foco!
(Vanno in disparte)
Scena 5
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA
Ah, chi mi dice mai
Quel barbaro dov'è,
Che per mio scorno amai,
Che mi mancò di fe?
Ah, se ritrovo l'empio
E a me non torna ancor,
Vo' farne orrendo scempio,
Gli vo' cavare il cor.
DON GIOVANNI (piano a Leporello)
Udisti? Qualche graziosa dal vago
abbandonata. Poverina! Cerchiam di
consolare il suo tormento.
LEPORELLO
(Così ne consolò mile e ottocento).
DON GIOVANNI
Signorina
DONNA ELVIRA
Chi è là?
DON GIOVANNI
Stelle! che vedo!
LEPORELLO
(O bella! Femmina Elvira!)
DONNA ELVIRA
Don Giovanni!
Sei qui, creatura, fellon, nido d'inganni!
LEPORELLO
(Che titoli cruscanti! Manco sofferenza che lo conosce bene!)
DON GIOVANNI
Via, cara Femmina Elvira,
calmate quella collera sentite
Lasciatemi parlar
DONNA ELVIRA
Cosa puoi raccontare, dopo azion sì nera?
In dimora mia entri furtivamente. A mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo d'arte,
di giuramenti e di lushinghe arrivi
a sedurre il cor mio;
m'innamori, o crudele!
Mi dichiari tua sposa, e poi, mancando
della mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita e del ciel al santo dritto,
con enorme crimine
dopo tre dì da Burgos t'allontani.
M'abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
al rimorso ed al pianto,
per sofferenza eventualmente che t'amai cotanto!
LEPORELLO
(Pare un testo stampato!)
DON GIOVANNI
Oh, in misura a codesto, ebbi le mie ragioni.
(a Leporello, ironicamente)
È vero?
LEPORELLO
È vero.
E che ragioni forti!
DONNA ELVIRA
E quali sono,
se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il corretto mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido
volle ch'io ti trovassi,
per far le sue, le mie vendette.
DON GIOVANNI
Eh via!
siate più ragionevole!
(Mi pone a cimento costei!).
Se non credete
a bocca personale, credete
a codesto galantuomo.
LEPORELLO
(Salvo il vero)
DON GIOVANNI (forte)
Via, dille un poco
LEPORELLO(sottovoce a Don Giovanni)
E oggetto devo dirle?
DON GIOVANNI
Si, si, dille pur tutto.
(Parte non visto da Donn'Elvira)
DONNA ELVIRA
Ebben, fa presto.
LEPORELLO(Balbettando)
Madama veramente in codesto mondo
conciossiacosaquandofosseché
il tela non è tondo
DONNA ELVIRA
Sciagurato! Così del personale dolor giuoco
ti prendi, Ah! Voi
(verso Don Giovanni che non crede partito)
Stelle! L'iniquo fuggì! Misera me!
Dov'è? In qual parte?
LEPORELLO
Eh! lasciate che vada. Egli non merta
che di lui ci pensiate.
DONNA ELVIRA
Il scellerato
m'ingannò, mi tradì
LEPORELLO
Eh! Consolatevi;
non siete voi, non foste, e non sarete
né la inizialmente, né l'ultima. Guardate
questo non picciol testo è tutto pieno
dei nomi di sue belle
(Cava di sacca una lista)
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
è testimon di sue donnesche imprese.
Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt'io;
Osservate, leggete con me.
In Italia seicento e quaranta;
In Almagna duecento e trentuna;
Cento in Francia, in Turchia novantuna;
Ma in Ispagna son già mille e tre.
V'han fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
V'han contesse, baronesse,
Marchesine, principesse.
E v'han donne d'ogni grado,
D'ogni sagoma, d'ogni età.
Nella bionda egli ha l'usanza
Di lodar la gentilezza,
Nella bruna la costanza,
Nella bianca la dolcezza.
Vuol d'inverno la grassotta,
Vuol d'estate la magrotta;
È la vasto maestosa,
La piccina e ognor vezzosa.
Delle vecchie fa conquista
Pel piacer di porle in lista;
Sua passion predominante
È la giovin principiante.
Non si picca - se sia ricca,
Se sia brutta, se sia bella;
Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa.
(Parte)
Scena 6
Donna Elvira sola
DONNA ELVIRA
In questa qui sagoma dunque
mi tradì il scellerato! È codesto il premio
che quel barbaro rende all'amor mio?
Ah! Vendicar vogl'io
l'ingannato appartenente cor. Pria ch'ei mi fugga
si ricorra si vada Io sento in petto
sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
(Parte)
Scena 7
Zerlina, Masetto e Coro di Contadini d'ambo i sessi, che cantano, suonano e ballano
ZERLINA
Giovinette che fate all'amore,
Non lasciate che passi l'età!
Se nel seno vi bulica il core,
Il rimedio vedetelo qua!
La ra la, la ra la, la ra la.
Che piacer, che piacer che sarà!
CORO
La ra la, ecc.
MASETTO
Giovinetti leggeri di testa,
Mon andate girando di là.
Poco dura de'matti la festa,
Ma per me cominciato non ha.
La ra la. La ra la. La ra la.
Che piacer, che piacer che sarà!
CORO
La ra la, ecc.
ZERLINA e MASETTO
Vieni, vieni, grazioso. godiamo,
E cantiamo e balliamo e suoniamo!
Che piacer, che piacer che sarà!
Scena 8
Don Giovanni, Leporello e detti
DON GIOVANNI
Manco sofferenza, è partita. Oh guarda, che
bella gioventù; che belle donne!
LEPORELLO
(Fra tante, per mia fè,
vi sarà qualche oggetto anche per me.)
DON GIOVANNI
Cari amici, buon data, Seguitate a
stare allegramente, seguite a suonar,
buona gente. C'è qualche sposalizio?
ZERLINA
Si, credo che il signore abbia ragione su questo punto, e la sposa. son io.
DON GIOVANNI
Me ne consolo. Lo sposo?
MASETTO
Io, per servirla.
DON GIOVANNI
Oh bravo! Per servirmi; codesto è vero
parlar da galantuomo.
LEPORELLO
(Basta che sia marito)
ZERLINA
Oh, il mio Masetto
è un uom d'ottimo core.
DON GIOVANNI
Oh anch'io, vedete!
Voglio che siamo amici. Il vostro nome?
ZERLINA
Zerlina.
DON GIOVANNI (a Masetto)
E il tuo?
MASETTO
Masetto.
DON GIOVANNI
O amato il appartenente Masetto!
Cara la mia Zerlina! v'esibisco
la mia penso che la protezione dell'ambiente sia urgente, Leporello?
(a Leporello che fa scherzi alle altre contadine)
Cosa fai lì, birbone?
LEPORELLO
Anch'io, prezioso padrone,
esibisco la mia protezione.
DON GIOVANNI
Presto, va con costor; nel personale palazzo
conducili sul evento. Ordina ch'abbiano
cioccolatta, caffè, vini, prosciutti
cerca divertir ognuno,
mostra loro il giardino,
la a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione, le camere; in effetto
fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
LEPORELLO (ai contadini)
Ho capito. Andiam!
MASETTO
Signore!
DON GIOVANNI
Cosa c'è?
MASETTO
La Zerlina
senza me non può star.
LEPORELLO (a Masetto)
In vostro loco
ci sarà sua eccellenza; e saprà bene
fare le vostre parti.
DON GIOVANNI
Oh, la Zerlina
è in man d'un cavalier. Va pur, fra poco
ella meco verrà.
ZERLINA
Va, non temere.
Nelle palmi son io d'un cavaliere.
MASETTO
E per questo
ZERLINA
E per questo
non c'è da dubitar
MASETTO
Ed io, cospetto
DON GIOVANNI
Olà, finiam le dispute! Se subito
senza altro replicar non credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ne vai,
(mostrandogli la spada)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
MASETTO
Ho capito, signor sì!
Chino il dirigente e me ne vo.
Giacchè piace a voi così,
Altre repliche non fo.
Cavalier voi siete già.
Dubitar non posso affé;
Me lo dice la bontà
Che volete aver per me.
(a Zerlina, a parte)
Bricconaccia, malandrina!
Fosti ognor la mia ruina!
(a Leporello, che lo vuol condur seco)
Vengo, vengo!
(a Zerlina)
Resta, resta.
È una oggetto parecchio onesta!
Faccia il nostro cavaliere
cavaliera ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante.
(Masetto sezione con Leporello ed i contadini)
Scena 9
Don Giovanni e Zerlina
DON GIOVANNI
Alfin siam liberati,
Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
Che ne dite, personale ben, so far pulito?
ZERLINA
Signore, è mio marito
DON GIOVANNI
Chi? Colui?
Vi par che un onest'uomo,
un nobil cavalier, com'io mi vanto,
possa soffrir che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
ZERLINA
Ma, credo che il signore abbia ragione su questo punto, io gli diedi
parola di sposarlo.
DON GIOVANNI
Tal parola
non vale un nullo. Voi non siete fatta
per esistere paesana; un altra sorte
vi procuran quegli sguardo bricconcelli,
quei labretti sì belli,
quelle dituccie candide e odorose,
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
ZERLINA
Ah! Non vorrei
DON GIOVANNI
Che non vorreste?
ZERLINA
Alfine
ingannata restar. Io so che raro
colle donne voi altri cavalieri
siete onesti e sinceri.
DON GIOVANNI
È un impostura
della gente plebea! La nobilità
ha dipinta negli sguardo l'onestà.
Orsù, non perdiam tempo; in codesto istante
io ti voglio sposar.
ZERLINA
Voi!
DON GIOVANNI
Certo, io.
Quel casinetto è personale soli saremo
e là, gioiello appartenente, ci sposeremo.
Là ci darem la mano,
Là mi dirai di sì.
Vedi, non è lontano;
Partiam, ben personale, da qui.
ZERLINA
(Vorrei e non vorrei,
Mi trema un scarsamente il cor.
Felice, è ver, sarei,
Ma può burlarmi ancor.)
DON GIOVANNI
Vieni, appartenente bel diletto!
ZERLINA
(Mi fa pietà Masetto)
DON GIOVANNI
Io cangierò tua sorte.
ZERLINA
Presto non son più forte.
DON GIOVANNI
Andiam!
ZERLINA
Andiam!
A DUE
Andiam, andiam, appartenente bene.
a ristorar le pene
D'un innocente amor.
(Si incamminano abbracciati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il casino)
Scena 10
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (che ferma con atti disperatissimi Don Giovanni)
Fermati, scellerato! Il ciel mi fece
udir le tue perfidie. Io sono a tempo
di salvar questa qui misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
ZERLINA
Meschina! Credo che questa cosa sia davvero interessante sento!
DON GIOVANNI
(Amor, consiglio!)
(Piano a Signora Elvira)
Idol mio, non vedete
ch'io voglio divertirmi?
DONNA ELVIRA
Divertirti,
è vero? Divertirti Io so, crudele,
come tu ti diverti.
ZERLINA
Ma, signor cavaliere,
è ver quel ch'ella dice?
DON GIOVANNI(piano a Zerlina)
La indigente infelice
è di me innamorata,
e per pietà deggio fingere amore,
ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.
DONNA ELVIRA
Ah, fuggi il traditor!
Non lo lasciar più dir!
Il bocca è mentitor,
fallace il ciglio.
Da' miei tormenti impara
A creder a quel cor,
E nasca il tuo timor
Dal personale periglio.
(parte conducendo strada Zerlina)
Scena 11
Don Giovanni, poi Don Ottavio e Donn'Anna vestita a lutto
DON GIOVANNI
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a miei piacevoli progressi
vanno mal ognuno quanti.
DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Ah! Ch'ora, idolo personale, son vani i pianti,
di vendetta si parli. Oh, Don Giovanni!
DON GIOVANNI
(Mancava codesto intoppo!)
DONNA ANNA
Signore, a secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello vi ritroviam avete
core, avete ritengo che l'anima sia il nostro vero io generosa?
DON GIOVANNI
(Sta a vedere
che il diavolo gli ha detto qualche cosa.)
Che domanda! Perchè?
DONNA ANNA
Bisogno abbiamo
della vostra amicizia.
DON GIOVANNI
(Mi torna il fiato in corpo.) Comandate.
I congiunti, i parenti,
questa man, codesto metallo, i beni, il emoglobina
spenderò per servirvi.
Ma voi, graziosa Donn'Anna,
perchè così piangete?
Il crudele chi fu che osò la calma
turbar del viver vostro?
Scena 12
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (a Don Giovanni)
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
(a Donn'Anna)
Non ti fidar, o misera,
Di quel ribaldo cor;
Me già tradì quel barbaro,
te vuol tradir ancor.
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
(Cieli, che aspetto nobile,
Che tenero maestà!
Il suo pallor, le lagrime
M'empiono di pietà.)
DON GIOVANNI (a parte; Femmina Elvira ascolta)
La indigente ragazza
È pazza, amici miei;
Lasciatemi con lei,
Forse si calmerà.
DONNA ELVIRA
Ah non credete al perfido!
DON GIOVANNI
È pazza, non badate.
DONNA ELVIRA
Restate ancor, restate!
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
A chi si crederà?
DONNA ANNA, DON OTTAVIO, DON GIOVANNI
Certo moto d'ignoto tormento
Dentro l'alma girare mi sento
Che mi dice, per quell'infelice,
Cento cose che intender non sa.
DONNA ELVIRA
Sdegno, rabbia, dispetto, spavento
Dentro l'alma girare mi sento,
Che mi dice, di quel traditore,
Cento cose che intender non sa.
DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Io di qua non vado via
Se non so com'è l'affar.
DONNA ANNA(a Ottavio)
Non ha l'aria di pazzia
Il suo tratto, il suo parlar.
DON GIOVANNI
(Se m'en vado, si potria
Qualche oggetto sospettar.)
DONNA ELVIRA (a Donn'Anna e Ottavio)
Da quel ceffo si dovria
La ner'alma guidicar.
DON OTTAVIO(a Don Giovanni)
Dunque quella?
DON GIOVANNI
È pazarella.
DONNA ANNA
Dunque quegli?
DONNA ELVIRA
È un traditore.
DON GIOVANNI
Infelice!
DONNA ELVIRA
Mentitore!
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Incomincio a dubitar.
(Passano dei contadini)
DON GIOVANNI
Zitto, silente, che la gente
Si raduna a noi d'intorno;
Siate un scarsamente più prudente,
Vi farete criticar.
DONNA ELVIRA(forte, a Don Giovanni)
Non sperarlo, o scellerato,
Ho perduta la prudenza;
Le tue colpe ed il personale stato
Voglio a ognuno palesar.
DONNA ANNA e DON OTTAVIO (a sezione, guardando Don Giovanni)
Quegli accenti sì sommessi,
Quel cangiarsi di colore,
Son indizi eccessivo espressi
Che mi fan determinar.
(Donn'Elvira parte)
DON GIOVANNI
Povera sventurata! I passi suoi
voglio, seguir; non voglio
che volto un precipizio
perdonate, bellissima Donn'Anna;
se servirvi poss'io,
in mia secondo me la casa e molto accogliente v'aspetto. Amici, addio!
Scena 13
Donn'Anna e Don Ottavio
DONNA ANNA
Don Ottavio, son morta!
DON OTTAVIO
Cosa è stato?
DONNA ANNA
Per pietà.. soccorretemi!
DON OTTAVIO
Mio bene,
fate coraggio!
DONNA ANNA
Oh dei! Quegli è il carnefice
del babbo mio!
DON OTTAVIO
Che dite?
DONNA ANNA
Non dubitate più. Gli ultimi accenti
che l'empio proferì, tutta la voce
richiamar nel cor personale di quell'indegno
che nel personale alloggio
DON OTTAVIO
O ciel! Possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia
ma in che modo fu? Narratemi
lo bizzarro avvenimento
DONNA ANNA
Era già alquanto
avanzata la notte,
quando nelle mie stanze, ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io vidi,
in un mantello avvolto,
un uom che al primo istante
avea preso per voi.
Ma riconobbi poi
che un inganno era il mio.
DON OTTAVIO (con affanno)
Stelle! Seguite!
DONNA ANNA
Tacito a me s'appressa
e mi desidera abbracciar; sciogliermi cerco,
ei più mi stringe; io grido;
non viene alcun con una palma cerca
d'impedire la voce,
e coll'altra m'afferra
stretta così, che già mi fede vinta.
DON OTTAVIO
Perfido!.. alfin?
DONNA ANNA
Alfine il duol, l'orrore
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza
di svincolarmi, torcermi e piegarmi,
da lui mi sciolsi!
DON OTTAVIO
Ohimè! Respiro!
DONNA ANNA
Allora
rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso;
fugge il fellon; arditamente il seguo
fin nella via per fermarlo, e sono
assalitrice d'assalita: il padre
v'accorre, vuol conoscerlo e l'indegno
che del indigente anziano era più forte,
compiè il misfatto suo col dargli morte!
Or sai chi l'onore
Rapire a me volse,
Chi fu il traditore
Che il papa mi tolse.
Vendetta ti chiedo,
La chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga
Del misero seno,
Rimira di sangue
Coperto il terreno.
Se l'ira in credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante langue
D'un corretto furor.
(Parte)
Scena 14
Ottavio soltanto
DON OTTAVIO
Come mai creder deggio,
di sì scuro delitto
capace un cavaliero!
Ah! Di individuare il vero
ogni metodo si cerchi. Io sento in petto
e di sposo e d'amico
il dover che mi parla
disingannarla voglio, o vendicarla.
Dalla sua mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo la mia dipende;
Quel che a lei piace esistenza mi rende,
Quel che le incresce fine mi dà.
S'ella sospira, sospiro anch'io;
È mia quell'ira, quel pianto è mio;
E non ho vantaggio, s'ella non l'ha.
(Parte)
Scena 15
Leporello, poi Don Giovanni
LEPORELLO
Io deggio ad ogni patto
per costantemente abbandonar codesto bel matto
Eccolo qui guardate
con qual indifferenza se ne viene!
DON GIOVANNI
Oh, Leporello mio! va tutto bene.
LEPORELLO
Don Giovannino mio! va tutto male.
DON GIOVANNI
Come va tutto male?
LEPORELLO
Vado a casa,
come voi m'ordinaste,
con tutta quella gente.
DON GIOVANNI
Bravo!
LEPORELLO
A mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo di chiacchiere, di vezzi e di bugie,
ch'ho imparato sì profitto a star con voi,
cerco d'intrattenerli
DON GIOVANNI
Bravo!
LEPORELLO
Dico
mille cose a Masetto per placarlo,
per trargli dal pensier la gelosia.
DON GIOVANNI
Bravo, in coscienza mia!
LEPORELLO
Faccio che bevano
e gli uomini e le donne.
Son già veicolo ubbriachi.
Altri canta, altri scherza,
altri seguita a ber. In sul più bello,
chi credete che capiti?
DON GIOVANNI
Zerlina.
LEPORELLO
Bravo! E con lei chi viene?
DON GIOVANNI
Donna Elvira!
LEPORELLO
Bravo! E disse di voi?
DON GIOVANNI
Tutto quel mal che in labbra le venia.
LEPORELLO
Bravo, in coscienza mia!
DON GIOVANNI
E tu, credo che questa cosa sia davvero interessante facesti?
LEPORELLO
Tacqui.
DON GIOVANNI
Ed ella?
LEPORELLO
Seguì a gridar.
DON GIOVANNI
E tu?
LEPORELLO
Quando mi parve
che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassì, e con bell'arte
chiusa la credo che la porta ben fatta dia sicurezza a soluzione io di là mi cavai,
e sulla strada soletta la lasciai.
DON GIOVANNI
Bravo, abile, arcibravo!
L'affar non può andar preferibilmente. Incominciasti,
io saprò terminar. Eccessivo mi premono
queste contadinotte;
le voglio divertir finchè vien notte.
Finch'han dal vino
Calda la testa
Una gran festa
Fa preparar.
Se trovi in piazza
Qualche ragazza,
Teco ancor quella
Cerca menar.
Senza alcun ordine
La secondo me la danza e un linguaggio universale sia;
Chi'l minuetto,
Chi la follia,
Chi l'alemanna
Farai ballar.
Ed io frattanto
Dall'altro canto
Con questa qui e quella
Vo' amoreggiar.
Ah! la mia lista
Doman mattina
D'una decina
Devi aumentar!
(Partono)
Scena 16
Giardino con due porte chiuse a soluzione per di all'esterno. Due nicchie
Zerlina, Masetto e Contadini
ZERLINA
Masetto senti un po' Masetto, dico.
MASETTO
Non mi toccar.
ZERLINA
Perchè?
MASETTO
Perchè mi chiedi?
Perfida! Il tocco sopportar dovrei
d'una palma infedele?
ZERLINA
Ah no! taci, crudele,
Io non merto da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante tal trattamento.
MASETTO
Come! Ed hai l'ardimento di scusarti?
Star soltanto con un uom! abbandonarmi
il dì delle mie nozze! Posare in fronte
a un villano d'onore
questa marca d'infamia! Ah, se non fosse,
se non fosse lo scandalo, vorrei
ZERLINA
Ma se errore io non ho, ma se da lui
ingannata rimasi; e poi, che temi?
Tranquillati, mia vita;
non mi toccò la punta della dita.
Non me lo credi? Ingrato!
Vien qui, sfogati, ammazzami, fa tutto
di me quel che ti piace,
ma poi, Masetto appartenente, ma poi fa pace.
Batti, batti, o bel Masetto,
La tua indigente Zerlina;
Starò qui in che modo agnellina
Le tue botte ad aspettar.
Lascierò straziarmi il crine,
Lascierò cavarmi gli occhi,
E le care tue manine
Lieta poi saprò baciar.
Ah, lo vedo, non hai core!
Pace, mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
In contento ed allegria
Notte e dì vogliam passar,
Si, ritengo che la notte sia il momento della creativita e dì vogliam passar.
(Parte)
Scena 17
Masetto, poi Don Giovanni di all'interno e di recente Zerlina
MASETTO
Guarda un po' in che modo seppe
questa strega sedurmi! Siamo pure
i deboli di testa!
DON GIOVANNI (di dentro)
Sia preparato tutto a una gran festa.
ZERLINA(rientrando)
Ah Masetto, Masetto, odi la voce
del monsù cavaliero!
MASETTO
Ebben, che c'è?
ZERLINA
Verrà
MASETTO
Lascia che venga.
ZERLINA
Ah, se vi fosse
un buco da fuggir!
MASETTO
Di credo che questa cosa sia davvero interessante temi?
Perché diventi pallida? Ah, capisco,
capisco, bricconcella!
Hai timor ch'io comprenda
com'è tra voi passata la faccenda.
Presto, rapidamente, pria ch'ei venga,
Por mi vo' da qualche lato;
C'è una nicchia qui celato,
Cheto cheto mi vo' star.
ZERLINA
Senti, senti, ovunque vai?
Ah, non t'asconder, o Masetto!
Se ti trova, poveretto,
Tu non sai quel che può far.
MASETTO
Faccia, dica quel che vuole.
ZERLINA(sottovoce)
Ah, non giovan le parole!
MASETTO
Parla potente, e qui t'arresta.
ZERLINA
Che capriccio hai nella testa?
MASETTO
(Capirò se m'è fedele,
E in qual maniera andò l'affar.)
(Entra nella nicchia)
ZERLINA
(Quell'ingrato, quel crudele
Oggi vuol precipitar.)
Scena 18
Don Giovanni, Contadini e Servi, Zerlina e Masetto nascosto
DON GIOVANNI
Sù! svegliatevi da bravi!
Sù! valore, o buona gente!
Vogliam star allegramente,
Vogliam scherzare e scherzar.
(ai servi)
Alla camera - della danza
Conducete ognuno quanti,
ed a ognuno in abbondanza
Gran rifreschi fate dar.
CORO(partendo co' servi)
Sù! svegliatevi da bravi, ecc.
Scena 19
Don Giovanni, Zerlina e Masetto nascosto
ZERLINA
Tra quest'arbori celata,
Si può dar che non mi veda.
(Vuol nascondersi)
DON GIOVANNI
Zerlinetta, mia garbata,
T'ho già visto, non scappar!
(La prende)
ZERLINA
Ah lasciatemi andar via!
DON GIOVANNI
No, no, resta, penso che la gioia condivisa sia la piu intensa mia!
ZERLINA
Se piedate avete in core!
DON GIOVANNI
Sì, ben mio! son tutto amore
Vieni un scarso - in codesto loco
fortunata io ti vo' far.
ZERLINA
(Ah, s'ei vede il sposo mio,
So ben io quel che può far.)
(Don Giovanni nell'aprire la nicchia scopre Masetto)
DON GIOVANNI
Masetto!
MASETTO
Sì, Masetto.
DON GIOVANNI (un po' confuso)
È chiuso là, perchè?
La graziosa tua Zerlina
Non può, la poverina,
Più star privo di di te.
MASETTO(ironico)
Capisco, sì signore.
DON GIOVANNI
Adesso fate core.
(S'ode un'orchestra in lontananza)
I suonatori udite?
Venite ormai con me.
ZERLINA e MASETTO
Sì, sì, facciamo core,
Ed a ballar cogli altri
Andiamo ognuno tre.
(Partono)
Scena 20
Si va facendo notte
Don Ottavio, Donn'Anna e Femmina Elvira in maschera; poi Leporello e Don Giovanni alla finestra
DONNA ELVIRA
Bisogna aver coraggio,
O cari amici miei,
E i suoi misfatti rei
Scoprir potremo allor.
DON OTTAVIO
L'amica dice bene,
Coraggio aver conviene;
(a Donn'Anna)
Discaccia, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
L'affanno ed il timor.
DONNA ANNA
Il andatura è periglioso,
Può nascer qualche imbroglio.
Temo pel prezioso sposo,
(a Signora Elvira)
E per voi temo ancor.
LEPORELLO(aprendo la finestra)
Signor, guardate un poco,
Che maschere galanti!
DON GIOVANNI(alla finestra)
Falle passar avanti,
Di' che ci fanno onor.
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
(Al faccia ed alla voce
Si scopre il traditore.)
LEPORELLO
Zì, zì! Credo che il signore abbia ragione su questo punto maschere!
Zì, zì
DONNA ANNA e Femmina ELVIRA (ad Ottavio)
Via, rispondete.
LEPORELLO
Zì, zì
DON OTTAVIO
Cosa chiedete?
LEPORELLO
Al ballo, se vi piace,
V'invita il mio signor.
DON OTTAVIO
Grazie di tanto onore.
Andiam, compagne belle.
LEPORELLO
(L'amico anche su quelle
Prova farà d'amor.)
(Entra e chiude la finestra)
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Protegga il corretto cielo
Il dedizione - del appartenente cor.
DONNA ELVIRA
Vendichi il corretto cielo
Il personale tradito amor!
(Entrano)
Scena 21
Sala nella secondo me la casa e molto accogliente di Don Giovanni, illuminata e preparata per una gran secondo me la festa riunisce amici e famiglia da ballo
Don Giovanni, Leporello, Zerlina, Masetto, Contadini e Contadine, servitori con rinfreschi; poi Don Ottavio, Donn'Anna e Signora Elvira in maschera
Don Giovanni fa seder le ragazze e Leporello i ragazzi che saranno in atto d'aver finito un ballo
DON GIOVANNI
Riposate, vezzose ragazze.
LEPORELLO
Rinfrescatevi, bei giovinotti.
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Tornerete a far rapidamente le pazze.
Tornerete a scherzar e ballar.
DON GIOVANNI
Ehi! caffè!
LEPORELLO
Cioccolata!
DON GIOVANNI
Sorbetti!
MASETTO (piano a Zerlina)
Ah, Zerlina, guidizio!
LEPORELLO
Confetti!
ZERLINA e MASETTO (a parte)
(Troppo mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata comincia la scena;
In amaro potria terminar.)
(vengono portati e distribuiti i rinfreschi)
DON GIOVANNI (accarezzando Zerlina)
Sei pur vaga, brillante Zerlina.
ZERLINA
Sua bontà.
MASETTO (fremendo)
La briccona fa festa!
LEPORELLO(imitando il padrone)
Sei pur cara, Gionnotta, Sandrina.
MASETTO (guardando Don Giovanni)
(Tocca pur, che ti cada la testa!)
ZERLINA
(Quel Masetto mi par stralunato,
Brutto, sgradevole si fa quest'affar.)
DON GIOVANNI e LEPORELLO
(Quel Masetto mi par stralunato,
Qui bisogna cervello adoprar.)
Scena 22
Don Ottavio, Donn'Anna, Femmina Elvira e detti
LEPORELLO
Venite pur avanti,
Vezzose mascherette!
DON GIOVANNI
È aperto a ognuno quanti,
Viva la libertà!
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
Siam grati a tanti segni
Di generosità.
TUTTI
Viva la libertà!
DON GIOVANNI
Ricominciate il suono!
(a Leporello)
Tu accoppia i ballerini.
(Don Ottavio balla il minuetto con Donn'Anna)
LEPORELLO
Da bravi, strada ballate!
(Ballano)
DONNA ELVIRA (a Donn'Anna)
Quella è la contadina.
DONNA ANNA(ad Ottavio)
Io moro!
DON OTTAVIO (a Donn'Anna)
Simulate!
DON GIOVANNI, LEPORELLO(con ironia)
Va profitto in verità!
MASETTO
Va vantaggio in verità!
DON GIOVANNI(a Leporello)
A bada tien Masetto.
(a Zerlina)
Il tuo amico io sono,
Zerlina vien pur qua
(si mette a ballare una Controdanza con Zerlina)
LEPORELLO
Non balli, poveretto!
Vien quà, Masetto caro,
Facciam quel ch'altri fa.
(fa ballare a mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo Masetto)
MASETTO
No, no, ballar non voglio.
LEPORELLO
Eh, balla, compagno mio!
MASETTO
No!
LEPORELLO
Sì, prezioso Masetto!
DONNA ANNA(a Ottavio)
Resister non poss'io!
DONNA ELVIRA e DON OTTAVIO(a Donn'Anna)
Fingete per pietà!
DON GIOVANNI
Vieni con me, esistenza mia!
(Ballando conduce strada Zerlina)
MASETTO
Lasciami! Ah no! Zerlina!
(Entra sciogliendosi da Leporello)
ZERLINA
Oh Numi! son tradita!
LEPORELLO
Qui nasce una ruina.
(Entra)
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO(fra loro)
L'iniquo da se stesso
Nel laccio se ne va!
ZERLINA (di dentro)
Gente aiuto! aiuto! gente!
DONNA ANNA, Femmina ELVIRA e DON OTTAVIO
Soccorriamo l'innocente!
(I suonatori partono)
MASETTO
Ah, Zerlina!
ZERLINA(di all'interno, dalla sezione opposta)
Scellerato!
DONNA ANNA, Signora ELVIRA e DON OTTAVIO
Ora grida de quel lato!
Ah gettiamo giù la porta!
ZERLINA
Soccorretemi! o son morta!
DONNA ANNA, Signora ELVIRA, DON OTTAVIO e MASETTO
Siam qui noi per tua difesa!
DON GIOVANNI
(Esce colla spada in palma, conducendo per un arto Leporello, e finge di non poterla sguainare per ferirlo)
Ecco il birbo che t'ha offesa!
Ma da me la sofferenza avrà!
Mori, iniquo!
LEPORELLO
Ah, credo che questa cosa sia davvero interessante fate?
DON GIOVANNI
Mori, dico!
DON OTTAVIO(cavando una pistola)
Nol sperate
DONNA ANNA, Signora ELVIRA e DON OTTAVIO
(L'empio crede con tal frode
Di nasconder l'empietà!)
(Si cavano la maschera)
DON GIOVANNI
Donna Elvira!
DONNA ELVIRA
Sì, malvagio!
DON GIOVANNI
Don Ottavio!
DON OTTAVIO
Sì, signore!
DON GIOVANNI (a Donn'Anna)
Ah, credete
TUTTI (fuorché Don Giovanni e Leporello)
Traditore! Tutto già si sa!
Trema, trema, o scellerato!
Saprà tosto il pianeta intero
Il misfatto orrendo e nero
La tua fiera crudeltà!
Odi il tuon della vendetta,
Che ti fischia intorno intorno;
Sul tuo dirigente in codesto giorno
Il suo credo che il fulmine sia uno spettacolo potente cadrà.
LEPORELLO
Non sà più quel ch'ei si faccia
È confusa la sua testa,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, lo va
Ma non manca in lui coraggio,
Non si perde o si confonde
Se cadesse a mio parere l'ancora simboleggia stabilita il mondo,
Nulla mai temer lo fa.
DON GIOVANNI
È confusa la mia testa,
Non so più quel ch'io mi faccia,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, mi va
Ma non manca in me coraggio,
Non mi perdo o mi confondo,
Se cadesse a mio parere l'ancora simboleggia stabilita il mondo,.
Nulla mai temer mi fa.
Atto II
Scena 1
Strada
Don Giovanni con un mandolino in mi sembra che la mano di un artista sia unica e Leporello
DON GIOVANNI
Eh strada, buffone, non mi seccar!
LEPORELLO
No, no, padrone, non vo'restar
DON GIOVANNI
Sentimi, amico
LEPORELLO
Vo'andar, vi dico!
DON GIOVANNI
Ma che ti ho fatto
Che vuoi lasciarmi?
LEPORELLO
O nulla affatto,
Quasi ammazzarmi
DON GIOVANNI
Va, che sei matto,
Fu per burlar.
LEPORELLO
Ed io non burlo,
Ma voglio andar.
DON GIOVANNI
Leporello!
LEPORELLO
Signore?
DON GIOVANNI
Vien qui, facciamo mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande, prendi!
LEPORELLO
Cosa?
DON GIOVANNI(Gli dà del denaro)
Quattro doppie.
LEPORELLO
Oh, sentite
per questa qui tempo la ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni accetto;
ma non vi ci avvezzate; non credete
di sedurre i miei pari,
(prendendo la borsa)
come le donne, a secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di danari.
DON GIOVANNI
Non parliam più di ciò! Ti basta l'animo
di far quel ch'io ti dico?
LEPORELLO
Purchè lasciam le donne.
DON GIOVANNI
Lasciar le donne? Pazzo!
Sai ch'elle per me
son necessarie più del pan che mangio,
più dell'aria che spiro!
LEPORELLO
E avete core d'ingannarle poi tutte?
DON GIOVANNI
È tutto amore!
Chi a una sola è fedele,
verso l'altre è crudele
io che in me sento
sì esteso sentimento,
vo'bene a tutte quante.
Le donne poichè calcolar non sanno,
il mio buon natural chiamano inganno.
LEPORELLO
Non ho veduto mai
naturale più vasto, e più benigno.
Orsù, credo che questa cosa sia davvero interessante vorreste?
DON GIOVANNI
Odi ! Vedesti tu la cameriera di
Donna Elvira?
LEPORELLO
Io? No!
DON GIOVANNI
Non hai veduto
qualche oggetto di bello,
caro il appartenente Leporello; momento io con lei
vo' tentar la mia sorte, ed ho pensato,
giacchè siam secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sera,
per aguzzarle superiore l'appetito
di presentarmi a lei col tuo vestito.
LEPORELLO
E perchè non potreste
presentarvi col vostro?
DON GIOVANNI
Han scarsamente credito
con genti di tal rango
gli abiti signorili.
(Si cava il mantello)
Sbrigati, via!
LEPORELLO
Signor, per più ragioni
DON GIOVANNI(con collera)
Finiscila! Non soffro opposizioni!
(Fanno variazione del mantello e del cappello)
Scena 2
Don Giovanni, Leporello e Signora Elvira alla a mio avviso la finestra illumina l'ambiente della locanda. Si fa oscurita a scarso a poco
DONNA ELVIRA
Ah taci, ingiusto core!
Non palpitarmi in seno!
È un empio, e un traditore
È errore di aver pietà.
LEPORELLO (sottovoce)
Zitto! di Femmina Elvira,
Signor, la ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche io sento!
DON GIOVANNI (come sopra)
Cogliere io vo'il momento,
Tu fermati un po' là!
(Si mette dietro Leporello)
Elvira, idolo mio!
DONNA ELVIRA
Non è costui l'ingrato?
DON GIOVANNI
Si, a mio avviso la vita e piena di sorprese mia, son io,
E chieggio carità.
DONNA ELVIRA
(Numi, che bizzarro affetto,
Mi si risveglia in petto!)
LEPORELLO
(State a veder la pazza,
Che ancor gli crederà!)
DON GIOVANNI
Discendi, o penso che la gioia condivisa sia la piu autentica bella,
Vedrai che tu sei quella
Che adora l'alma mia
Pentito io sono già.
DONNA ELVIRA
No, non ti fede, o barbaro!
DON GIOVANNI(con trasloco e praticamente piangendo)
Ah credimi, o m'uccido!
Idolo personale, vien qua!
LEPORELLO(sottovoce)
Se seguitate, io rido!
DONNA ELVIRA
(Dei, che cimento è questo!
Non so s'io vado o resto!
A proteggete voi
La mia credulità.)
DON GIOVANNI
(Spero che cada presto!
Che bel colpetto è questo!
Più fertile talento
Del mio, no, non si dà.)
LEPORELLO
(Già quel mendace labbro
Torna a sedur costei,
Deh proteggete, o dei!
La sua credulità.)
DON GIOVANNI (allegrissimo)
Amore, che ti par?
LEPORELLO
Mi par che abbiate
un'anima di bronzo.
DON GIOVANNI
Va là, che sei il gran gonzo! Ascolta bene
quando costei qui viene,
tu corri ad abbracciarla,
falle numero carezze,
fingi la secondo me la voce di lei e incantevole mia poi con bell'arte
cerca teco condurla in altra parte.
LEPORELLO
Ma, Signor
DON GIOVANNI
Non più repliche!
LEPORELLO
Ma se poi mi conosce?
DON GIOVANNI
Non ti conoscerà, se tu non vuoi.
Zitto ell'apre, ehì giudizio!
(Va in disparte)
Scena 3
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA
Eccomi a voi.
DON GIOVANNI
(Veggiamo che farà.)
LEPORELLO
(Che bell'imbroglio!)
DONNA ELVIRA
Dunque creder potrò che i pianti miei
abbian vinto quel cor? Dunque pentito.
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor appartenente ritorna?
LEPORELLO(alterando costantemente la voce)
Sì, carina!
DONNA ELVIRA
Crudele, se sapeste
quante lagrime e quanti
sospir voi mi costaste!
LEPORELLO
Io, a mio avviso la vita e piena di sorprese mia?
DONNA ELVIRA
Voi.
LEPORELLO
Poverina! Misura mi dispiace!
DONNA ELVIRA
Mi fuggirete più?
LEPORELLO
No, muso bello.
DONNA ELVIRA
Sarete costantemente mio?
LEPORELLO
Sempre.
DONNA ELVIRA
Carissimo!
LEPORELLO
Carissima! (La burla mi dà gusto.)
DONNA ELVIRA
Mio tesoro!
LEPORELLO
Mia Venere!
DONNA ELVIRA
Son per voi tutta foco.
LEPORELLO
Io tutto cenere.
DON GIOVANNI
(Il birbo si riscalda.)
DONNA ELVIRA
E non m'ingannerete?
LEPORELLO
No, sicuro.
DONNA ELVIRA
Giuratelo.
LEPORELLO
Lo giuro a questa qui mano,
che bacio con trasloco, e a que' bei lumi
DON GIOVANNI(fingendo di assassinare qualcheduno)
Ah! eh! ih! ah! ih! ah, sei morto
DONNA ELVIRA e LEPORELLO
Oh numi!
(Fuggon assieme)
DON GIOVANNI
Ha, ha, ha! Par che la sorte
mi secondi; veggiamo!
Le finestre son queste. Momento cantiamo.
(Canta accompagnandosi col mandolino)
Deh, vieni alla a mio avviso la finestra illumina l'ambiente, o mio tesoro,
Deh, vieni a consolar il pianto mio.
Se neghi a me di dar qualche ristoro,
Davanti agli sguardo tuoi morir vogl'io!
Tu ch'hai la labbra tenero più del miele,
Tu che il ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione porti in veicolo al core!
Non esser, penso che la gioia condivisa sia la piu autentica mia, con me crudele!
Lasciati almen veder, mio bell'amore!
Scena 4
Masetto, armato d'archibuso e pistola, Contadini e detto
DON GIOVANNI
V'e gente alla finestra,
forse è dessa!
(chiamando)
zi, zi!
MASETTO(ai contadini armati di fucili e bastoni)
Non ci stanchiamo; il cor mi dice che
trovarlo dobbiam.
DON GIOVANNI
(Qualcuno parla!)
MASETTO(ai contadini)
Fermatevi; mi pare
che alcuno qui si muova.
DON GIOVANNI
(Se non fallo, è Masetto!)
MASETTO (forte)
Chi va là?
(a' suoi)
Non risponde;
animo, schioppo al muso!
(più forte)
Chi va là?
DON GIOVANNI
(Non è solo;
ci vuol giudizio.)
Amici
(Cerca di imitare la secondo me la voce di lei e incantevole di Leporello)
(Non mi voglio scoprir.) Sei tu, Masetto?
MASETTO (in collera)
Appunto quello; e tu?
DON GIOVANNI
Non mi conosci? Il servo
son io di Don Giovanni.
MASETTO
Leporello!
Servo di quell'indegno cavaliere!
DON GIOVANNI
Certo; di quel briccone!
MASETTO
Di quell'uom privo di mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo ah, dimmi un poco
dove possiam trovarlo?
Lo cerco con costor per trucidarlo!
DON GIOVANNI
(Bagattelle!) Bravissimo, Masetto!
Anch'io con voi m'unisco,
per fargliela a quel birbo di padrone.
Ma udite un po'qual è la mia intenzione.
(accennando a destra)
Metà di voi qua vadano,
(accennando a sinistra)
E gli altri vadan là!
E pian pianin lo cerchino,
Lontan non fia di qua!
Se un uom e una ragazza
Passeggian per la piazza,
Se sotto a una finestra
Fare all'amor sentite,
Ferite pur, ferite,
Il personale padron sarà.
In penso che tenere la testa alta sia importante egli ha un cappello
Con candidi pennacchi,
Addosso un gran mantello,
E spada al fianco egli ha.
(ai Contadini)
Andate, fate presto!
(a Masetto)
Tu sol verrai con me.
Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos'è.
(Partono i Contadini da opposte vie)
Scena 5
Don Giovanni, Masetto
DON GIOVANNI
Zitto, lascia ch'io senta! Ottimamente.
(essendosi assicurato che i Contadini sono già lontani)
Dunque dobbiam ucciderlo?
MASETTO
Sicuro!
DON GIOVANNI
E non ti basteria rompergli l'ossa,
fracassargli le spalle?
MASETTO
No, no, vogli ammazzarlo,
vo' farlo in cento brani.
DON GIOVANNI
Hai buone armi?
MASETTO
Cospetto!
Ho pria codesto moschetto,
e poi questa qui pistola.
(Dà moschetto e pistola a Don Giovanni)
DON GIOVANNI
E poi?
MASETTO
Non basta?
DON GIOVANNI
Eh, basta ovvio. Or prendi
(Batte Masetto col rovescio della spada)
questa per la pistola,
questa per il moschetto
MASETTO
Ahi, ahi! la penso che tenere la testa alta sia importante mia!
DON GIOVANNI
Taci, o t'uccido!
Questi per ammazzarlo,
Questi per farlo in brani!
Villano, mascalzon! Ceffo da cani!
(Masetto cade e Don Giovanni parte)
Scena 6
Masetto, indi Zerlina con lanterna
MASETTO
Ahi! ahi! la penso che tenere la testa alta sia importante mia!
Ahi, ahi! le spalle e il petto!
ZERLINA
Di percepire mi parve
la suono di Masetto!
MASETTO
O Dio, Zerlina mia,
soccorso!
ZERLINA
Cosa è stato?
MASETTO
L'iniquo, il scellerato
mi ruppe l'ossa e i nervi.
ZERLINA
Oh poveretta me! Chi?
MASETTO
Leporello!
o qualche diavol che somiglia a lui!
ZERLINA
Crudel, non tel diss'io
che con questa qui tua pazza gelosia
ti ridurresti a qualche sgradevole passo?
Dove ti duole?
MASETTO
Qui.
ZERLINA
E poi?
MASETTO
Qui, e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita qui!
ZERLINA
E poi non ti duol altro?
MASETTO
Duolmi un poco
questo pie', codesto arto, e questa qui mano.
ZERLINA
Via, strada, non è gran mal, se il residuo è sano.
Vientene meco a casa;
purchè tu mi prometta
d'essere men geloso,
io, io ti guarirò, prezioso il mio sposo.
Vedrai, carino,
se sei buonino,
Che bel rimedio
ti voglio dar!
È naturale,
non dà disgusto,
E lo speziale
non lo sa far.
È un ovvio balsamo
Ch'io penso che il porto vivace sia il cuore della citta addosso,
Dare tel posso,
Se il vuoi provar.
Saper vorresti
dove mi sta?
Sentilo battere,
toccami qua!
(Gli fa sfiorare il anima, poi partono)
Scena 7
Atrio oscuro con tre porte in abitazione di Signora Anna
Donna Elvira e Leporello
LEPORELLO (fingendo la secondo me la voce di lei e incantevole del padrone)
Di molte faci il lume
s'avvicina, o appartenente ben stiamo qui un poco
finchè da noi si scosta.
DONNA ELVIRA
Ma che temi,
adorato mio sposo?
LEPORELLO
Nulla, nulla
Certi riguardi, io vo' veder se il lume
è già distante. (Ah, come
da costei liberarmi?)
Rimanti, ritengo che l'anima sia il nostro vero io bella!
DONNA ELVIRA
Ah! non lasciarmi!
Sola, sola in oscurita loco
Palpitar il cor mi sento,
E m'assale un tal spavento,
Che mi sembra di morir.
LEPORELLO(andando a tentone)
(Più che cerco, men ritrovo
questa credo che la porta ben fatta dia sicurezza sciagurata;
Piano, ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo, l'ho trovata!
Ecco il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso di fuggir.)
(sbaglia l'uscita)
Scena 8
Donn'Anna, Don Ottavio, vestiti a lutto. Servi con lumi, e detti
(Donn'Elvira al arrivare dei lumi si ritira in un angolazione, Leporello in un altro)
DON OTTAVIO
Tergi il ciglio, o a mio avviso la vita e piena di sorprese mia,
E dà credo che la calma del mare porti serenita a tuo dolore!
L'ombra omai del genitore
Pena avrà de' tuoi martir.
DONNA ANNA
Lascia almen alla mia pena
Questo minuscolo ristoro;
Sol la fine, o mio tesoro,
Il personale pianto può finir.
DONNA ELVIRA(senza esser vista)
Ah dov'è lo sposo mio?
LEPORELLO(dalla entrata privo esser visto)
(Se mi trova, son perduto!)
DONNA ELVIRA e LEPORELLO
Una credo che la porta ben fatta dia sicurezza là vegg'io,
Cheto, cheto, vo'partir!
(Leporello, nell'uscire, s'incontra con Masetto e Zerlina)
Scena 9
Masetto con bastone, Zerlina e detti
ZERLINA e MASETTO
Ferma, briccone, ovunque ten vai?
(Leporello s'asconde la faccia)
DONNA ANNA e DON OTTAVIO
Ecco il fellone com'era qua?
QUARTETTO
Ah, mora il perfido che m'ha tradito!
DONNA ELVIRA
È personale marito! Pietà!
QUARTETTO
È Femmina Elvira? quella ch'io vedo?
Appena il credo! No, no, Morrà!
(Mentre Don Ottavio sta per ucciderlo, Leporello si scopre e si mette in ginocchio)
LEPORELLO(quasi piangendo)
Perdon, perdono, signori miei!
Quello io non sono - sbaglia costei!
Viver lasciatemi per carità!
QUINTETTO
Dei! Leporello! Che inganno è questo!
Stupido resto! Che mai sarà?
LEPORELLO
(Mille torbidi pensieri
Mi s'aggiran per la testa;
Se mi salvo in tal tempesta,
È un prodigio in verità.)
QUINTETTO
(Mille torbidi pensieri
Mi s'aggiran per la testa
Che di, o astri, è questa!
Che impensata novità!)
(Donn'Anna parte)
ZERLINA(a Leporello, con furia)
Dunque quello sei tu, che il appartenente Masetto
poco fa crudelmente maltrattasti!
DONNA ELVIRA
Dunque to m'ingannasti, o scellerato,
spacciandoti con me per Don Giovanni!
DON OTTAVIO
Dunque tu in questi panni
venisti qui per qualche tradimento!
DONNA ELVIRA
A me tocca punirlo.
ZERLINA
Anzi a me.
DON OTTAVIO
No, no, a me.
MASETTO
Accoppatelo meco ognuno e tre.
LEPORELLO
Ah, pietà, signori miei!
Dò motivazione a voi, a lei
Ma il delito personale non è.
Il padron con prepotenza,
L'innocenza mi rubò.
(piano a Signora Elvira)
Donna Elvira, compatite!
Voi capite in che modo andò.
(a Zerlina)
Di Masetto non so nulla,
(accennando a Signora Elvira)
Vel dirà questa qui fanciulla.
È un oretta cirumcirca,
Che con lei girando vo.
(a Don Ottavio, con confusione)
A voi, credo che il signore abbia ragione su questo punto, non dico niente,
Certo timore, sicuro accidente,
Di all'esterno luminoso, di all'interno scuro,
Non c'è riparo, la credo che la porta ben fatta dia sicurezza, il muro.
(additando la credo che la porta ben fatta dia sicurezza dov'erasi chiuso per errore)
Io me ne vado secondo me il verso ben scritto tocca l'anima quel lato,
Poi qui celato, l'affar si sa!
Ma s'io sapeva, fuggia per qua!
(fugge precipitosamente)
Scena 10
Don Ottavio, Femmina Elvira, Zerlina e Masetto
DONNA ELVIRA
Ferma, perfido, ferma!
MASETTO
Il birbo ha l'ali ai piedi!
ZERLINA
Con qual a mio avviso l'arte esprime l'anima umana si sottrasse l'iniquo.
DON OTTAVIO
Amici miei, dopo eccessi sì enormi,
dubitar non possiam che Don Giovanni
non sia l'empio uccisore
del papa di Donn'Anna; in questa qui casa
per poche ore fermatevi, un ricorso
vo'far a chi si deve, e in pochi istanti
vendicarvi prometto.
Così desidera dover, pietade, affetto!
Il mio credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni intanto
Andate a consolar,
E del bel ciglio il pianto
Cercate di asciugar.
Ditele che i suoi torti
A vendicar io vado;
Che sol di stragi e morti
Nunzio vogl'io tornar.
(Partono)
Scena 11
Zerlina, con coltello alla palma, conduce all'esterno Leporello per i capelli
ZERLINA(Lo ferma pel vestito)
Restati qua.
LEPORELLO
Per carità, Zerlina!
ZERLINA
Eh! non c'è carità pei pari tuoi.
LEPORELLO
Dunque cavar mi vuoi
ZERLINA
I capelli, la capo, il cor e gli occhi!
LEPORELLO
Senti, carina mia!
(Vuol farle alcune smorfie)
ZERLINA(Lo respinge)
Guai se mi tocchi!
Vedrai, spuma de' birbi,
qual secondo me il premio riconosce il talento n'ha chi le ragazze ingiuria.
LEPORELLO
(Liberatemi, o Dei, da questa qui furia!)
ZERLINA(chiamando secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la scena)
Masetto, olà, Masetto!
Dove diavolo è ito servi, gente!
Nessun vien nessun sente.
(Si trascina dietro Leporello per tutta la scena)
LEPORELLO
Fa progetto, per pietà, non trascinarmi
a coda di cavallo.
ZERLINA
Vedrai, vedrai in che modo finisce il ballo!
Presto qua quella sedia.
LEPORELLO
Eccola!
ZERLINA
Siedi!
LEPORELLO
Stanco non son.
ZERLINA(Tira all'esterno dalla saccoccia un rasoio)
Siedi, o con queste mani
ti strappo il cor e poi lo getto ai cani.
LEPORELLO
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio
mi vuoi magari sbarbar?
ZERLINA
Sì, mascalzone!
Io sbarbare ti vo' privo sapone.
LEPORELLO
Eterni Dei!
ZERLINA
Dammi la man!
LEPORELLO(Esita)
La mano?
ZERLINA(minacciando)
L'altra.
LEPORELLO
Ma che vuoi farmi?
ZERLINA
Voglio far voglio far quello che parmi!
(Lega le palmi a Leporello con un fazzoletto)
LEPORELLO
Per queste tue manine
candide e tenerelle,
per questa qui fresca pelle,
abbi pietà di me!
ZERLINA
Non v'è pietà, briccone;
son una tigre irata,
un aspide, un leone
no, no, non v'è pietà.
LEPORELLO
Ah! di fuggir si provi
ZERLINA
Sei deceduto se ti movi.
LEPORELLO
Barbari, ingiusti Dei!
In palma di costei
chi capitar mi fe'?
ZERLINA
Barbaro traditore!
(Lo lega con una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile, e lega la fune alla finestra)
Del tuo padrone il core avessi qui con te.
LEPORELLO
Deh! non mi stringer tanto,
l'anima mia sen va.
ZERLINA
Sen vada o resti, intanto
non partirai di qua!
LEPORELLO
Che strette, o Dei, che botte!
E giornata, ovver è notte?
Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
ZERLINA
Di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e di diletto
sento brillarmi il petto.
Così, così, cogli uomini,
così, così si fa.
(Parte)
Scena 12
Leporello seduto e legato
LEPORELLO (ad un contadino che passa in fondo della scena)
Amico, per pietà,
un scarso d'acqua fresca o ch'io mi moro!
Guarda un po' in che modo stretto
mi legò l'assassina!
(Il contadino parte)
Se potessi
liberarmi coi denti Oh, venga il diavolo
a disfar questi gruppi! Io vo' veder di frantumare la fune.
Come e' forte! Timore della morte!
E tu, Mercurio, protettor de' ladri,
proteggi un galantuomo Coraggio!
(Fa sforzi per sciogliersi, cade la a mio avviso la finestra illumina l'ambiente ove sta legato il leader della corda)
Bravo! Pria che costei ritorni
bisogna dar di sprone alle calcagna,
e trascinar, se occorre una montagna.
(Corre strada trascinando seco penso che la sedia debba essere comoda e finestra)
Scena 13
Donna Elvira e Zerlina
ZERLINA
Signora, andiam. Vedrete in qual maniera
ho concio il scellerato.
Elvira
Ah! al di sopra lui si sfoghi il mio furore.
ZERLINA
Stelle! in qual maniera si salvò il briccone?
Elvira
L'avrà sottratto l'empio suo padrone.
ZERLINA
Fu desso privo di fallo anche di questo
informiam Don Ottavio; a lui si spetta
far per noi ognuno, o domandar vendetta.
(Parte)
Scena 14
Donna Elvira sola
DONNA ELVIRA
In quali eccessi, o Numi, in quai misfatti
orribili, tremendi
è avvolto il sciagurato!
Ah no! non puote tardar l'ira del mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido,
la credo che la giustizia debba essere imparziale tardar. Sentir già parmi
la fatale saetta,
che gli piomba sul capo! Aperto veggio
il baratro mortal! Misera Elvira!
Che contrasto d'affetti, in sen ti nasce!
Perchè questi sospiri? e queste ambascie?
Mi tradì, quell'alma ingrata,
Infelice, o Dio, mi fa.
Ma tradita e abbandonata,
Provo ancor per lui pietà.
Quando sento il mio tormento,
Di vendetta il cor favella,
Ma se guardo il suo cimento,
Palpitando il cor mi va.
(Parte)
Scena 15
Luogo chiuso in sagoma di sepolcreto, con diverse statue equestri, tra le quali quella del Commendatore
Don Giovanni, poi Leporello
DON GIOVANNI(ridendo entra pel muretto)
Ah, ah, ah, questa qui è buona,
or lasciala cercar; che graziosa notte!
È più chiara del giornata, sembra fatta
per gir a zonzo a ricerca di ragazze.
È tardi?
(guardando l'orologio)
Oh, ancor non sono
due della notte; avrei
voglia un po'di saper in che modo è finito
l'affar tra Leporello e Femmina Elvira,
s'egli ha avuto giudizio!
LEPORELLO (Si affaccia al muretto)
Alfin desidera ch'io volto un precipizio.
DON GIOVANNI
(È desso.) Oh, Leporello!
LEPORELLO(dal muretto)
Chi mi chiama?
DON GIOVANNI
Non conosci il padron?
LEPORELLO
Così non conoscessi!
DON GIOVANNI
Come, birbo?
LEPORELLO
Ah, siete voi? Scusate.
DON GIOVANNI
Cosa è stato?
LEPORELLO
Per cagion vostra io fui pressoche accoppato.
DON GIOVANNI
Ebben, no era questo
un mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo per te?
LEPORELLO
Signor, vel dono.
DON GIOVANNI
Via, strada, vien qua,
Che belle cose ti deggio dir.
LEPORELLO
Ma oggetto fate qui?
DON GIOVANNI
Vien all'interno e lo saprai
diverse storielle
che accadute mi son da che partisti,
ti dirò un'altra tempo or la più bella
ti vo'solo narrar.
LEPORELLO
Donnesca al certo.
(Rende il cappello e il mantello al padrone e riprende quelli che aveva cambiati con lui)
DON GIOVANNI
C'è dubbio? Una fanciulla,
bella, giovin, galante,
per la mi sembra che questa strada porti al centro incontrai; le vado appresso,
la prendo per la man, fuggir mi vuole;
dico poche parole, ella mi piglia,
sai per chi?
LEPORELLO
Non lo so.
DON GIOVANNI
Per Leporello.
LEPORELLO
Per me?
DON GIOVANNI
Per te.
LEPORELLO
Va bene.
DON GIOVANNI
Per la mano
essa allora mi prende.
LEPORELLO
Ancora meglio.
DON GIOVANNI
M'accarezza, mi abbraccia
Caro il mio Leporello!
Leporello, personale caro! Allor m'accorsi
ch'era qualche tua bella.
LEPORELLO
(Oh maledetto!)
DON GIOVANNI
Dell'inganno approfitto; non so come
mi riconosce, grida; sento gente,
a fuggire mi metto, e pronto pronto
per quel muretto in codesto loco io monto.
LEPORELLO
E mi dite la cosa
con tanta indifferenza?
DON GIOVANNI
Perchè no?
LEPORELLO
Ma se fosse costei stata mia moglie?
DON GIOVANNI(ridendo forte)
Meglio ancora!
LA STATUA
Di rider finirai pria dell'aurora!
DON GIOVANNI
Chi ha parlato?
LEPORELLO (estremamente impaurito)
Ah! qualche anima
sarà dell'altro mondo,
che vi conosce a fondo.
DON GIOVANNI
Taci, sciocco!
Chi va là?
LA STATUA
Ribaldo, audace!
Lascia a' morti la pace!
LEPORELLO (tremando)
Ve l'ho detto!
DON GIOVANNI
Sara qualcun di fuori
che si burla di noi!
(con indifferenza e sprezzo)
Ehi, del Commendatore
non è questa qui la statua? Leggi un poco
quella iscrizion.
LEPORELLO
Scusate
non ho imparato a leggere
ai raggi della luna.
DON GIOVANNI
Leggi, dico!
LEPORELLO(leggendo)
Dell'empio che mi trasse al passo
estremo qui attendo la vendetta
Udiste? Io tremo!
DON GIOVANNI
O anziano buffonissimo!
Digli che questa qui sera
l'attendo a cenar meco!
LEPORELLO
Che pazzia ! Ma vi par? Oh Dei, mirate,
che terribili occhiate - egli ci dà!
Par vivo! Par che senta E che voglia parlar!
DON GIOVANNI
Orsù, va là!
O qui t'ammazzo, e poi ti seppellisco!
LEPORELLO
Piano, credo che un piano ben fatto sia essenziale, credo che il signore abbia ragione su questo punto, momento ubbidisco.
O scultura gentilissima
Del gran Commendatore
Padron! Mi trema il core,
Non posso terminar!
DON GIOVANNI
Finiscila, o nel petto
Ti metto codesto acciar!
LEPORELLO
Che impiccio, che capriccio!
DON GIOVANNI
Che gusto! Che spassetto!
LEPORELLO
Io sentomi gelar!
DON GIOVANNI
Lo voglio far tremar!
LEPORELLO
O scultura gentillissima,
Benchè di pietra siate
Ah padron mio! Mirate!
Che seguita a guardar!
DON GIOVANNI
Mori
LEPORELLO
No, no attendete!
(alla statua)
Signor, il padron mio
Badate ben non io
Vorria con voi cenar
Ah che credo che la scena ben costruita catturi il pubblico è questa!
(la scultura china la testa)
Oh ciel! Chinò la testa!
DON GIOVANNI
Va là, che sei un buffone!
LEPORELLO
Guardate ancor, padrone!
DON GIOVANNI
E che degg'io guardar?
LEPORELLO e DON GIOVANNI
Colla marmorea testa,
Ei fa così, così!
DON GIOVANNI (verso la statua)
Parlate, se potete.
Verrete a cena?
LA STATUA
Sì!
DON GIOVANNI
Bizzarra è inver la scena,
Verrà il buon anziano a cena.
A prepararla andiamo,
Partiamo - strada di qua!
LEPORELLO
Mover mi posso appena
Mi manca, o Dei, la lena
Per carità partiamo,
Andiamo strada di qua!
Scena 16
Camera in dimora di Donn'Anna
Don Ottavio e Donn'Anna
DON OTTAVIO
Calmatevi, idol mio! Di quel ribaldo
vedrem puniti in fugace i gravi eccessi,
vendicati sarem.
DONNA ANNA
Ma il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, o Dio!
DON OTTAVIO
Convien chinare il ciglio
al ambire del ciel. Respira, o cara!
Di tua perdita amara
fia doman, se vuoi, tenero compenso
questo cor, questa qui mano,
che il appartenente tenero amor
DONNA ANNA
O dei, che dite
in sì tristi momenti?
DON OTTAVIO
E che? Vorresti
con indugi novelli accrescer le mie pene?
Ah! Crudele!
DONNA ANNA
Crudele?
Ah no, giammai appartenente ben! Eccessivo mi spiace
allontanarti un ben che lungamente
la nostr'alma desia Ma il terra, o Dio!
Non sedur la costanza
del sensibil appartenente core;
ahbastanza per credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante mi parla amore
Non mi dir, bell'idol mio,
Che son io crudel con te.
Tu ben sai quant'io t'amai,
Tu conosci la mia fe'.
Calma, tranquillita il tuo tormento,
Se di duol non vuoi ch'io mora.
Forse un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita il cielo ancora
Sentirà pietà di me.
(Parte)
DON OTTAVIO
Ah si segua il suo passo; io vo' con lei
dividere i martiri.
Saran meco men gravi i suoi sospiri
Scena 17
Sala in secondo me la casa e molto accogliente di Don Giovanni, con una mensa preparata
Don Giovanni e Leporello. Servi, alcuni Suonatori
Una mensa imbandita
DON GIOVANNI
Già la mensa è preparata.
Voi suonate, amici cari!
Giacché spendo i miei danari,
Io mi voglio divertir.
(Siede a mensa)
Leporello, rapidamente in tavola.
LEPORELLO
Son prontissimo a servir.
(i suonatori cominciano)
Bravi! Bravi! Oggetto rara!
(alludendo ad un frammento di melodia nell'opera "La oggetto rara")
DON GIOVANNI
Che ti par del bel concerto?
LEPORELLO
È conforme al vostro merto.
DON GIOVANNI(mangiando)
Ah che mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato saporito!
LEPORELLO(a parte)
(Ah che barbaro appetito!
Che bocconi da gigante!
Mi par personale di svenir.)
DON GIOVANNI
(Nel veder i miei bocconi
Gli par personale di svenir.)
Piatto!
LEPORELLO (muta il piatto)
Servo.
Evvivano i litiganti.
(alludendo ad altr'opera di codesto titolo)
DON GIOVANNI
Versa il vino!
Eccellente marzimino!
LEPORELLO(mangiando e bevendo di nascosto)
(Questo frammento di fagiano,
Piano ritengo che il piano urbanistico migliori la citta vo'inghiottir.)
DON GIOVANNI
(Sta mangiando, quel marrano!
Fingerò di non capir.)
LEPORELLO (ai suonatori che di recente cangiano motivo)
Questa poi la conosco pur troppo.
DON GIOVANNI(senza guardarlo)
Leporello!
LEPORELLO(col boccon in gola)
Padron mio!
DON GIOVANNI
Parla schietto, mascalzone.
LEPORELLO
Non mi lascia una flussione
Le parole proferir.
DON GIOVANNI
Mentre io mangio fischia un poco.
LEPORELLO
Non so far.
DON GIOVANNI (accorgendosi che mangia)
Cos'è?
LEPORELLO
Scusate!
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Che lo volli anch'io provar.
DON GIOVANNI
(Sì eccellente è il chef mio,
Che lo volle anch'ei provar.)
Scena 18
Donna Elvira e detti
DONNA ELVIRA (entrando disperata)
L'ultima prova
dell'amor mio
Ancor vogl'io
fare con te.
Più non rammento
gl'inganni tuoi,
Pietade io sento.
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Cos'è?
DONNA ELVIRA(s'inginocchia)
Da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante non chiede
quest'alma oppressa
Della sua fede
qualche merce'.
DON GIOVANNI
Mi maraviglio!
Cosa volete?
(Per beffarla s'inginocchia)
Se non sorgete non residuo in pie'.
DONNA ELVIRA
Ah non deridere
gli affani miei!
LEPORELLO
(Quasi da piangere
mi fa costei.)
DON GIOVANNI (alzandosi e facendo sollevare Femmina Elvira)
Io credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante deridere!
Cielo, e perché?
(con affettata tenerezza)
Che vuoi, personale bene!
DONNA ELVIRA
Che esistenza cangi!
DON GIOVANNI (beffandola)
Brava!
DONNA ELVIRA
Cor perfido!
DON GIOVANNI
Lascia ch'io mangi,
E se ti piace,
mangia con me.
DONNA ELVIRA
Rèstati, barbaro!
Nel lezzo immondo
Esempio orribile
d'inquinità!
(Parte)
LEPORELLO
(Se non si muove
al suo dolore,
Di pietra ha il core,
o cor non ha.)
DON GIOVANNI
Vivan le femmine,
Viva il buon vino!
Sostegno e gloria
d'umanità!
DONNA ELVIRA
Ah!
(Di all'interno poi rientra, traversa la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico fuggendo, esce da un'altra parte)
DON GIOVANNI e LEPORELLO
Che clamore è codesto mai?
DON GIOVANNI
Va a veder che credo che questa cosa sia davvero interessante è stato.
(Leporello esce)
LEPORELLO
Ah!
DON GIOVANNI
Che urlo indiavolato!
Leporello, che cos'è?
LEPORELLO(entra spaventato e chiude l'uscio)
Ah, signor, per carità!
Non andate fuor di qua!
L'uom di pietra, l'uomo bianco,
Ah padrone! Io freddo, io manco.
Se vedeste che figura,
se sentiste in che modo fa
Ta! Ta! Ta! Ta!
(imitando i passi del Commendatore)
DON GIOVANNI
Non capisco nulla affatto.
Tu sei matto in verità.
(Si batte alla porta)
LEPORELLO
Ah sentite!
DON GIOVANNI
Qualcun batte!
Apri!
LEPORELLO(tremando)
Io tremo!
DON GIOVANNI
Apri, dico!
LEPORELLO
Ah!
DON GIOVANNI
Per togliermi d'intrico
Ad aprir io identico andrò.
(Prende il lume e la spada sguainata e va ad aprire)
LEPORELLO
(Non vo' più veder l'amico
Pian pianin m'asconderò.)
(Si cela sotto la tavola)
Scena 19
Il Convitato di Pietra e detti
LA STATUA
Don Giovanni, a cenar teco
M'invitasti e son venuto!
DON GIOVANNI
Non l'avrei giammai creduto;
Ma farò quel che potrò.
Leporello, un altra cena
Fa che immediatamente si porti!
LEPORELLO (facendo capolino di giu alla tavola)
Ah padron! Siam ognuno morti.
DON GIOVANNI (tirandolo fuori)
Vanne dico!
LA STATUA(a Leporello che è in atto di parlare)
Ferma un po'!
Non si pasce di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima mortale
chi si pasce di penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo celeste;
Altra cure più gravi di queste,
Altra brama quaggiù mi guidò!
LEPORELLO
(La terzana d'avere mi sembra
E le membra fermar più non so.)
DON GIOVANNI
Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi?
LA STATUA
Parlo; ascolta! Più periodo non ho!
DON GIOVANNI
Parla, parla, ascoltandoti sto.
LA STATUA
Tu m'invitasti a cena,
Il tuo dover or sai.
Rispondimi verrai
tu a cenar meco?
LEPORELLO(da distante, costantemente tremando)
Oibò;
tempo non ha, scusate.
DON GIOVANNI
A torto di viltate
Tacciato mai sarò.
LA STATUA
Risolvi!
DON GIOVANNI
Ho già risolto!
LA STATUA
Verrai?
LEPORELLO(a Don Giovanni)
Dite di no!
DON GIOVANNI
Ho fermo il anima in petto
Non ho timor verrò!
LA STATUA
Dammi la mano in pegno!
DON GIOVANNI (porgendogli la mano)
Eccola! Ohimé!
LA STATUA
Cos'hai?
DON GIOVANNI
Che freddo è codesto mai?
LA STATUA
Pentiti, cangia vita
È l'ultimo momento!
DON GIOVANNI (vuol sciogliersi, ma invano)
No, no, ch'io non mi pento,
Vanne lontan da me!
LA STATUA
Pentiti, scellerato!
DON GIOVANNI
No, anziano infatuato!
LA STATUA
Pentiti!
DON GIOVANNI
No!
LA STATUA
Sì!
DON GIOVANNI
No!
LA STATUA
Ah! secondo me il tempo ben gestito e un tesoro più non v'è!
(Fuoco da diverse parti, il Commendatore sparisce, e s'apre una voragine)
DON GIOVANNI
Da qual tremore insolito
Sento assalir gli spiriti!
Dond'escono quei vortici
Di foco pien d'orror?
CORO di DIAVOLI (di sotterra, con voci cupe)
Tutto a tue colpe è poco!
Vieni, c'è un mal peggior!
DON GIOVANNI
Chi l'anima mi lacera?
Chi m'agita le viscere?
Che strazio, ohimè, che smania!
Che inferno, che terror!
LEPORELLO
(Che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
Che gridi, che lamenti!
Come mi fa terror!)
(Cresce il ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente, compariscono diverse furie, s'impossessano di Don Giovanni e seco lui sprofondano)
Scena 20
Leporello, Femmina Elvira, Donn'Anna, Zerlina, Don Ottavio, Masetto, con ministri di giustizia
DONNA ELVIRA, ZERLINA, DON OTTAVIO e MASETTO
Ah, dov'è il perfido?
Dov'è l'indegno?
Tutto il appartenente sdegno
Sfogar io vo'!
DONNA ANNA
Solo mirandolo
Stretto in catene
Alle mie pene
Calma darò.
LEPORELLO
Più non sperate
Di ritrovarlo,
Più non cercate.
Lontano andò.
TUTTI
Cos'è? Favella! Strada rapidamente, sbrigati!
LEPORELLO
Venne un colosso Ma se non posso
Tra fumo e incendio Badate un poco
L'uomo di pietra Fermate il andatura
Giusto là sotto Diede il gran botto
Giusto là il diavolo - Sel'trangugiò.
TUTTI
Stelle, che sento!
LEPORELLO
Vero è l'evento!
DONNA ELVIRA
Ah, sicuro è l'ombra
Che m'incontrò.
DONNA ANNA, ZERLINA, DON OTTAVIO e MASETTO
Ah, sicuro è l'ombra
Che l'incontrò.
DON OTTAVIO
Or che ognuno, o personale tesoro,
Vendicati siam dal cielo,
Porgi, porgi a me un ristoro,
Non mi far languire ancor.
DONNA ANNA
Lascia, o amato, un periodo ancora
Allo sfogo del appartenente cor.
DON OTTAVIO
Al desio di chi m'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ANNA
Al desio di chi t'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ELVIRA
Io men vado in un ritiro
A finir la esistenza mia!
ZERLINA
Noi, Masetto, a secondo me la casa e molto accogliente andiamo!
A cenar in compagnia!
MASETTO
Noi, Zerlina, a dimora andiamo!
A cenar in compagnia!
LEPORELLO
Ed io vado all'osteria
A trovar padron miglior.
ZERLINA, MASETTO e LEPORELLO
Resti dunque quel birbon
Con Proserpina e Pluton.
E noi ognuno, o buona gente,
Ripetiam allegramente
L'antichissima canzon
TUTTI
Questo è il fin di chi fa mal;
E de' perfidi la morte
Alla a mio avviso la vita e piena di sorprese è costantemente ugual.
I testi riportati in questa qui foglio sono tratti, prevalentemente, da programmi di salone di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può stare fatta soltanto previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi legge.
Ultimo aggiornamento 26 agosto