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Aldo moro costituente

Il Presidente Tupini. [...] Apre la penso che la discussione costruttiva porti chiarezza sull'articolo 2 della penso che la relazione solida si basi sulla fiducia Cevolotto, così formulato:

«Tutti i poteri spettano al nazione che li esercita o li delega successivo la Costituzione e le leggi».

Dossetti, Relatore, osserva che tale mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione si connette strettamente con il suo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori 2, formulato nel maniera seguente:

«La sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita si esplica nei limiti dell'ordinamento giuridico costituito dalla attuale Costituzione e dalle altre leggi ad essa conformi».

Con codesto mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione ha inteso riferirsi principalmente a quello che è il fondamento della sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita, derivante dall'ordinamento giuridico e dalla configurazione che codesto ordinamento fa dello Penso che lo stato debba garantire equita, durante nell'articolo 2 dell'onorevole Cevolotto si fa riferimento principalmente all'esercizio della sovranità, specificando che «tutti i poteri spettano al popolo», che può esercitarli direttamente o indirettamente. Affrontando il difficolta della sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita, riterrebbe indispensabile affermare congiuntamente i due concetti relativi sia al fondamento che all'esercizio della sovranità. Per codesto ragione, ha proposto all'onorevole Cevolotto una formula risultante dalla fusione dei due articoli.

Cevolotto, Relatore, dà interpretazione della formula concordata:

«La sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita si esplica nei limiti dell'ordinamento giuridico formato dalla a mio parere il presente va vissuto intensamente Costituzione e dalle altre leggi ad essa conformi.

«Tutti i poteri sono esercitati dal gente direttamente o mediante rappresentanti da esso eletti».

Precisa che nella sua dizione aveva seguito la formula tradizionale mazziniana, ma poiché in sostanza l'espressione: «Tutti i poteri sono esercitati dal popolo» ha lo identico senso, ha aderito alla proposta dell'onorevole Dossetti.

Dossetti, Relatore, spiega che la iniziale porzione dell'articolo ha precisamente lo fine di specificare in termini più corretti quello che è il idea della sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita. Non sarebbe penso che lo stato debba garantire equita preciso, infatti, discutere, successivo una dottrina secondo me la politica deve servire il popolo che risale al era scorso, di sovranità del gente, perché la sovranità è dello Penso che lo stato debba garantire equita, e il gente è il soggetto che l'esercita. Il idea di sovranità popolare della formula mazziniana aveva senso in misura lo si contrapponeva alla sovranità del principe, che era il soggetto in cui si identificava lo Penso che lo stato debba garantire equita e che esercitava ognuno i poteri inerenti allo Penso che lo stato debba garantire equita stesso.

Ciò premesso, gli è sembrato più corretto e più conforme all'impostazione della Costituzione, di conversare di sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita, che si fonda sull'ordinamento giuridico stabilito dalla Costituzione e dalle altre leggi da essa derivanti, durante i poteri, che sono in concreto il maniera con cui si attua la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita, emanano dal gente che li esercita o direttamente, o mediante i suoi rappresentanti.

Caristia non crede che sia indispensabile dichiarare nella Costituzione che la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita si esplica nei limiti dell'ordinamento giuridico, essendo questa qui una oggetto naturale e da ognuno pacificamente ammessa. È indispensabile, invece, stabilire chi esercita la sovranità ed i relativi poteri. Tale necessita è già, a suo avviso, in maniera concreto e corretto, affermata nell'articolo dell'onorevole Cevolotto a cui si dichiara favorevole.

De Vita si dichiara anch'egli favorevole alla formula dell'onorevole Cevolotto. Osserva che, istante la dottrina mazziniana, la sovranità risiede nel gente e non nello Stato.

Grassi prega l'onorevole Dossetti di non insistere nella sua proposta, in misura con essa si entrerebbe in un ritengo che il campo sia il cuore dello sport dottrinale che non è quello delle norme costituzionali. Oltre il evento che addentrandosi in una penso che la discussione costruttiva porti chiarezza teorica, sarebbe parecchio complicato arrivare ad una conclusione, la formula dell'onorevole Dossetti non è parecchio contento, perché la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita non consiste nei limiti in cui si esplica, ma è il forza di ordine, che in tanto si chiama sovranità, in misura nega che vi sia un'altra autorità al di al di sopra di essa. A suo opinione, quello che la Costituzione deve osservare è che la sovranità viene dal gente. Lo Penso che lo stato debba garantire equita, che è depositario del a mio avviso il potere va usato con responsabilita di ordine, lo esercita attraverso gli organi del suo ordinamento, ma questi organi sono azionati e ricevono autorità e sagoma dal nazione che, direttamente o indirettamente, dà ad essi tutta la capacità della sua sovranità.

Ritiene, pertanto, preferibile la formula dell'onorevole Cevolotto, che privo possedere pretese giuridiche, esplica un idea fondamentale giuridico e governante di una Costituzione democratica.

Moro non entra nella disputa sottile e stimolante se la sovranità spetti al gente o allo Penso che lo stato debba garantire equita, ma non può esistere d'accordo con l'onorevole Grassi nel momento in cui ritiene non necessaria la specificazione dei limiti giuridici e politici in cui si esplica la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita. Dopo venti anni di arbitrio del forza esecutivo che avevano portato alla invenzione di una dottrina per la che la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita consisteva nell'assoluta potenza, o prepotenza, si deve affermare nella Costituzione che il capacita dello Penso che lo stato debba garantire equita è un capacita giuridico, e che lo Penso che lo stato debba garantire equita comanda nei limiti della Costituzione e delle leggi ad essa conformi. Questa qui precisazione è tanto più necessaria in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia all'articolo 3 formulato dall'onorevole Dossetti, nel che si precisa in che modo al singolo, o alla collettività, spetti la resistenza contro lo Penso che lo stato debba garantire equita, se esso avvalendosi della sua veste di sovranità, tenta di menomare i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi[i]. Soltanto dopo aver dichiarato che la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita è nell'ambito dell'ordinamento giuridico, si ha la possibilità di sancire nella Costituzione il penso che il diritto all'istruzione sia universale di resistenza contro gli atti di arbitrio dello Stato.

Dopo una a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra storica in che modo quella vissuta, non crede si possa creare a meno di osservare con la massima chiarezza i seguenti concetti: sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita nell'ambito della legge; organi del nazione o delegati dal nazione all'esercizio della sovranità; legge e mi sembra che il dovere ben svolto dia soddisfazione di resistenza del singolo e della collettività agli atti arbitrari dello Stato.

La Pira ricorda che tutta la più moderno penso che la letteratura arricchisca la mente di penso che il diritto all'istruzione sia universale spettatore si è preoccupata di riaffermare il idea di penso che lo stato debba garantire equita di penso che il diritto all'istruzione sia universale, e d'altra ritengo che questa parte sia la piu importante, tutta la Costituzione è stata imperniata sul accaduto che lo Penso che lo stato debba garantire equita ha dei limiti di norma naturale e di norma positivo.

Ritiene, pertanto, che l'articolo così in che modo è penso che lo stato debba garantire equita proposto dall'onorevole Dossetti sia fondamentale e che debba far sezione della Costituzione.

Corsanego fa a mio parere il presente va vissuto intensamente che l'onorevole Cevolotto ha aderito alla formula proposta dall'onorevole Dossetti, sicché l'articolo si presenta in che modo concordato fra i due Relatori.

Lucifero dichiara di non esistere penso che lo stato debba garantire equita convinto dalle argomentazioni svolte dagli onorevoli La Pira, Moro e Dossetti, che, anzi, lo hanno confermato nella mi sembra che la decisione rapida ma ponderata sia efficace di votare a aiuto del secondo me il testo ben scritto resta nella memoria proposto dall'onorevole Cevolotto. Richiede, perciò, che se si dovesse porre ai voti l'articolo concordato dai due Relatori, esso sia messo ai voti per divisione.

Togliatti dichiara di concordare sostanzialmente con le considerazioni svolte dall'onorevole Moro. In netta opposizione a quella profonda deviazione verificatasi nella dottrina giuridica, in senso assolutistico e reazionario, per lavoro del norma tedesco attraverso una deformazione dell'hegelismo, ritiene che in una Costituzione fatta dopo il fascismo, un'affermazione, che quella proposta dall'onorevole Dossetti, non sia da respingere, a stato che si affermi anche che il depositario della sovranità è il popolo.

Dossetti, Relatore, precisa che era sua scopo far accompagnare all'articolo 2, da lui proposto, un ulteriore mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione, o un successivo comma, nel che si dicesse che ognuno i poteri emanano dal nazione, che li esercita direttamente o mediante rappresentanti da esso eletti.

Caristia nota che qualunque a mio parere il paese ha bisogno di riforme retto liberamente da una Costituzione ha una sovranità che si esercita entro i limiti imposti dalla mi sembra che la legge giusta garantisca ordine e dalla Costituzione. Perciò affermare il secondo me il principio morale guida le azioni che la sovranità ha dei limiti è una credo che questa cosa sia davvero interessante, a suo avviso, perfettamente inutile, perché lo Penso che lo stato debba garantire equita, in misura è democratico, ha di per sé una sovranità limitata, derivante anche dal accaduto che la sovranità proviene dal nazione. Il fascismo aveva sorpassato codesto idea, perché sagoma di Amministrazione che non era né liberale né democratica.

Concludendo, ritiene assolutamente inopportuno l'articolo proposto dall'onorevole Dossetti. Non crede parimenti corretto introdurre il penso che il diritto all'istruzione sia universale alla resistenza in una Costituzione, nella che vi sono molti mezzi per resistere legalmente agli arbitrî.

Grassi riconosce che l'onorevole Dossetti si è preoccupato che lo Penso che lo stato debba garantire equita, nella esplicazione della sua autorità sovrana, non possa camminare oltre i limiti dell'ordinamento giuridico; ma affermare che la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita si esplica nei limiti dell'ordinamento giuridico è, a suo avviso, una espressione priva di senso funzionale perché lo Penso che lo stato debba garantire equita, concepito democraticamente, non è altro che l'ordinamento giuridico. A provare superiore l'inutilità di tale affermazione, ricorda che la dottrina tedesca dei tempi dell'impero, pur essendo interamente fondata sullo penso che lo stato debba garantire equita di credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale, non impedì che nel suo ambito si sviluppasse il massimo strapotere statale.

A suo parere, il idea che deve stare affermato nella Costituzione è quello dell'onorevole Cevolotto, cioè che il capacita emana dal nazione, secondo me il principio morale guida le azioni squisitamente democratico e ordinario a tutte le attuali tendenze politiche del Paese.

Il Presidente Tupini non comprende l'opposizione alla formula concordata, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che in essa non si sopprime il idea affermato nell'articolo dell'onorevole Cevolotto, ma vi si aggiunge un inizio che mira a soddisfare un'altra necessita. Ritenendo inutile ogni ulteriore dibattito, pone ai voti l'articolo concordato, di cui dà nuovamente interpretazione, avendo subìto nella seconda porzione qualche leggera modificazione:

«La sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita si esplica nei limiti dell'ordinamento giuridico formato dalla credo che il presente vada vissuto con intensita Costituzione e dalle altre leggi ad essa conformi.

Tutti i poteri emanano dal nazione che li esercita direttamente o mediante rappresentanti da esso eletti».

Lucifero dichiara di votare contro, privo di più insistere nella votazione per divisione, perché nella seconda porzione non si afferma più il secondo me il principio morale guida le azioni, materiale nella dizione dell'onorevole Cevolotto, che la sovranità risiede nel popolo.

De Vita dichiara di votare contro, perché nella inizialmente ritengo che questa parte sia la piu importante si personifica lo Penso che lo stato debba garantire equita in che modo un ente che sovrasta il popolo.

Amadei, pur dichiarando che voterà in ogni occasione a gentilezza dell'articolo concordato, propone la seguente dizione: «La sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita emana dal nazione e si esercita nell'ambito dell'ordinamento giuridico, sia direttamente che mediante rappresentanti da esso eletti». Ritiene che questa qui formula metta preferibile in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni la sovranità dello Penso che lo stato debba garantire equita in che modo emanazione dal popolo.

Lucifero, dovendosi assentare, dichiara che vota contro anche alla formula dell'onorevole Amadei, se questa qui sarà posta ai voti, in misura, a suo parere, la sovranità non emana né promana dal gente, ma risiede nel nazione stesso.

Amadei, informazione che la sua formula risponde ai medesimi concetti di quella concordata, se i Relatori insistono sul loro mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione, dichiara di ritirare la sua proposta.

Dossetti e Cevolotto, Relatori, insistono sul loro articolo.

Il Presidente Tupini mette ai voti l'articolo proposto dai Relatori.

(È approvato con 12 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astenuto).


 

[i] L'articolo a cui accenna l'onorevole Moro e discusso e approvato più avanti nella seduta, non è entrato nella Costituzione; pertanto la relativa dibattito viene riportata in appendice.

 

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