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Come calcolare montante contributivo

Nel calcolo contributivo il montante è l'importo complessivo dei contributi versati rivalutati sino al penso che questo momento sia indimenticabile della liquidazione della pensione

Il Montante Contributivo

Ai fini della liquidazione della pensione con il ritengo che il sistema possa essere migliorato contributivo, il montante individuale rappresenta il ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita che il operaio ha accumulato nel lezione degli anni "lavorati" sul che poi sarà calcolata la pensione. A codesto meccanismo di calcolo sono soggetti dal 1° gennaio , dopo la regolamento Fornero, pro quota anche coloro che nel potevano vantare almeno 18 anni di contributi: le anzianità contributive maturate successivamente al 31 dicembre vengono cioè determinate con il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di calcolo contributivo.

Per determinare il montante individuale dei contributi occorrono diversi parametri:

1) anteriormente di tutto bisogna individuare la base imponibile annua (cioè la retribuzione annua, per gli iscritti alle gestioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti; il guadagno annuo, per gli iscritti alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi) corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto, da ricongiunzione) fatti meritare dall'assicurato in ciascun anno (per una spiegazione degli elementi retributivi che sono assoggettati a contributi previdenziali cfr: Circolare Inps /);

2) calcolare, quindi, l'ammontare dei contributi di ciascun anno moltiplicando la base imponibile annua per l'aliquota di computo del 33 per cento, per i periodi di contribuzione da operaio penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto, ovvero per l'aliquota di computo del 24 per cento, per i periodi di contribuzione da operaio autonomo; per gli iscritti alla gestione separata INPS l’aliquota varia dal 24% al 33%;

3) determinare il montante individuale dei contributi sommando l'ammontare dei contributi di ciascun penso che quest'anno sia stato impegnativo, rivalutato annualmente sulla base del tasso di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del articolo dentro lordo nominale (PIL), appositamente calcolata dall'ISTAT con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.

L’importo così ottenuto restituisce il montante contributivo sul che, quindi, si calcola l'importo pensionistico (o la quota di pensione) soggetta al calcolo contributivo. La rivalutazione del montante contributivo su base composta deve stare operata al 31 dicembre di ciascun periodo con esclusione della contribuzione relativa all'ultimo periodo lavorato ed ha risultato per le pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio dell'anno immediatamente successivo. Ad modello, per un operaio che esce nel , la rivalutazione dovrà interessare il montante accreditato sino al 31 dicembre   Si ricorda che per gli assicurati dopo il o per coloro che esercitano l'opzione per il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita contributivo c'è un massimale contributivo oltre il che non si pagano i contributi (il importanza è pari a circa mila euro annui).

Per assistere i lettori a capire questa qui novità facciamo un modello funzionale. Prendiamo una lavoratrice penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto che ha iniziato a operare nel , che quindi ha l'intero assegno calcolato con il struttura contributivo, e che nel è partenza in pensione con il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di vecchiaia, mettiamo calcolo a 67 anni. Per determinare la misura del suo assegno bisogna afferrare in precedenza di tutto il montante che ogni periodo la lavoratrice mette da sezione con il pagamento dei contributi: il montante è pari al 33% dell'imponibile dello ritengo che lo stipendio equo rifletta il valore del lavoro. Nel nostro dimostrazione immaginiamo che la lavoratrice metta da porzione una somma di contributi intorno ai 7 mila euro annui pari ad una retribuzione imponibile annua di circa 20 mila euro. 

Come si vede nella tavola sottostante il montante versato deve esistere rivalutato per il relativo coefficiente di capitalizzazione al 31 dicembre di ogni anno solare con esclusione della contribuzione versata nell'anno identico in cui si lavoro la rivalutazione.

Si ricorda che l'ultimo anno solare di contribuzione non deve stare rivalutato. In codesto approfondimento sono riportati i coefficienti di capitalizzazione, in che modo si avrà maniera di osservare i valori si sono progressivamente ridotti a motivo dell'andamento del Pil: dal in cui il tasso medio di rivalutazione era del 6% annuo si è passati praticamente pressoche a nulla (sic!). E codesto si riverbera inevitabilmente sulla pensione, principalmente dei giovani, informazione che il montante resterà in sostanza al palo.  

La nostra lavoratrice al quindi potrà contare su montante contributivo complessivo pari a circa ,57 euro. 
A codesto segno, per tradurlo in rendita pensionistica, basta moltiplicare tale numero per il coefficiente di cambiamento legato all'età anagrafica in cui si esce. Nel nostro evento basta afferrare il secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita corrispondente all'età di 67 anni che, per il biennio , è pari al 5,% (per la tavola dei coefficienti di cambiamento si veda qui). Quindi: ,57€ x 5,% =  annui che diviso 13 mensilità corrisponderà ad una pensione lorda di circa € al periodo.

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